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Milanforever26

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Non sono d'accordo.
Parliamo di una ragazza depressa, non di un malato terminale.
Lo Stato, come giusto, deve indicare un percorso di cure, come ha fatto. Dalla depressione si può guarire.

Se si butta sotto ad un treno lo stato che fa?
 

A.C Milan 1899

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Non sono d'accordo.
Parliamo di una ragazza depressa, non di un malato terminale.
Lo Stato, come giusto, deve indicare un percorso di cure, come ha fatto. Dalla depressione si può guarire.

Già.

Ma molto più comodo indicare il modo per morire e magari liberarsene in prima persona.

Un primo step per la barbarie prossima ventura, quando gli anziani verranno “fortemente incoraggiati” a farsi terminare al fine di non pesare sul welfare.

E ci si arriverà, così come, con grande gioia di Adolf e di tutti gli eugenetisti, si è arrivati ad una Scandinavia down-free. ;)

Piano piano non c’è distopia che non si stia riuscendo a realizzare.
 

Andris

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riportato su twitter dal suo instagram che è privato e non posso vederlo

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È un tema delicato ed è difficile dare una risposta certa.
La superficialità è dietro l'angolo, in questo caso, poiché si tratta di una scelta irreversibile.

La vera risposta a questa cosa la si può dare solo se ci si trova in una situazione analoga,
ma non da "protagonista", passatemi il termine.
Voglio dire,
prima di tutto dipende dalla malattia, poiché se si parla di malato terminale è una cosa,
se si parla di malato curabile è un'altra,
dopodiché se provo ad immaginare una cosa del genere per un mio caro, ad esempio mio figlio che entra in depressione e decide di non vivere più, beh da padre mi farei uccidere prima io di lui perché per fargli la famosa iniezione dovrebbero uccidermi.

Non si è mai liberi quando si hanno degli affetti, mai.
La tua liberazione può essere sofferenza eterna per chi a te vuole bene più di se stesso.
 

PM3

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E se uno non vuole curarsi? Il personale medico deve indicare il percorso illustrando pro e contro in modo che il soggetto riceva tutte le informazioni necessarie. Se, dopo aver ricevuto tutte le informazioni, il soggetto manifesta la propria volontà di porre fine alla propria esistenza, lo Stato non dovrebbe poter scegliere al posto del diretto interessato.

Se si butta sotto ad un treno lo stato che fa?

Rispondo ad entrambi.
E' normale voglia suicidarsi, è depressa. Questo suo pensiero è indotto dalla malattia...
E' come un obeso che vuole mangiare 3000 calorie o più al giorno... E' la malattia che lo porta a voler mangiare.
Bisogna curarlo e fare capire che con 3-5 anni di terapia tornerà ad amare la vita come qualsiasi essere umano.



Già.

Ma molto più comodo indicare il modo per morire e magari liberarsene in prima persona.

Un primo step per la barbarie prossima ventura, quando gli anziani verranno “fortemente incoraggiati” a farsi terminare al fine di non pesare sul welfare.

E ci si arriverà, così come, con grande gioia di Adolf e di tutti gli eugenetisti, si è arrivati ad una Scandinavia down-free. ;)

Piano piano non c’è distopia che non si stia riuscendo a realizzare.

Infatti per me è qualcosa di inconcepibile.
Posso capire un malato terminale, o chi è un vegetale. Anche io non so come reagirei.
Ma non si può uccidere un essere umano che può essere salvato.
 
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Malattia MENTALE. Esiste il TSO.
Il TSO è previsto in casi di urgenza, per un periodo limitato ed è, per l'appunto, un trattamento imposto.
Tutte cose incompatibili con un percorso terapeutico che necessita di tempo e della disponibilità della persona a sottoporsi al trattamento.
 
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Rispondo ad entrambi.
E' normale voglia suicidarsi, è depressa. Questo suo pensiero è indotto dalla malattia...
E' come un obeso che vuole mangiare 3000 calorie o più al giorno... E' la malattia che lo porta a voler mangiare.
Bisogna curarlo e fare capire che con 3-5 anni di terapia tornerà ad amare la vita come qualsiasi essere umano.
Ma guarda che sono d'accordo sul fatto che si debba cercare di far capire alla persona depressa che può guarire, che può vivere felicemente ecc. Ma se l'opera di persuasione non riesce è inutile e controproducente obbligarlo a sottoporsi a un percorso terapeutico destinato sicuramente a fallire senza la collaborazione della persona. Nessun medico, psichiatra, psicologo può far guarire una persona depressa che non vuole guarire. Si andrebbe solo ad aumentare la sofferenza psichica della persona ottenendo come unico risultato quello di rafforzare il proposito suicidario.
 
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