L'Uomo d'Acciaio

7AlePato7

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Film penoso. Forse il peggiore in fatto di supereroi.
 

Brain84

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Mia personalissima recensione:


Dopo il pessimo, per non dire di peggio, Superman Returns di Brian Singer, ero veramente carico di aspettative su questo nuovo Superman, soprattutto perché alla produzione figura Christopher Nolan, regista tra gli altri della trilogia del Cavaliere Oscuro e Inception.
Alla regia il nome non era per me una bella sorpresa, poiché Zack Snyder (Sin City, 300, Sucker Punch…) non l’ho mai apprezzato particolarmente. Il suo stile eccessivamente pomposo e magniloquente mi è sempre parso ben sopra le righe e, spesso, con picchi di autentico kitsch.

Questo Superman è molto nolaniano, rassomiglia al Batman della trilogia, a partire dall’abito con toni molto più “dark” (termine ormai inflazionato per ogni supereroe) e un’atmosfera quasi solenne che riecheggia durante parte della pellicola. Non per nulla alla sceneggiatura di Man of Steel, troviamo David Goyer, già creatore della trilogia di Batman.

Il film si concentra nei primi 20/25 minuti a raccontare l’universo di Superman, ovvero Krypton il pianeta da cui egli proviene, con il padre Jor El (Russell Crowe) che “spedisce” il figlio appena nato, lontano dal pianeta natio, ormai prossimo all’esplosione per salvargli la vita e salvarlo dal generale Zod (Michael Shannon).
Il film in seguito si focalizza sulla gioventù di Superman attraverso una serie di flashback episodici, dove vengono analizzate delle fasi chiave per la sua crescita, la presa di coscienza del suo essere diverso da tutti gli altri ragazzi e il rapporto con il padre Jonathan Kent (Kevin Kostner) e sua madre Martha Kent (Diane Lane).
Con l’arrivo e la minaccia di Zod all’intero pianeta Terra, Superman, ormai 30enne, è costretto a mostrarsi per ciò che è in realtà davanti al mondo intero, forte del suo tramite: la giornalista d’assalto/amica Lois Lane (Amy Adams).

Il cast funziona a metà: se da una parte Russel Crowe non brilla ma comunque fa onestamente la sua parte, dall’altra Amy Adams è a mio avviso completamente fuori luogo, inadatta a vestire i panni della giornalista d’assalto alla ricerca dello scoop imperdibile. Stessa cosa per Michael Shannon, apparso scialbo e molto poco perfido per essere un villain supereroistico. Ho apprezzato Kevin Kostner in quella che in questo primo film (quasi sicuramente avrà altri seguiti) è la parte più importante perché rappresenta il tema fondamentale della pellicola, ovvero il legame padre/figlio e la consapevolezza di accudire quello che sarà, in un futuro, colui che salverà la razza umana.
Una menzione va a Laurence Fishburne nei panni del caporedattore Penny White, fa molto più lui in 3 battute che mezzo cast in 143 di film.
Il Superman interpretato da Henry Cavill è fisicamente perfetto, molto meglio del Superman di Singer, poco incline al sorriso ma del resto in questo Superman non c’è spazio per l’ironia.

Le note dolenti sono rappresentate, secondo me, su due fronti soprattutto: la regia e i combattimenti.
Ci sono dei movimenti di macchina che non mi hanno convinto, soprattutto quando si va in campo e controcampo: la telecamera non è mai fissa, ma sempre a mano, ed il tremolio continuo che ho avvertito era per me parecchio fastidioso. Solitamente la camera a mano, se usata con uno scopo narrativo preciso, l’apprezzo e l’ho apprezzata in svariate pellicole. Qui sembra una crasi tra camera fissa e camera a mano.

I combattimenti, anche se è evidente che Snyder sia stato limitato da Nolan nella costruzione barocca dell’azione, risultano essere troppi, troppo lunghi ed ancora esageratamente esasperanti tanto da far perdere quel connotato di realismo (per quanto si parli di un supereroe) che si respira quando i personaggi dialogano fra di loro.
Ho visto un occhio strizzato alla distruzione totale di ogni ambiente, tipica di Michael Bay che personalmente non mi è affatto piaciuta non essendo tra l’altro un estimatore di Bay.
La fotografia è molto curata, alcune scene in controluce sono veramente poetiche e di grande spessore visivo. Questo è il lato più positivo dell’intera pellicola. Le scene di volo, alcune scene d’azione (quelle non troppo distruttive) sollazzano lo spettatore, anche se poi si perdono in eccessivi isterismi che francamente si potevano tenere sotto controllo. L’uso massiccio della CG non infastidisce particolarmente, anzi, si sposa bene nel contesto.

Un film indubbiamente da vedere secondo me, con qualche remora. Dopo un anno e mezzo di attesa e molta fiducia soprattutto verso Nolan, avrei sperato in un qualcosa di più, anzi in qualcosa di meno, meno esasperazione nell’azione.

Voto: 6 -
 

Tifo'o

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Fighissimo specialmente i combattimenti, sembrava di vedere Goku vs Freezer nel pianeta naamec...
 

juventino

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Fare un bel film su Superman è dura soprattutto a causa della mediocrità del personaggio in se.
 
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