L'inatteso, incredibile ed emozionante scudetto 1998/99

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tra Lazio-Milan e Milan-Sampdoria ti sei scordato il Vicenza o meglio l'hai definita "nulla di rilevante" ma col cavolo: partita nella quale ci fu una super parata di Abbiati, la seconda più importante dopo quella su Bucchi.
 

mistergao

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tra Lazio-Milan e Milan-Sampdoria ti sei scordato il Vicenza o meglio l'hai definita "nulla di rilevante" ma col cavolo: partita nella quale ci fu una super parata di Abbiati, la seconda più importante dopo quella su Bucchi.

Sì, in effetti ho tirato un po' dritto, anche per motivi di spazio, la parata di Abbiati anche in quel caso c'era stata, rimane una partita che il Milan ha vinto controllando bene, al netto di quell'episodio.

Ad onor del vero ho tirato dritto anche sulla vittoria della Lazio contro il Bologna per 2-0: non è stata così facile come ve l'ho fatta sembrare, a dir la verità quel 9 Maggio 1999 il Milan è stato davanti alla Lazio per alcuni minuti, in quanto prima del gol di Almeyda (che avrebbe portato in vantaggio la Lazio) è arrivato il primo di Weah contro la Juve.
Sono dettagli che non cambiano il senso della vittoria e di quello del racconto, li ho omessi perchè ho visto che i post erano già belli lunghi.
 
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Sì, in effetti ho tirato un po' dritto, anche per motivi di spazio, la parata di Abbiati anche in quel caso c'era stata, rimane una partita che il Milan ha vinto controllando bene, al netto di quell'episodio.

Ad onor del vero ho tirato dritto anche sulla vittoria della Lazio contro il Bologna per 2-0: non è stata così facile come ve l'ho fatta sembrare, a dir la verità quel 9 Maggio 1999 il Milan è stato davanti alla Lazio per alcuni minuti, in quanto prima del gol di Almeyda (che avrebbe portato in vantaggio la Lazio) è arrivato il primo di Weah contro la Juve.
Sono dettagli che non cambiano il senso della vittoria e di quello del racconto, li ho omessi perchè ho visto che i post erano già belli lunghi.

Lo stesso accadde in quel di Vicenza, il Milan segnò per primo, poi la Lazio sbloccò a Genova nel secondo tempo, una partita tutt'altro che semplice.
 

mefisto94

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wow che ricordi! grazie per avermi fatto rivivere quei momenti! anche se, come già detto, la squadra era inferiore a molti altri Milan che non hanno vinto niente, quello scudetto resterà uno dei più emozionanti (ovviamente secondo rispetto al mitico primo scudetto dell'era Berlusconi)

Mi accodo ai ringraziamenti [MENTION=1950]mistergao[/MENTION].
 

mistergao

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Conclusione della stagione e considerazioni finali


La stagione finisce così, il 23 Maggio: Milan in festa e Lazio in lacrime. Biancocelesti che si rifaranno un anno dopo con gli interessi.
Una volta scemata la gioia per la vittoria, nei mesi successivi all’interno dei vari programmi televisivi i commentatori si interrogavano sul perché una squadra che nove mesi prima era vista come buona, ma non irresistibile, aveva vinto il campionato.
Secondo me i motivi sono:
- Fattore sorpresa: è stato il più importante. La squadra ha viaggiato per molte partite “a fari spenti”. Nessuno pensava che il Milan potesse vincere e anche quando, a metà Febbraio, era a due punti dalla vetta, tutti parlavano della super Lazio o della crisi juventina. La conseguenza è stata la tranquillità psicologica dei giocatori rossoneri.
- Squadra costruita con una logica: a fine anni ’90 il Milan non era ancora l’accozzaglia di mezzepunte ed attaccanti che è adesso. Se c’era da comprare un difensore (in quell’estate Luigi Sala e N’Gotty, ma anche Helveg) lo si comprava, senza vergogna. Perché il Milan di Ancelotti era spettacolare, ma nasce dall’esigenza di fare convivere diversi trequartisti, quello di Zaccheroni era più razionale.
- Il canto del cigno dei vecchi: Boban, Rossi, Albertini, Weah, Donadoni e (in parte) Ganz. Tutti giocatori ultratrentenni, tutti giocatori che avevano già vinto col Milan (ad esclusione di Ganz), tutti giocatori che non vinceranno più nulla e che a breve se ne andranno. La loro voglia di rivincita dopo le buie stagioni precedenti ha trainato i giovani ed i nuovi arrivati.
- Tutti remavano nella stessa direzione: poche polemiche, poche voci che uscivano dallo spogliatoio, tanto lavoro quotidiano e voglia di vincere sono le costanti che hanno accompagnato la cavalcata rossonera. E, aggiungo, un Galliani probabilmente mai così in forma e mai così performante nel ruolo di DS, del resto ho sempre pensato che l’idea di assumere Zaccheroni (come, successivamente, Allegri ed Indaghi) fosse stata più sua che non di Berlusconi.
- La forma fisica: il Milan era facilitato dal fatto di giocare solo il campionato, cosa che riduceva gli infortuni, in ogni caso lo staff tecnico aveva lavorato bene: gli uomini chiave (Maldini, Bierhoff, Leonardo, Ambrosini) non hanno accusato mai in stagione lunghi infortuni, mentre le altre hanno avuto seri problemi. Non avremo mai la controprova, ma se la Lazio non avesse perso Nesta e Vieri per lungi periodi probabilmente avrebbe vinto il campionato. E anche le altre non se la son passate bene: la Juve senza Del Piero (e poi Zidane) faticava, all’Inter è mancato per 15 partite Ronaldo, la Fiorentina ha perso Batistuta…
- Le altre: Juve a fine ciclo, Lazio non ancora al top, Fiorentina onestamente non all’altezza, Inter comica, Parma allenato da Malesani (è una colpa, non una scusante)… sulla carta avversarie pericolose, in pratica zavorrate da mille problemi.

La squadra, come ben sappiamo, non è più stata in grado di ripetersi. Il calciomercato dell’estate successiva avrebbe portato in dote Gattuso e Shevchenko (ottimi), Serginho (discontinuo) oltre a troppi giocatori sostanzialmente inutili. La squadra non era all’altezza per fare due competizioni (una delle quali la nuova Champions, una sorta di campionato parallelo), così si è sciolta in pochi mesi come neve al sole. I vecchi continuavano ad invecchiare (strano, no?) ed i giovani non erano all’altezza di rimpiazzarli. Nonostante tutto, l’anno dopo il Milan avrebbe centrato il terzo posto, poi la desolante campagna acquisti dell’estate 2000 avrebbe distrutto quel poco di buono che c’era. In tutto ciò un ruolo fondamentale lo hanno giocato i pessimi rapporti tra Berlusconi e Zaccheroni, che non si sono mai sopportati e che Galliani non è più riuscito a tenere cuciti, fino alla fine nel marzo 2001.
Il Milan sarebbe tornato a vincere, ma solo con Ancelotti, ma questa è proprio un’altra storia.
 

Shevchenko

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E' stato bellissimo leggere il tuo racconto [MENTION=1950]mistergao[/MENTION] ! Io ero veramente piccolo, avevo 8 anni e ricordo a sprazzi solo la parte finale del campionato. Da quello che ho capito forse l'uomo più decisivo e' stato Ganz no?? Ricordo che io e mio padre eravamo gasatissimi da Ganz. Mitico.
 
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Conclusione della stagione e considerazioni finali


La stagione finisce così, il 23 Maggio: Milan in festa e Lazio in lacrime. Biancocelesti che si rifaranno un anno dopo con gli interessi.
Una volta scemata la gioia per la vittoria, nei mesi successivi all’interno dei vari programmi televisivi i commentatori si interrogavano sul perché una squadra che nove mesi prima era vista come buona, ma non irresistibile, aveva vinto il campionato.
Secondo me i motivi sono:
- Fattore sorpresa: è stato il più importante. La squadra ha viaggiato per molte partite “a fari spenti”. Nessuno pensava che il Milan potesse vincere e anche quando, a metà Febbraio, era a due punti dalla vetta, tutti parlavano della super Lazio o della crisi juventina. La conseguenza è stata la tranquillità psicologica dei giocatori rossoneri.
- Squadra costruita con una logica: a fine anni ’90 il Milan non era ancora l’accozzaglia di mezzepunte ed attaccanti che è adesso. Se c’era da comprare un difensore (in quell’estate Luigi Sala e N’Gotty, ma anche Helveg) lo si comprava, senza vergogna. Perché il Milan di Ancelotti era spettacolare, ma nasce dall’esigenza di fare convivere diversi trequartisti, quello di Zaccheroni era più razionale.
- Il canto del cigno dei vecchi: Boban, Rossi, Albertini, Weah, Donadoni e (in parte) Ganz. Tutti giocatori ultratrentenni, tutti giocatori che avevano già vinto col Milan (ad esclusione di Ganz), tutti giocatori che non vinceranno più nulla e che a breve se ne andranno. La loro voglia di rivincita dopo le buie stagioni precedenti ha trainato i giovani ed i nuovi arrivati.
- Tutti remavano nella stessa direzione: poche polemiche, poche voci che uscivano dallo spogliatoio, tanto lavoro quotidiano e voglia di vincere sono le costanti che hanno accompagnato la cavalcata rossonera. E, aggiungo, un Galliani probabilmente mai così in forma e mai così performante nel ruolo di DS, del resto ho sempre pensato che l’idea di assumere Zaccheroni (come, successivamente, Allegri ed Indaghi) fosse stata più sua che non di Berlusconi.
- La forma fisica: il Milan era facilitato dal fatto di giocare solo il campionato, cosa che riduceva gli infortuni, in ogni caso lo staff tecnico aveva lavorato bene: gli uomini chiave (Maldini, Bierhoff, Leonardo, Ambrosini) non hanno accusato mai in stagione lunghi infortuni, mentre le altre hanno avuto seri problemi. Non avremo mai la controprova, ma se la Lazio non avesse perso Nesta e Vieri per lungi periodi probabilmente avrebbe vinto il campionato. E anche le altre non se la son passate bene: la Juve senza Del Piero (e poi Zidane) faticava, all’Inter è mancato per 15 partite Ronaldo, la Fiorentina ha perso Batistuta…
- Le altre: Juve a fine ciclo, Lazio non ancora al top, Fiorentina onestamente non all’altezza, Inter comica, Parma allenato da Malesani (è una colpa, non una scusante)… sulla carta avversarie pericolose, in pratica zavorrate da mille problemi.

La squadra, come ben sappiamo, non è più stata in grado di ripetersi. Il calciomercato dell’estate successiva avrebbe portato in dote Gattuso e Shevchenko (ottimi), Serginho (discontinuo) oltre a troppi giocatori sostanzialmente inutili. La squadra non era all’altezza per fare due competizioni (una delle quali la nuova Champions, una sorta di campionato parallelo), così si è sciolta in pochi mesi come neve al sole. I vecchi continuavano ad invecchiare (strano, no?) ed i giovani non erano all’altezza di rimpiazzarli. Nonostante tutto, l’anno dopo il Milan avrebbe centrato il terzo posto, poi la desolante campagna acquisti dell’estate 2000 avrebbe distrutto quel poco di buono che c’era. In tutto ciò un ruolo fondamentale lo hanno giocato i pessimi rapporti tra Berlusconi e Zaccheroni, che non si sono mai sopportati e che Galliani non è più riuscito a tenere cuciti, fino alla fine nel marzo 2001.
Il Milan sarebbe tornato a vincere, ma solo con Ancelotti, ma questa è proprio un’altra storia.
Grazie mille, bellissimo racconto.
Al tempo avevo 10 anni e fu il primo scudetto di cui abbia un minimo di memoria :)
 

Djici

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- Squadra costruita con una logica: a fine anni ’90 il Milan non era ancora l’accozzaglia di mezzepunte ed attaccanti che è adesso. Se c’era da comprare un difensore (in quell’estate Luigi Sala e N’Gotty, ma anche Helveg) lo si comprava, senza vergogna. Perché il Milan di Ancelotti era spettacolare, ma nasce dall’esigenza di fare convivere diversi trequartisti, quello di Zaccheroni era più razionale.

Forse e l'ultimo mercato fatto "razionalmente".
Servivano giocatori con determinate caratteristiche per fare il gioco scelto dal allenatore e siamo andati a prenderli (Bierhoff, Helveg, Guglielminpietro, Ayala, Sala)... anche se ovviamente certi erano scomesse che sono andate bene : Guly, Ambrosini, Abbiati (almeno nel breve periodo) e certe sono state assurde (Morfeo, Ianuzzi, Alyiu, Giunti, Lehmann...).

Quello che mi piaceva con Zaccheroni era proprio la sua volonta di puntare su schemi.
E lo ha detto molte volte, con il 343 il piu importante sono i SCHEMI, nel 3412 il piu importante sono le QUALITA dei singoli.
Da lui in poi abbiamo piu spesso giocato grazie alla classe dei singoli che ci hanno permesso di fare un gioco "corale" (Pirlo, Seedorf, Cafu, Serginho, Rui Costa, Kaka, Ronaldinho, Ibra, Sheva...) ma spesso non erano schemi ma piu "inventiva e classe" di giocatori di livello mondiale.

A me piacciono allenatori che puntano forte pure sui schemi offensivi e non solo sul'organizzazione difensiva.
Da noi ripeto, davano solo organizzazione difensiva e poi davanti ci pensavano loro a fare la differenza.

Con questo non sto dicendo che Zac sia migliore di Ancelotti eh.
 

mistergao

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Forse e l'ultimo mercato fatto "razionalmente".
Servivano giocatori con determinate caratteristiche per fare il gioco scelto dal allenatore e siamo andati a prenderli (Bierhoff, Helveg, Guglielminpietro, Ayala, Sala)... anche se ovviamente certi erano scomesse che sono andate bene : Guly, Ambrosini, Abbiati (almeno nel breve periodo) e certe sono state assurde (Morfeo, Ianuzzi, Alyiu, Giunti, Lehmann...).

Quello che mi piaceva con Zaccheroni era proprio la sua volonta di puntare su schemi.
E lo ha detto molte volte, con il 343 il piu importante sono i SCHEMI, nel 3412 il piu importante sono le QUALITA dei singoli.
Da lui in poi abbiamo piu spesso giocato grazie alla classe dei singoli che ci hanno permesso di fare un gioco "corale" (Pirlo, Seedorf, Cafu, Serginho, Rui Costa, Kaka, Ronaldinho, Ibra, Sheva...) ma spesso non erano schemi ma piu "inventiva e classe" di giocatori di livello mondiale.

A me piacciono allenatori che puntano forte pure sui schemi offensivi e non solo sul'organizzazione difensiva.
Da noi ripeto, davano solo organizzazione difensiva e poi davanti ci pensavano loro a fare la differenza.

Con questo non sto dicendo che Zac sia migliore di Ancelotti eh.

Difatti la grossa differenza tra il Milan di Zaccheroni e quello di Ancelotti può essere semplificata nella formula tattica vs. uomini.
Il Milan di Zaccheroni doveva, per forza di cose, avere uno schema, una partitura, anche a volte troppo rigida, ma era l'unico modo per tirare fuori dei risultati da gente non fortissima.
Il Milan di Ancelotti era diverso: aveva un'ottima organizzazione difensiva e poi lasciava libero spazio alle mezzepunte ed agli attaccanti. Bisogna però ammettere una cosa: Ancelotti nel creare l'albero di Natale è stato geniale. Si è trovato nella scomoda situazione di dover fare convivere Rivaldo, Rui Costa e Seedorf per accontentare i capricci di Berlusconi ed ha tirato fuori uno schema da insegnare a Coverciano.
Sul discorso costruzione squadra: ecco, io forse ho un po' esagerato definendo quella squadra come l'ultima costruita con una logica. Però nell'estate del 1998 il mercato è stato proprio razionale, logico, ragionato; ovviamente ci sono stati degli acquisti sballati (tipo N'Gotty) ma si è comprato ciò che serviva, non ciò che offriva il mercato o che voleva un dirigente.
E se pensate che io mi stia riferendo solo agli ultimi mercati vi sbagliate: torniamo all'inizio dell'epopea di Ancelotti e troviamo mercati infarciti di punte, mezze punte e centrocampisti offensivi, che solo il genio di un allenatore ha saputo far convivere. E non stupiamoci se da anni la società compra a caso: l'ha sempre fatto, solo che una volta andava bene, ultimamente no.
 
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