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Avere giocatori di questo tipo in rosa sarebbe, in una società normale, un problema facilmente risolvibile. Costoro verrebbero panchinati, o mandati in tribuna, o addirittura fuori rosa (le partite se le vedrebbero solo in TV). E vedi come cambierebbero, o comunque non sarebbero d'intralcio.Amo e amerò il Milan per sempre, ma ora inizio ad essere stufo. Tutto questo mi fa veramente schifo. Mi sta bene non vincere per 3 anni, non entrare in Champions, perdere etc. Ma con dignità, con uomini veri. Squadre come: Chievo Verona, Sassuolo, Empoli e Torino sono anni luci avanti a noi. Loro hanno uomini veri in campo, persone che si sbattono e via dicendo. In questo momento sarei molto più fiero di tifare una squadra che lotta per non retrocedere come il Chievo, piuttosto che l'attuale Milan.
Avere in rosa gente come Montolivo, Abate e Cerci mi fa venire i crampi allo stomaco. Mogli che si permettono di aprire bocca, mezze calzette senza palle che frignano perchè si son dovute svegliare alle 7 e via dicendo... Mi fa schifo tutto questo. Non lo sopporto, mi irrita.
Con qualche difficoltà posso accettare i soldi gestiti male da Galliani, non entrare in Champions, vedere addirittura un brutto gioco, ma queste cose no. Essere uomini viene prima di ogni cosa. PRIMA DI OGNI COSA.
Tra tutte le porcate fatte dalla società AC.MILAN tenere in rosa certa gente è la peggiore in assoluto, quella che non manderò mai giù.
Abate, Montolivo, Cerci etc. Andrebbero presi a calci nel sedere per 1 giornata intera per poi esser spediti sulla luna. Senza fargli mancare una bella multa per le cavolate che hanno sparato le loro mogli.
Questo è lo schifo assoluto.
Ma al Milan questo è solo il sintomo della vera malattia, cioè i vertici societari. Da una parte il presidente, ormai in parabola discendente da anni, assolutamente fuori dal mondo, senza alcuna cognizione di causa, dall'altra l'AD, il cui unico scopo sembra quello di garantirsi la poltrona e gestirsi la società come il suo parco giochi personale.
Ed ecco che, nel Milan di oggi, una gestione retta della società è una chimera, un esercizio impraticabile, dove l'obiettivo è mantenere lo status quo che garantisca la sopravvivenza di quei pochi che hanno così tanto potere.
Possiamo parlare di tutto, di Bee, del mercato, dei moduli di gioco, ma non ci sarà mai davvero un cambiamento fino a quando non cambieranno i vertici, e con la loro dipartita il ripristino di una dignità ed etica del lavoro che si addica a qualsiasi azienda.