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Dal sito Ansa:
La Corte di Appello di Palermo ha confermato la condanna a 7 anni per Marcello D'Utri per concorso esterno in associazione mafiosa.
Secondo quanto sostenuto dall'accusa, per oltre 30 anni Dell'Utri avrebbe intrattenuto rapporti con personaggi di rilievo di Cosa nostra facendo anche da "mediatore"per un accordo stretto tra Silvio Berlusconi e le cosche. Sempre secondo tale tesi il patto sarebbe costato caro all'ex premier che avrebbe pagato per tenere al sicuro sé e i suoi familiari dalle minacce di Cosa nostra.
L'ex senatore PDL ha dichiarato a caldo: "Speravo in un'altra sentenza, ma accetto il verdetto" "Dire che ho ancora fiducia è una parola grossa. Sono tranquillo, del resto le cose non le posso cambiare io. Aspetto le prossime puntate di questo romanzo criminale che non poteva finire qui. Non sono contento - ha detto - non posso esserlo. Spero nella cassazione. Del resto la vita va avanti, c'é la trattativa e il resto. Il romanzo continua".
La Corte di Appello di Palermo ha confermato la condanna a 7 anni per Marcello D'Utri per concorso esterno in associazione mafiosa.
Secondo quanto sostenuto dall'accusa, per oltre 30 anni Dell'Utri avrebbe intrattenuto rapporti con personaggi di rilievo di Cosa nostra facendo anche da "mediatore"per un accordo stretto tra Silvio Berlusconi e le cosche. Sempre secondo tale tesi il patto sarebbe costato caro all'ex premier che avrebbe pagato per tenere al sicuro sé e i suoi familiari dalle minacce di Cosa nostra.
L'ex senatore PDL ha dichiarato a caldo: "Speravo in un'altra sentenza, ma accetto il verdetto" "Dire che ho ancora fiducia è una parola grossa. Sono tranquillo, del resto le cose non le posso cambiare io. Aspetto le prossime puntate di questo romanzo criminale che non poteva finire qui. Non sono contento - ha detto - non posso esserlo. Spero nella cassazione. Del resto la vita va avanti, c'é la trattativa e il resto. Il romanzo continua".
