I due post sono collegati.
I servizi pubblici non devono essere in pari, anzi, se economicamente lo fossero, sarebbe un disastro per i ceti meno abbienti.
Ad esempio, sai che se compri un biglietto dell'autobus (e quindi paghi il massimo possibile, perché con abbonamenti e carnet riduci il costo per corsa) riesci a coprire circa un terzo, mediamente, della tua corsa?
Oppure, prendiamo il servizio sanitario nazionale. Se tu ti fai operare dal professor X, più bravo del professor Y, paghi sempre lo stesso, a livello statale. Lo Stato deve garantirti un servizio, senza guardare a) all'economicità della cosa (le imposte servono infatti a coprire tali buchi) b) alle capacità interne.
Paradossalmente, se la RAI fosse in utile, dovrebbe restituire parte o tutto il canone (che comunque a detta di molti giuristi è anticostituzionale).
Lo stato NON è un'azienda. Può anche essere concepito come tale, ma allora devi togliere tutto o in parte il prelievo fiscale.
Se pensi quale sia l'imposizione fiscale in Italia, lo Stato è tutto fuorché un'azienda, a livello di servizi.