Intervista pari alla Coscienza di Zeno.Il figlioccio di Liedholm che senza peli sulla lingua,svela l'incoerenza coatta di una dirigenza oramai priva di interesse per una società calcistica sempre più abbandonata.Nel 1986 la famosa mentalità che Berlusconi impartiva nel Milan persisteva per un motivo semplicissimo,ossia far assurgere la sua persona ad un qualcosa di importante extra-calcisticamente.Passati gli anni,conseguito quello che poteva essere conseguito tramite il Milan,il disinteresse è totale.Non biasimo ne rimango stupito.Rammento ora Giancarlo Beltrami, ex direttore sportivo dell'Inter di Fraizzoli e Pellegrini,il quale giurò,che in un pomeriggio del 1978, Silvio Berlusconi cercò l'allora presidente Ivano Fraizzoli per sapere se l'Inter era in vendita. A conferma dell'aneddoto esiste un trafiletto su La Gazzetta dello Sport di allora. In quello stesso periodo però persisteva l'altra squadra di Milano,il Milan,che navigava in acque pessime,che la stavano portando al fallimento.L'aula di tribunale,quella famosa,tutto si concluse li,per prendere a prezzo di saldo una società gloriosa come quella rossonera.Si doveva arrivare a tanto?Portare il Milan su di un'aula di tribunale rischiandone il fallimento? C'è da meditare.Le parole di Paolo,non illusorie,genuine parlano di una mentalità Milan anche nel pre-periodo Berlusconiano.Mazzata per chi dentro a questa società è convinto che il Milan sia una realtà calcistica dal 1986.