Le parole nei momenti di rabbia.

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Renegade

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Chiaramente poi dobbiamo fare una distinzione su quello che uno si lascia scappare durante un momento di ira

Se dico ''ti ammazzo'' sono chiaramente in preda al nervosismo ma finisce li è solo uno sfogo quella frase, se dico ''fai sempre così, non ti rendi conto che sei arrogante e presuntuoso oh, ma vattene...'' allora quello è il mio reale pensiero

L'esempio che hai chiamato in causa è esattamente ciò che intendevo. Sono quei ragionamenti a far saltare il banco. L'insulto è sterile e dettato dal momento, il resto no.

Si, assolutamente
ma l'umanità è imperfetta, pertanto è un comportamento purtroppo diffuso.

E' dovuto, secondo te, solamente all'imperfezione o anche ad un accumulo di frustrazione/rancore naturale, dettato da quotidianità e istinti?
 

tifoso evorutto

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E' dovuto, secondo te, solamente all'imperfezione o anche ad un accumulo di frustrazione/rancore naturale, dettato da quotidianità e istinti?

Non sò, sono tutte cose legate alla natura umana,

in questo caso dividerei, semplificando la cosa, l'umanità in due gruppi,

Quelli che si fanno scivolare tutto addosso, quelli abituati a vivere l'attimo se preferisci, raramente sono vendicativi, normalmente sono persone più piacevoli da avere attorno, magari come difetti possono essere superficiali e un pò egoiste.

Poi ci sono i cerebrali, quelli che per ogni situazione, frase ecc. ci pensano e ripensano a lungo, molti di loro finiscono per accumulare fobie su fobie, rancori, ansie, invidie che prima o poi si scaricano in qualche litigio, magari anche a lunga distanza dagli avvenimenti che gli hanno irritati.
 

Milanforever26

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Senza dubbio nel momento di rabbia si perdono molti dei freni inibitori che la mente si auto impone come mezzo di socializzazione (non è ipocrisia ma una vera e propria strategia elaborata dal cervello in millenni di evoluzione)...ma va anche detto che spesso la rabbia fa dire cose che vanno anche oltre il proprio reale pensiero...
La vera saggezza è proprio di non perdere mai la lucidità lasciandosi annebbiare dai fumi della rabbia..
 

Nicco

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Ciò che viene detto durante uno scatto di rabbia è frutto appunto di essa. Spesso sfocia in espressioni che realmente pensiamo anche da sobri ma altrettanto spesso utilizziamo espressioni nate dalla rabbia stessa e quindi nulle a situazione pacificata, difficile è scindere tra le due. Trovo che non tutte le espressioni e decisioni che si prendono in un momento di rabbia siano razionali e giustificabili in un contesto normale.

Lo stesso discorso può essere fatto per un altro sentimento forte, l'amore. Magari ce ne usciamo con dichiarazioni fuori da ogni logica per poi, una volta esaurita la magia, renderci conto delle sciocchezze che abbiamo proferito.

Perdonare quindi le sfuriate è lecito e buona cosa, in fondo anche la persona più mite una volta ogni tanto esagera e tutti sappiamo come ci si sente, che si abbia torto o ragione.
 
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Renegade

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Non sò, sono tutte cose legate alla natura umana,

in questo caso dividerei, semplificando la cosa, l'umanità in due gruppi,

Quelli che si fanno scivolare tutto addosso, quelli abituati a vivere l'attimo se preferisci, raramente sono vendicativi, normalmente sono persone più piacevoli da avere attorno, magari come difetti possono essere superficiali e un pò egoiste.

Poi ci sono i cerebrali, quelli che per ogni situazione, frase ecc. ci pensano e ripensano a lungo, molti di loro finiscono per accumulare fobie su fobie, rancori, ansie, invidie che prima o poi si scaricano in qualche litigio, magari anche a lunga distanza dagli avvenimenti che gli hanno irritati.

Incredibile quanto tu sia costruttivo seppur sintetizzi tutto sino all'inverosimile... Comunque è proprio come dici. Difatti a livello umorale e astratto si può dire proprio che esistano tali categorie. Io non mi vedo né molto nell'una, né tanto nell'altra. Anche se certamente ripenso e ripenso. Diciamo che sono per lo più molto disincantato e concreto. Per cui in una situazione simile non perdonerei, visto che lo troverei come un comportamento subdolo ed ipocrita. Tantomeno crederei a delle scuse.

Senza dubbio nel momento di rabbia si perdono molti dei freni inibitori che la mente si auto impone come mezzo di socializzazione (non è ipocrisia ma una vera e propria strategia elaborata dal cervello in millenni di evoluzione)...ma va anche detto che spesso la rabbia fa dire cose che vanno anche oltre il proprio reale pensiero...
La vera saggezza è proprio di non perdere mai la lucidità lasciandosi annebbiare dai fumi della rabbia..

Sì ma questo può essere relazionato a quando si possono aggrovigliare insulti, auguri di morte ecc. come già detto in questa discussione. Quando però escono fuori ragionamenti elaborati in quei momenti di rabbia, secondo me è ciò che si pensa davvero

Ciò che viene detto durante uno scatto di rabbia è frutto appunto di essa. Spesso sfocia in espressioni che realmente pensiamo anche da sobri ma altrettanto spesso utilizziamo espressioni nate dalla rabbia stessa e quindi nulle a situazione pacificata, difficile è scindere tra le due. Trovo che non tutte le espressioni e decisioni che si prendono in un momento di rabbia siano razionali e giustificabili in un contesto normale.

Lo stesso discorso può essere fatto per un altro sentimento forte, l'amore. Magari ce ne usciamo con dichiarazioni fuori da ogni logica per poi, una volta esaurita la magia, renderci conto delle sciocchezze che abbiamo proferito.

Perdonare quindi le sfuriate è lecito e buona cosa, in fondo anche la persona più mite una volta ogni tanto esagera e tutti sappiamo come ci si sente, che si abbia torto o ragione.

Sì, ma la riflessione è un'altra. Non è se si esageri, ma se emergano pensieri elaborati che erano del tutto celati e quindi veritieri
 

Nicco

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Sì, ma la riflessione è un'altra. Non è se si esageri, ma se emergano pensieri elaborati che erano del tutto celati e quindi veritieri

Ho risposto alla riflessione, poi ho aggiunto una questione strettamente correlata e a mio avviso pertinente. ;)
Come già espresso i pensieri nell'atto rabbioso sono da scindere, possono risultare si veritieri ma solo nel contesto della rabbia, finito il contesto diventano assurdi ed impensabili, come accade in amore per esempio.
 
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Renegade

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Ho risposto alla riflessione, poi ho aggiunto una questione strettamente correlata e a mio avviso pertinente. ;)
Come già espresso i pensieri nell'atto rabbioso sono da scindere, possono risultare si veritieri ma solo nel contesto della rabbia, finito il contesto diventano assurdi ed impensabili, come accade in amore per esempio.

Mah, credo che in amore sia differente. Lì si è spinti da un sentimento ad ampio raggio e di una certa durata, breve o lunga che sia. La rabbia è formata da istanti e secondo me proprio per questo lì devono per forza emergere cose che almeno in parte si pensano davvero.
 

Gas

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Una riflessione che facevo... Secondo voi le parole dette nei momenti di rabbia sono elaborazioni di un pensiero che non fa parte di noi o sono invece attestato di ciò che pensiamo? Di norma, quando si chiarisce e si chiede scusa, ne consegue anche un ''Non pensavo davvero quelle cose. Ero arrabbiato''. Per quanto mi riguarda io credo che ciò non sia vero. La rabbia non fa controllare la mente e dunque ne scaturisce che, in un impeto prorompente, porta i pensieri reali a galla.

Mi piace molto il tuo quesito ma ritengo che non si possa dare una risposta assolutistica alla tua domanda, a volte quando si è arrabbiati si mollano i freni inibitori e si dicono cose che si pensano ma non si sarebbero mai dette, altre volte incece la rabbia ci fa venir voglia di ferire l'altra persona dicendo cose che non pensiamo davvero.
 

Nicco

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Mah, credo che in amore sia differente. Lì si è spinti da un sentimento ad ampio raggio e di una certa durata, breve o lunga che sia. La rabbia è formata da istanti e secondo me proprio per questo lì devono per forza emergere cose che almeno in parte si pensano davvero.

Sicuramente alcune cose dette nei momenti di rabbia corrispondono a verità, sarebbe sciocco non crederlo. Rinfacciare cose che danno fastidio o rimembrare una situazione in cui qualcuno si è comportato male ma non gli si è fatto notare, etc etc.
Però le dichiarazioni "violente" così come le azioni che possono conseguire, come sbattere le porte, tirare pugni ai muri, lanciare un piatto o il telefono per terra, minacciare di morte, minacce in generale e così via, sono figlie del momento e non corrispondono alla realtà, finiscono nell'istante in cui la rabbia svanisce. Credete che un padre voglia veramente uccidere un figlio o che un figlio desideri la morte dei genitori o della fidanzata?
Così come quando sentiamo al TG di massacri familiari dettati da scatti di rabbia, io credo che la persona che commette l'atto, in primo luogo al 90% se ne pentirà per tutta la vita, e secondo, in partenza non avrebbe mai immaginato di essere capace di una cosa simile.
La rabbia è quindi una specie di limbo in cui inibizioni psicologiche e fisiche vengono meno ma che in un contesto normale sarebbero irrealistiche. Nel senso che nel modo di intendere e di volere della realtà queste inibizioni le possiamo tranquillamente classificare in normale vivere e non esistono come inibizioni ma come cose impensabili ed irrealizzabili.

E' come se la rabbia ci portasse su un livello in cui le cose impensabili diventano inibizioni e al contempo le distrugge dando sfogo all'ira.
Per questo dicevo che è importante scindere tra cose pensate e sopite e pensieri invece frutto solo della rabbia.

p.s. ho fatto un po' di confusione, spero di aver espresso il pensiero
 
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