Ultimi aggiornamenti da Calcio&Finanza: il presidente Benedini difende la scelta rossonera affermando che "Il progetto è avveniristico, non è solo uno stadio ma anche molto di più. La nostra assegnazione al Milan è anche un incentivo verso questa svolta culturale, per un calcio per famiglie e meno violento. Il Milan adesso dovrà cercare di ottenere tutte le autorizzazioni, e in Italia sappiamo che ci vuole più tempo per avere le carte in regola piuttosto che costruire. Noi dobbiamo soltanto firmare il contratto con il club. Questo stadio sarà qualcosa di unico al mondo, noi controlleremo che facciano le cose come previste”.
Intanto ecco il calendario: a gennaio Fondazione Fiera consegnerà materialmente le aree al Milan. Poi serviranno 6 mesi per le autorizzazioni, quindi i lavori se tutto va bene si concluderanno nel 2018. Nel contratto, inoltre, c’è la possibilità futura di una permuta: Fondazione Fiera si prenderà l’albergo e il Milan il resto. Se il Comune dicesse NO, secondo Benedini perderebbe un'opportunità clamorosa. Un'area da far vivere 7 giorni su 7, e non un mortorio dove c'è paura ad andarci anche di notte. In ogni caso, se il Comune dovesse bloccare il progetto stadio, nel contratto firmato con il Milan si prevede una utilizzazione diversa dei padiglioni 1 e 2. Magari un centro servizi o centro benessere. Chiaramente a carico del Milan che pagherà il canone di affitto, a prescindere dall'approvazione del Comune, a partire dal 1 gennaio 2016 per i prossimi 50 anni. Insomma c'è il rischio potenziale che il Milan paghi 200M per i prossimi 10 lustri senza avere manco lo stadio. A meno che non decida di subaffittare o subappaltare l'opera. La Citroen, invece, dovrebbe traslocare nei padiglioni 3 e 4 della Fiera, lasciando dunque l'area dello stadio.
Intanto ecco le parole di Maurizio Treola, direttore del progetto ARUP, al Giornale: "Perchè i residenti dovrebbero tifare Milan? Beh, intanto perché sarà un luogo che soltanto saltuariamente servirà a ospitare una partita di calcio. Il Milan disputerà match una volta ogni 10 giorni, mentre lo stadio sarà aperto 7 giorni su 7. Significa che al suo interno si troveranno servizi, ristoranti e spazi espositivi sempre a disposizione di chi abita vicino. Nell'impianto ci saranno un liceo a indirizzo sportivo, spa, centri fitness, bar e ristoranti. Ma il progetto è aperto e lo spazio davvero enorme: chiederemo quindi al Comune e ai comitati di cosa ha bisogno il quartiere. Centri medici, una sala consiliare. L’albergo sarà un hotel con 300 stanze a 3 e 4 stelle che si svilupperà con una torre che si stacca dalla copertura e la sovrasta. Il tetto dell'impianto non è convenzionale, sarà alto circa due piani di edificio e con una terrazza verde per percorsi pedonali, parchi gioco e molte altre attività. Il primo piano dell'hotel sarà al livello degli skybox, i clienti potranno quindi godersi la partita direttamente dalla propria stanza, con la massima privacy e comfort. Per quanto riguarda il traffico, in zona ci sono 4.000 posti auto disponibili in parcheggi già esistenti. Ulteriori 1.000-1.500 li prevediamo nei sotterranei dello stadio e con ingresso direttamente dall'autostrada, usando il tunnel di via Gattamelata e una rampa che arriva proprio al livello interrato. Ma preferiamo che la gente arrivi soprattutto con i mezzi pubblici. Molte preoccupazioni sentite in questi giorni fanno davvero sorridere, ed è evidente che provengono da chi non ha esperienze internazionali: negli impianti moderni, all'estero, e a capienza ridotta si può creare la cultura di andare alla partita con la famiglia in modo assolutamente pacifico. Negli USA addirittura chi va a una partita di baseball rimane allo stadio 4 ore. Noi pensiamo a qualcosa di simile, quindi con ingressi e deflussi più controllati. Quanto ci vorrà per un sì o un no dal Comune? La legge sugli stadi impegna ad esprimersi entro 6 mesi. Dobbiamo essere positivi, è un progetto assolutamente all'avanguardia e Milano se lo merita”.