Il tuo ragionamento è corretto, ma secondo me sbagli bersaglio. L'esempio corretto sarebbe "ho la maglia del Milan e viene un tifoso del Milan a dirmi che offendo i valori del Pizzighettone".
Personalmente, non ho mai visto né sentito di manifestazioni di protesta di musulmani o fedeli di altre religioni contro le feste di Natale, il presepe, il crocefisso eccetera. Ti dirò di più, a Natale scorso sono andato alla recita di Natale della mia nipotina e c'erano due bambine musulmane, accompagnate dai genitori, che cantavano "tu scendi dalle stelle"(sul serio!).
Tutte queste polemiche inutili vengono sempre sollevata da italiani: maestre, presidi ecc.
In ogni caso, è sempre e soltanto una questione di persone. C'è il musulmano che non vuole che la figlia viva "all'occidentale" e c'è il musulmano che vuole conoscere e integrarsi nella cultura del Paese in cui vive e porta la figlia a cantare le canzoncine di Natale. Esattamente come c'è l'italiano cattolico leghista che venera l'ampolla con l'acqua putrida del Po come un "dio" e non vuole che la figlia frequenti il fidanzatino siciliano(successo a una mia amica quando eravamo adolescenti) o caccia il/la figlio/a di casa perché gli dice di essere omosessuale e c'è l'italiano cattolico al quale non interessa se il/la figlio/a è omosessuale o frequenta una persona di altra religione.
"... ma secondo me sbagli candeggio", per citare una famosa pubblicità
In realtà volevo rispondere a Mille, che stimo e leggo con piacere.
La sostanza del problema non cambia. Allora il tifoso (teoricamente mio compagno, ma è tutto da dimostrare), mi sta facendo osservare che sto urtando la sensibilità di un altro tifoso. L'ho forse picchiato? Gli ho impedito di mettersi la sua maglietta? E' una polemica pretestuosa, e il presunto tifoso mi sta evidentemente provocando per accendere gli animi. Perché sa benissimo che se io vado con la maglietta del Milan nella curva avversaria sono a rischio. Io non voglio che succeda niente, né nella curva del Milan né in quella del Pizzighettone. Quindi a me non deve dire niente, eventualmente si deve preoccupare di spargere moralità nella curva avversaria.
Chiudendo con la metafora, sono millenni che le persone, le donne, portano rosari e crocifissi. Mia nonna lo faceva, e non c'è mai stato nessun problema. Adesso, da qualche anno, tutto è cambiato, sono arrivate nuove civiltà e dobbiamo seguire criteri che si scontrano palesemente con il buon senso. Non funziona così.
Sarò banale, ma se esponi un crocifisso in certi luoghi vieni automaticamente lapidato, qui da noi invece bisogna stare attenti a non urtare la sensibilità, che io nel mio piccolo cerco sempre di fare. Perché dobbiamo sempre preoccuparci di quello che facciamo in casa nostra e non ci battiamo nella solita maniera contro quello che succede fuori?
Se vogliamo essere tolleranti, cerchiamo di esserlo a 360^. Qui da noi mi sembra che siamo già avanti da questo punto di vista, forse il problema sta da altre parti. La visione di mondo tollerante o lo vediamo come un tutt'uno, altrimenti vale il principio di località, perciò, se permetti, io dò la precedenza ai costumi e le usanze della mia terra. Senza danneggiare in modo evidente nessuno.
Inutile dire che sono solo polemiche volte alla strumentalizzazione politica con fini tutt'altro che morali.
Per quanto riguarda Salvini, mi sembra che si stia spostando il punto del problema. Siamo passati dall'accusare una persona che espone come vezzo un simbolo di un suo credo, senza danneggiare in maniera rilevante nessuno, ad addossare la colpa a Salvini. Che c'entra Salvini?
Il teorema è:
Una persona espone un simbolo --> sta dalla parte di Salvini --> Salvini è un cogli*ne --> la persona è in torto
In questa maniera si riesce giustificare qualsiasi posizione.
Una persona prende le bastonate --> si ribella --> è una reazionaria --> è in torto, e deve pure chiedere scusa
Nuovamente, non funziona così.