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Ecco le "tre richieste impossibili" (cit. Fassone) della Uefa al Milan per il Voluntary Agreement, secondo Calcio e Finanza:
1) Presentazione di un piano finanziario a lungo termine, con ipotesi ragionevoli e prudenti, con il quale raggiungere il pareggio di bilancio in quattro anni.
2) Dimostrare alla Uefa di avere le risorse finanziare e di finanziarsi per tutto il periodo del Voluntary Agreement
3) La presentazione, da parte dell'azionista, dell'impegno irrevocabile a coprire le perdite fino all'esercizio nel corso del quale sarà raggiunto il pareggio di bilancio. Tale impegno prevede un accordo giuridicamente vincolante tra il club e l'azionista.
Bellinazzo: Il banco è saltato quando, tra le 30 domande poste al Milan dalla Uefa, la quasi totalità ha riguardato la consistenza patrimoniale di YongHong Li. La Uefa non ha ottenuto adeguate garanzie e la bomba sganciata dal NYT ha fatto il resto. La Uefa non ha alcuna intenzione di legittimare ufficialmente una proprietà di cui non si fida. I ricavi sono considerati troppo bassi per fare fronte alle perdite e la partecipazione alle Coppe non è quel volano che ti può far impennare i ricavi di 300/400 milioni come stimavano al Milan.
Secondo il Corriere dello Sport edizione online la Uefa ha fatto due richieste precise al Milan: rifinanziamento totale del debito con Elliott entro domani e deposito precauzionale di 165 milioni di euro, equivalente alla perdita stimata per il prossimo triennio.
1) Presentazione di un piano finanziario a lungo termine, con ipotesi ragionevoli e prudenti, con il quale raggiungere il pareggio di bilancio in quattro anni.
2) Dimostrare alla Uefa di avere le risorse finanziare e di finanziarsi per tutto il periodo del Voluntary Agreement
3) La presentazione, da parte dell'azionista, dell'impegno irrevocabile a coprire le perdite fino all'esercizio nel corso del quale sarà raggiunto il pareggio di bilancio. Tale impegno prevede un accordo giuridicamente vincolante tra il club e l'azionista.
Bellinazzo: Il banco è saltato quando, tra le 30 domande poste al Milan dalla Uefa, la quasi totalità ha riguardato la consistenza patrimoniale di YongHong Li. La Uefa non ha ottenuto adeguate garanzie e la bomba sganciata dal NYT ha fatto il resto. La Uefa non ha alcuna intenzione di legittimare ufficialmente una proprietà di cui non si fida. I ricavi sono considerati troppo bassi per fare fronte alle perdite e la partecipazione alle Coppe non è quel volano che ti può far impennare i ricavi di 300/400 milioni come stimavano al Milan.
Secondo il Corriere dello Sport edizione online la Uefa ha fatto due richieste precise al Milan: rifinanziamento totale del debito con Elliott entro domani e deposito precauzionale di 165 milioni di euro, equivalente alla perdita stimata per il prossimo triennio.