L'italia in declino

rot-schwarz

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Sto aprendo questo Therad per parlare della nostra amata povera Italia.
Vivo in Germania da oltre 40 anni e ho un reddito regolare. Inoltre, lavoro in proprio nel settore del marketing.
Dal lontano 1989, dalla caduta del muro di Berlino, ho osservato un lento e costante declino dell'Italia nei settori dell'industria, della cultura e dell'innovazione. I problemi non vengono affrontati, ma respinti. Mancano idee, coraggio e creatività. L'élite politica italiana non è in grado di offrire obiettivi a lungo termine. Non c'è davvero nulla di nuovo per quanto riguarda gli imprenditori o la cultura. Ci si attiene ai tempi gloriosi (il miracolo economico degli anni '50 e '60). Guardando agli imprenditori, il periodo necessario per costruire solo 3 grattacieli (City Life Milano) sono necessari più di 10 anni, in altri paesi non serve nemmeno la metà (questo è solo un esempio). Anche se Milano se la cava fino a un certo punto. Il resto è una palude di corruzione e incompetenza.
Ma ciò che è ancora peggio sono gli stessi abitanti dello stivale. Ecco il vero problema. Non sono disposti a riformarsi o a rinunciare a qualcosa. Se non produci niente e non guadagni niente, non puoi spendere niente. L'Italia vive da anni al di là dei suoi mezzi, con i regali elettorali si sono assicurati i voti, ma con questo si è solo peggiorata la situazione. I debiti sono sempre più alti. I tassi di interesse sono come un vulcano, manca solo una scintilla prima che esploda e le aziende investiranno ancora meno di quanto non facciano ora.
Se si guarda al lato culturale, non è molto meglio. Fino a 20-30 anni si poteva trovare nella Top 10 delle classifiche tedesche un artista italiano praticamente ogni mese. Come è oggi, al massimo 1 artista in un anno tra i primi 100. I millennials italiani sono una generazione senza idee e mi scuso (perdente). Se guardate gli altri paesi, potete vedere in quale direzione si va. Idee, decisioni rapide, innovazione, coraggio e volontà di affrontare i problemi. L'Italia è come l'Argentina alla fine degli anni '60. L'Argentina era uno dei paesi più ricchi del mondo fino alla metà degli anni '60, che fine ha fatto l'Argentina? L'Italia probabilmente diventerà l'Argentina 2.0.

E delle domande al forum: Che sosa si dovrebbe fare per risalire la cima?

Saluti
Francesco
 
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Dal lontano 1989, dalla caduta del muro di Berlino, ho osservato un lento e costante declino dell'Italia nei settori dell'industria, della cultura e dell'innovazione. I problemi non vengono affrontati, ma respinti. Mancano idee, coraggio e creatività. L'élite politica italiana non è in grado di offrire obiettivi a lungo termine. Non c'è davvero nulla di nuovo per quanto riguarda gli imprenditori o la cultura. Ci si attiene ai tempi gloriosi (il miracolo economico degli anni '50 e '60). Guardando agli imprenditori, il periodo necessario per costruire solo 3 grattacieli (City Life Milano) sono necessari più di 10 anni, in altri paesi non serve nemmeno la metà (questo è solo un esempio). Anche se Milano se la cava fino a un certo punto. Il resto è una palude di corruzione e incompetenza.
Ma ciò che è ancora peggio sono gli stessi abitanti dello stivale. Ecco il vero problema. Non sono disposti a riformarsi o a rinunciare a qualcosa. Se non produci niente e non guadagni niente, non puoi spendere niente. L'Italia vive da anni al di là dei suoi mezzi, con i regali elettorali si sono assicurati i voti, ma con questo si è solo peggiorata la situazione. I debiti sono sempre più alti. I tassi di interesse sono come un vulcano, manca solo una scintilla prima che esploda e le aziende investiranno ancora meno di quanto non facciano ora.
Se si guarda al lato culturale, non è molto meglio. Fino a 20-30 anni si poteva trovare nella Top 10 delle classifiche tedesche un artista italiano praticamente ogni mese. Come è oggi, al massimo 1 artista in un anno tra i primi 100. I millennials italiani sono una generazione senza idee e mi scuso (perdente). Se guardate gli altri paesi, potete vedere in quale direzione si va. Idee, decisioni rapide, innovazione, coraggio e volontà di affrontare i problemi. L'Italia è come l'Argentina alla fine degli anni '60. L'Argentina era uno dei paesi più ricchi del mondo fino alla metà degli anni '60, che fine ha fatto l'Argentina? L'Italia probabilmente diventerà l'Argentina 2.0.

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Francesco

Scusa, senza voler essere offensivo perchè avrai avuto certamente i tuoi buoni motivi, ma non ti pare che suoni a dir poco strano che a fare la morale sia uno che è 'scappato' dall'amata italia?
Non sono comunque negativo come lo sei tu : dopo una fase di passaggio la nostra italia ne uscirà perchè nessuno e dico nessuno ha il nostro patrimonio artistico e la nostra storia.
La classe politica indubbiamente ha fatto disastri ma ci rialzeremo, nessuna Argentina 2.0 perchè ci sono anche italiani che sono rimasti in italia e lottano quotidianamente affinchè ci si rialzi.
Per uscire bisogna solo puntare sulle persone giuste al di là di colori e partiti.
 
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Ma ciò che è ancora peggio sono gli stessi abitanti dello stivale. Ecco il vero problema. Non sono disposti a riformarsi o a rinunciare a qualcosa. Se non produci niente e non guadagni niente, non puoi spendere niente. L'Italia vive da anni al di là dei suoi mezzi, con i regali elettorali si sono assicurati i voti, ma con questo si è solo peggiorata la situazione. I debiti sono sempre più alti. I tassi di interesse sono come un vulcano, manca solo una scintilla prima che esploda e le aziende investiranno ancora meno di quanto non facciano ora.
Se si guarda al lato culturale, non è molto meglio. Fino a 20-30 anni si poteva trovare nella Top 10 delle classifiche tedesche un artista italiano praticamente ogni mese. Come è oggi, al massimo 1 artista in un anno tra i primi 100. I millennials italiani sono una generazione senza idee e mi scuso (perdente). Se guardate gli altri paesi, potete vedere in quale direzione si va. Idee, decisioni rapide, innovazione, coraggio e volontà di affrontare i problemi. L'Italia è come l'Argentina alla fine degli anni '60. L'Argentina era uno dei paesi più ricchi del mondo fino alla metà degli anni '60, che fine ha fatto l'Argentina? L'Italia probabilmente diventerà l'Argentina 2.0.

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Saluti
Francesco

Probabilmente non sono la persona più adatta per rispondere a queste domande, dato che ho finito di recente il percorso universitario e il mio ingresso nel mondo affaristico è ancora agli esordi. Secondo me, bisognerebbe lavorare fin dalle fondamenta, puntando a migliorare l’educazione dei bambini sia da una prospettiva più squisitamente culturale sia da una più strettamente “civile” per accrescere la loro consapevolezza di essere parte integrante di una comunità più ampia della semplice famiglia, comunità che può progredire solo quando le sue componenti cercano di lavorare in sinergia. In secondo luogo, occorre premiare il merito, dare l’opportunità di crescere e ricoprire ruoli-chiave a persone che hanno dimostrato di avere le capacità necessarie per farlo.
 
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Ma ciò che è ancora peggio sono gli stessi abitanti dello stivale. Ecco il vero problema. Non sono disposti a riformarsi o a rinunciare a qualcosa. Se non produci niente e non guadagni niente, non puoi spendere niente. L'Italia vive da anni al di là dei suoi mezzi, con i regali elettorali si sono assicurati i voti, ma con questo si è solo peggiorata la situazione. I debiti sono sempre più alti. I tassi di interesse sono come un vulcano, manca solo una scintilla prima che esploda e le aziende investiranno ancora meno di quanto non facciano ora.
Se si guarda al lato culturale, non è molto meglio. Fino a 20-30 anni si poteva trovare nella Top 10 delle classifiche tedesche un artista italiano praticamente ogni mese. Come è oggi, al massimo 1 artista in un anno tra i primi 100. I millennials italiani sono una generazione senza idee e mi scuso (perdente). Se guardate gli altri paesi, potete vedere in quale direzione si va. Idee, decisioni rapide, innovazione, coraggio e volontà di affrontare i problemi. L'Italia è come l'Argentina alla fine degli anni '60. L'Argentina era uno dei paesi più ricchi del mondo fino alla metà degli anni '60, che fine ha fatto l'Argentina? L'Italia probabilmente diventerà l'Argentina 2.0.

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Francesco
il declino dell' Italia è un fatto ed è evidente già a partire dagli anni 80 (dove tutti i problemi furoni drogati dal debito pubblico dei vari governi Craxi ecc.. e dalle svalutazioni quotidiane della Lira) per poi acutizzarsi dagli anni 2000 in poi. Oggi non cambia nulla, siamo sempre più un Paese con crescita quasi nulla, nessuno di noi ha fatto peggio al Mondo tranne qualche paese in guerra come Siria,Irawq, Afghanistan ecc.. Purtroppo in Italia vi sono alcuni problemi strutturali che nessuno vuole risolvere: 1. Corruzione/Mafie 2. Giustizia Civile con tempistiche da terzo mondo 3. Alta pressione fiscale sulla classe produttiva che spinge ad allontare investimenti 4. Basso valore aggiunto nella produzione dovuto anche a una istruzione media inferiore all' UE e conoscenze inferiori come dimostrato dai PISA scores 5. demografia, siamo uno dei paesi più vecchi al mondo e le cose peggioreranno quando i baby-boomers degli anni 60 (quando nascevano 1 milione di persone all' anno) andranno in pensione.

Non esiste facile soluzione, e l'andazzo che stiamo prendendo non certo facilita le cose, basta guardare ai tassi sul debito impennati e i dati sulla crescita economica. Purtroppo siamo qui a parlare di un tunnel in una montagna e di una barca di africani quando il paese affonda e 200 mila italiani (di cui tanti laureati) lasciamo il Paese ogni anno. Il famoso Brain Drain.
 

Milanforever26

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Dal lontano 1989, dalla caduta del muro di Berlino, ho osservato un lento e costante declino dell'Italia nei settori dell'industria, della cultura e dell'innovazione. I problemi non vengono affrontati, ma respinti. Mancano idee, coraggio e creatività. L'élite politica italiana non è in grado di offrire obiettivi a lungo termine. Non c'è davvero nulla di nuovo per quanto riguarda gli imprenditori o la cultura. Ci si attiene ai tempi gloriosi (il miracolo economico degli anni '50 e '60). Guardando agli imprenditori, il periodo necessario per costruire solo 3 grattacieli (City Life Milano) sono necessari più di 10 anni, in altri paesi non serve nemmeno la metà (questo è solo un esempio). Anche se Milano se la cava fino a un certo punto. Il resto è una palude di corruzione e incompetenza.
Ma ciò che è ancora peggio sono gli stessi abitanti dello stivale. Ecco il vero problema. Non sono disposti a riformarsi o a rinunciare a qualcosa. Se non produci niente e non guadagni niente, non puoi spendere niente. L'Italia vive da anni al di là dei suoi mezzi, con i regali elettorali si sono assicurati i voti, ma con questo si è solo peggiorata la situazione. I debiti sono sempre più alti. I tassi di interesse sono come un vulcano, manca solo una scintilla prima che esploda e le aziende investiranno ancora meno di quanto non facciano ora.
Se si guarda al lato culturale, non è molto meglio. Fino a 20-30 anni si poteva trovare nella Top 10 delle classifiche tedesche un artista italiano praticamente ogni mese. Come è oggi, al massimo 1 artista in un anno tra i primi 100. I millennials italiani sono una generazione senza idee e mi scuso (perdente). Se guardate gli altri paesi, potete vedere in quale direzione si va. Idee, decisioni rapide, innovazione, coraggio e volontà di affrontare i problemi. L'Italia è come l'Argentina alla fine degli anni '60. L'Argentina era uno dei paesi più ricchi del mondo fino alla metà degli anni '60, che fine ha fatto l'Argentina? L'Italia probabilmente diventerà l'Argentina 2.0.

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Saluti
Francesco

io invece vado controcorrente, mi spiego..detesto l'Italia e gli italiani per molti motivi svariati, ma su una cosa il popolo italiano l'apprezzo: è uno dei pochi al mondo che ancora si ribella alla cultura ormai inarrestabile del lavoro prima di ogni cosa.

Gli italiani sono uno dei pochi popoli al mondo che ancora si ricorda dell'esistenza dell'OTIUM; gli antichi infatti che erano molto più saggi di noi disprezzavano il lavoro e curavano solo lo spirito e il corpo lasciando al lavoro solo gli schiavi..
Oggi siamo tutti diventati schiavi e ci sentiamo pure svegli, ce ne vantiamo "Lavoro mille mila ore, sono pieno di responsabilità, etc.." che degenerazione e che spreco di vita...

Io disprezzo i popoli come gli asiatici per cui il lavoro è il fine ultimo della vita, che rendono fin dall'infanzia i bambini degli automi, e che studiano e lavorano in media 12-14 ore al giorno...odio la vita frenetica di chi punta solo al successo..

La cosa bella è che poi arriva per tutti il giorno in cui ci si rende conto di aver gettato la propria vita per il reddito..

Purtroppo però ormai sono rimasti in pochi a pensarla così, a volere un mondo dove esistano uomini liberi e non schiavi inconsapevoli..ormai al 90% delle persone a cui faccio sti discorsi nemmeno riescono a coglierne il senso, e anzi una buona parte di loro sa solo rispondere "io amo il mio lavoro, lo faccio volentieri" (poi però vanno in terapia o dormono 3 ore per notte sommersi dai pensieri)..non capiscono che non amano il loro lavoro ma lo status che gli procura.

PS: sul tuo post comunque sono d'accordo, l'Italia è un paese ormai avviato alla morte
 

leviatano

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Parlare dalla Germania son tutti bravi.
Che poi in Germania ci sono anche i lati negativi pure lì, non è che tutto una meraviglia anche all'estero.

io invece vado controcorrente, mi spiego..detesto l'Italia e gli italiani per molti motivi svariati, ma su una cosa il popolo italiano l'apprezzo: è uno dei pochi al mondo che ancora si ribella alla cultura ormai inarrestabile del lavoro prima di ogni cosa.

Gli italiani sono uno dei pochi popoli al mondo che ancora si ricorda dell'esistenza dell'OTIUM; gli antichi infatti che erano molto più saggi di noi disprezzavano il lavoro e curavano solo lo spirito e il corpo lasciando al lavoro solo gli schiavi..
Oggi siamo tutti diventati schiavi e ci sentiamo pure svegli, ce ne vantiamo "Lavoro mille mila ore, sono pieno di responsabilità, etc.." che degenerazione e che spreco di vita...

Io disprezzo i popoli come gli asiatici per cui il lavoro è il fine ultimo della vita, che rendono fin dall'infanzia i bambini degli automi, e che studiano e lavorano in media 12-14 ore al giorno...odio la vita frenetica di chi punta solo al successo..

La cosa bella è che poi arriva per tutti il giorno in cui ci si rende conto di aver gettato la propria vita per il reddito..

Purtroppo però ormai sono rimasti in pochi a pensarla così, a volere un mondo dove esistano uomini liberi e non schiavi inconsapevoli..ormai al 90% delle persone a cui faccio sti discorsi nemmeno riescono a coglierne il senso, e anzi una buona parte di loro sa solo rispondere "io amo il mio lavoro, lo faccio volentieri" (poi però vanno in terapia o dormono 3 ore per notte sommersi dai pensieri)..non capiscono che non amano il loro lavoro ma lo status che gli procura.

PS: sul tuo post comunque sono d'accordo, l'Italia è un paese ormai avviato alla morte


Non è l'Italia un paese ormai avviato alla morte, è il concetto di Europa e occidente che è destinato a morire così.
 
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io invece vado controcorrente, mi spiego..detesto l'Italia e gli italiani per molti motivi svariati, ma su una cosa il popolo italiano l'apprezzo: è uno dei pochi al mondo che ancora si ribella alla cultura ormai inarrestabile del lavoro prima di ogni cosa.

Gli italiani sono uno dei pochi popoli al mondo che ancora si ricorda dell'esistenza dell'OTIUM; gli antichi infatti che erano molto più saggi di noi disprezzavano il lavoro e curavano solo lo spirito e il corpo lasciando al lavoro solo gli schiavi..
Oggi siamo tutti diventati schiavi e ci sentiamo pure svegli, ce ne vantiamo "Lavoro mille mila ore, sono pieno di responsabilità, etc.." che degenerazione e che spreco di vita...

Io disprezzo i popoli come gli asiatici per cui il lavoro è il fine ultimo della vita, che rendono fin dall'infanzia i bambini degli automi, e che studiano e lavorano in media 12-14 ore al giorno...odio la vita frenetica di chi punta solo al successo..

La cosa bella è che poi arriva per tutti il giorno in cui ci si rende conto di aver gettato la propria vita per il reddito..

Purtroppo però ormai sono rimasti in pochi a pensarla così, a volere un mondo dove esistano uomini liberi e non schiavi inconsapevoli..ormai al 90% delle persone a cui faccio sti discorsi nemmeno riescono a coglierne il senso, e anzi una buona parte di loro sa solo rispondere "io amo il mio lavoro, lo faccio volentieri" (poi però vanno in terapia o dormono 3 ore per notte sommersi dai pensieri)..non capiscono che non amano il loro lavoro ma lo status che gli procura.

PS: sul tuo post comunque sono d'accordo, l'Italia è un paese ormai avviato alla morte

Amen.
A pensarla cosi saremo io, tu e il papa.
Il lavoro ( lo definirei schiavitù) ha distrutto le nostre vite, le famiglie, i rapporti sociali, ecc.
C'era una volta la domenica. -cit-
 

rot-schwarz

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io avevo 6 anni quando mi sono trasferito in Germania, Mio padre emigro' nel 1966, ritorno' In italia per fare il servizio militare, dopo ritorno' in Germania nel 1972 con mia madre, io ho vissuto fino al 1979 con. mia nonna
Io in Germania qando ero piccolo all'inizio non volevo andarci e neanche restarci. Ma se guardo indietro, cosa mi poteva offrire L'italia in un paese di 1500 abitanti e una regione dove l'unico mestiere e' essere statale o meccanico.
Io vivo in Germania e dal punto di vista economico e' ottimo, ho studiato, da piu' di ventanni lavoro per una multinazionale come tecnico di telecomunicazioni e non mi posso lamentare. Negli anni 70 e 80 molti italiani all'estero si sono comprati degli appartamenti in Italia. Ma la seconda e terza generazione non intende ritornare in Italia, e cosa sta succedendo? Gli appartamenti sono in vendita. I miei genitori hano messo un appartamento in vendita da ormai 3 anni, ma nessuno compra. Qui In Germanis dopo 5 minuti la vendi.
L'italia a me non offre niente, lavoro scarseggia specialmente als sud, e trasferirmi al nord, no meglio restare all'estero allora.
Nel frattempo mi sono adattato molto bene nella societa' tedesca, che quando ritorno in Italia mi sento fuori posto.
Sono abituato a ritmi piu' veloci, e la lentezza che si percepisce n Italia non mi ci trovo propio. La mentalita' ormai e' diversa e certe cose non posso accettarli.
 
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io avevo 6 anni quando mi sono trasferito in Germania, Mio padre emigro' nel 1966, ritorno' In italia per fare il servizio militare, dopo ritorno' in Germania nel 1972 con mia madre, io ho vissuto fino al 1979 con. mia nonna
Io in Germania qando ero piccolo all'inizio non volevo andarci e neanche restarci. Ma se guardo indietro, cosa mi poteva offrire L'italia in un paese di 1500 abitanti e una regione dove l'unico mestiere e' essere statale o meccanico.
Io vivo in Germania e dal punto di vista economico e' ottimo, ho studiato, da piu' di ventanni lavoro per una multinazionale come tecnico di telecomunicazioni e non mi posso lamentare. Negli anni 70 e 80 molti italiani all'estero si sono comprati degli appartamenti in Italia. Ma la seconda e terza generazione non intende ritornare in Italia, e cosa sta succedendo? Gli appartamenti sono in vendita. I miei genitori hano messo un appartamento in vendita da ormai 3 anni, ma nessuno compra. Qui In Germanis dopo 5 minuti la vendi.
L'italia a me non offre niente, lavoro scarseggia specialmente als sud, e trasferirmi al nord, no meglio restare all'estero allora.
Nel frattempo mi sono adattato molto bene nella societa' tedesca, che quando ritorno in Italia mi sento fuori posto.
Sono abituato a ritmi piu' veloci, e la lentezza che si percepisce n Italia non mi ci trovo propio. La mentalita' ormai e' diversa e certe cose non posso accettarli.

Praticamente sei ormai tedesco nell'anima e nel cuore.
Guarda avanti allora e non ti voltare.
Non ti biasimo nè giudico per ciò che hai fatto ma devi quanto meno riconoscere che se tutti prendessimo te come modello l'italia diventerebbe un paese deserto.
Io sono italiano invece , amo l'italia coi suoi se e coi suoi me, amo l'italia dei guelfi e dei ghibellini.
Riconosco che abbiamo mille problemi ma mai mai mai cambierei la mia nazione con la germania.
Questo modo di fare economia non giova all'europa ma giova solo alla germania, la stessa germania che dalla seconda guerra mondiale ne era uscita con le ossa rotte e ora invece detta legge.
 

rot-schwarz

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io invece vado controcorrente, mi spiego..detesto l'Italia e gli italiani per molti motivi svariati, ma su una cosa il popolo italiano l'apprezzo: è uno dei pochi al mondo che ancora si ribella alla cultura ormai inarrestabile del lavoro prima di ogni cosa.

Gli italiani sono uno dei pochi popoli al mondo che ancora si ricorda dell'esistenza dell'OTIUM; gli antichi infatti che erano molto più saggi di noi disprezzavano il lavoro e curavano solo lo spirito e il corpo lasciando al lavoro solo gli schiavi..
Oggi siamo tutti diventati schiavi e ci sentiamo pure svegli, ce ne vantiamo "Lavoro mille mila ore, sono pieno di responsabilità, etc.." che degenerazione e che spreco di vita...

Io disprezzo i popoli come gli asiatici per cui il lavoro è il fine ultimo della vita, che rendono fin dall'infanzia i bambini degli automi, e che studiano e lavorano in media 12-14 ore al giorno...odio la vita frenetica di chi punta solo al successo..

La cosa bella è che poi arriva per tutti il giorno in cui ci si rende conto di aver gettato la propria vita per il reddito..

Purtroppo però ormai sono rimasti in pochi a pensarla così, a volere un mondo dove esistano uomini liberi e non schiavi inconsapevoli..ormai al 90% delle persone a cui faccio sti discorsi nemmeno riescono a coglierne il senso, e anzi una buona parte di loro sa solo rispondere "io amo il mio lavoro, lo faccio volentieri" (poi però vanno in terapia o dormono 3 ore per notte sommersi dai pensieri)..non capiscono che non amano il loro lavoro ma lo status che gli procura.

PS: sul tuo post comunque sono d'accordo, l'Italia è un paese ormai avviato alla morte

Ma almeno la via di mezzo, neanche questo, ip penso diversamente: senza un lavoro stabile niente famiglia, senza famiglia, neinte futuro. In italia tutto viene sempre rimandato a domani, ma è importante farlo oggi e non domani.
 
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