L'angolo del ciclista

Snake

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Il Re è tornato:wub:, mamma mia cosa ha fatto:ave::ave::ave:
 

prd7

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CASO ARMSTRONG. Tyler: «Lance mi disse che mi avrebbe rovinato»

Sta facendo discutere, e parecchio. Tyler Hamilton è a New York per
lanciare il suo libro «The Secret Race», scritto insieme a Daniel
Coyle, uscito nelle librerie Usa e di cui la Gazzetta ieri già
riportava ampi stralci. La sua dettagliata confessione su ciclismo,
doping e Armstrong ha incontrato il favore della critica e l'interesse
del pubblico. Ecco altri punti salienti del libro.

Nuovi metodi 1
«Il dottor Ferrari ne aveva inventato uno con cui diluivamo l'Andriol
(testosterone, ndr) con l'olio d'oliva. Lo tenevamo in piccole boccette
e ne bastavano poche gocce per darti immediato beneficio senza farti
risultare positivo. Le portavamo sempre con noi. Un giorno ero così
svuotato che chiesi a Lance di darmene un po'. Lui estrasse il
contagocce, me lo mise alla bocca e mi nutrì come fossi un uccellino».

Nuovi
metodi 2 «Il dottor Fuentes, per me Ufe, mi disse nel 2004 che aveva
acquistato un nuovo tipo di congelatore, più sofisticato. Lo chiamammo
"Siberia": permetteva di depositare al suo studio diverse sacche di
sangue in una sola volta, evitandomi una serie di viaggi massacranti
fino a Madrid. Costava 50 mila dollari a stagione più i bonus per le
vittorie».

Nuovi metodi 3 «Con Ufe avevamo un codice per stabilire
dove effettuare le trasfusioni durante le corse. Scrivevamo un sms con
un numero, tipo 167, e quella sarebbe stata la stanza dell'hotel, già
concordato, dove ci saremmo incontrati. Ero sempre in apprensione:
temevo di essere scoperto. Così quando bussavano alla porta e sulla
soglia appariva Ufe mi sentivo subito sollevato».

Il boss «Se ti
lamentavi per la fatica degli allenamenti, se arrivavi in ritardo anche
di soli 5 minuti, Lance te la giurava. Entravi nella sua lista nera ed
eri fregato. Così mandò a casa Bobby Julich che proprio non sopportava.
E più tardi non ebbe scrupoli a licenziare Kevin Livingston, che era
suo amico e gli era stato molto vicino nei mesi della malattia. Kevin
aveva osato chiedergli un aumento e, tagliare il suo budget e quello di
altri, gli permise di ingaggiare tre spagnoli. Chiese anche a me di
rinunciare al mio bonus di 25 mila dollari e non potei dirgli di no».

La
spia «Dopo la tappa del Ventoux al Delfinato 2004, venni convocato
dall'Uci. Non ci fu un test positivo, ma mi misero in guardia. Giudicai
quell'invito in sede un fatto stranissimo. Ma in una tappa del Tour,
Floyd Landis mi raccontò che Lance aveva chiamato il presidente Hein
Verbruggen, suggerendo di indagare sulla Phonak, la mia nuova squadra,
perché probabilmente stava usando nuova roba. Non era vero. Non ci vidi
più dalla rabbia, mi vennero in mente anni di umiliazioni. Così
affiancai Armstrong e gli dissi: "Lance, vaffanc...". Fu una grande
soddisfazione».

Quella cena «Nel 2011, con alcuni amici ero ad
Aspen, dove Lance ha una casa, e andammo a cena al ristorante Cache
Cache, il suo favorito. Sapevo che era fuori città, ma a un certo punto
arrivò e si sedette al bar. Me ne accorsi solo quando andai in bagno e
sentii un pugno che mi puntava lo stomaco: era lui. Fui imbarazzato nel
vederlo, perché era poco dopo la mia intervista a 60 Minutes. Non
sapevo cosa dire. Mi apostrofò duramente: "Quando salirai sul banco dei
testimoni, ti faremo a pezzi: farai la figura del povero ******.
Trasformeremo la tua vita in un inferno". Risposi che se voleva
parlarne potevamo farlo fuori. Ma lui insisteva e alzava la voce.
Tornai al mio tavolo e finimmo la cena: ero scosso».
Gazzetta.

Il clan Armstrong è stata la rovina del ciclismo.
 

prd7

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CASO ARMSTRONG. Ecco i passi salienti del libro di Hamilton

Due anni di lavoro e sessanta interviste a Tyler Hamilton: The Secret
Race, firmato da Daniel Coyle, l'autore anche di Lance Armstrong's War,
che uscirà oggi negli Usa, è una confessione lunga 287 pagine.
Difficile non credere al racconto così ben dettagliato dell'ex compagno
di squadra del Cowboy alla Us Postal dal 1998 al 2001, in cui spiega
come il doping nel ciclismo fosse sistematico e non certo lasciato ai
singoli. Ora, dice, si sente «liberato e in pace con se stesso, dopo
anni di depressione e sensi di colpa».

L'INIZIAZIONE
«Mi ci
sono voluti 1000 giorni, circa tre anni, per usare il doping la prima
volta. Avevo notato le sacche bianche appese al muro, ma ne usufruivano
solo i più forti come Hincapie e Ekimov. E' quando capisci che cosa
vuol dire correre a "pane e acqua", mi riusciva difficile persino
tenere il passo del gruppo. Ero disperato, senza energie. Il dottor
Pedro Celaya mi offrì il primo ovulo rosso: testosterone. "Questo non è
doping, è per la tua salute", mi disse. Non vado fiero di quella
decisione, avrei potuto rifiutare, tornare a casa a finire
l'università. Invece, non lo feci: sai che infrangi le regole, ma sei
convinto di non imbrogliare perché come te fanno tutti. Quell'ovulo
rosso era come una promozione. Poco dopo mi fu data la prima fiala di
Epo: era il segnale che avevano fiducia in me e sarei andato al Tour
'98».

EDGAR, CIOE' L'EPO
«Era il '98, e io e Lance
instaurammo un rapporto di fiducia, al punto che discutevamo di quanta
Epo ci facevamo e con quale frequenza. Inventammo parole in codice per
definirla: ci piacque Edgar, da Edgar Allan Poe. Lance aveva
l'ossessione che altre squadre usufruissero di sistemi più avanzati.
Divenne paranoico quando scoprì che nel 2001 Ullrich andò ad allenarsi
in Sudafrica, dove avevano appena inventato un sangue sintetico,
l'Hemopure».

LANCE E VAUGHTERS
«Lance si sentiva invulnerabile,
al punto che spesso parlava di Epo a voce altissima anche nei
ristoranti. La cosa che lo faceva arrabbiare di più era quando qualcuno
dei compagni si lamentava del doping. Jonathan Vaughters lo fece nel
1999, addirittura osò dire che si sentiva colpevole. Lance e Bruyneel
non gradirono e l'anno dopo JV lasciò la squadra».

FERRARI E LE VENE
«Ferrari
era il nostro dottore, il nostro dio e trainer. Lance non parlava altro
che di lui, lo citava costantemente. Ferrari era fissato sulla
questione peso. Qualcuno pensa che fosse una sorta di mago della
chimica, invece insisteva soprattutto su tabelle, numeri e il fatto che
dovessimo dimagrire. Ricordo ancora le sua cazziate: "Ah Tyler, sei
troppo grasso". In effetti, nel momento in cui riuscii a perdere chili,
sentii dei grandi benefici. Quando al Tour 2000 venne introdotto il
controllo sull'Epo, a Ferrari ci vollero cinque minuti per trovare la
soluzione: ci saremmo iniettati "Edgar" in dosi ridotte e in vena
anziché sottocute. Così invece di 2000 unità al 3° o 4° giorno della
settimana, ne avremmo fatto 300-400 ogni sera. Era importante non
mancare la vena: Lance era fortunato perché le aveva grandi e ben
visibili».

ODIAVA PANTANI
«Lance amava la logica, Pantani
correva con passione e istinto. E lui odiava questo suo modo di essere.
Quando l'italiano andò in fuga all'inizio della tappa
Courchevel-Morzine al Tour 2000, salita dopo salita sembrava
imprendibile. Lance andò nel panico. In corsa fece chiamare Ferrari per
chiedergli lumi e lui lo rassicurò: con quel passo, Pantani sarebbe
crollato all'ultima salita. E così fu».

IL GIARDINIERE IN MOTO
«Dopo
lo scandalo Festina del 1998, dovevamo trovare un nuovo sistema per
portare le fiale di Epo alle gare. Lance affidò il delicato incarico di
corriere a Philippe, il suo giardiniere della villa a Nizza. Philippe
fu soprannominato il motociclista, perché seguiva le tappe in moto. Lo
chiamavamo su un cellulare segreto. Al traguardo, approfittando della
confusione, faceva la sua consegna. Ma solo a noi tre scalatori: io,
Lance e Kevin Livingston. Trovavamo le siringhe nel camper, per evitare
il rischio di una perquisizione in hotel. Ci bastavano 30 secondi: Del
Moral ci iniettava, mettevamo le siringhe nelle lattine di coca, poi il
dottore sgattaiolava fuori nella mischia con le lattine schiacciate,
come fossero spazzatura, nello zaino».

COSI' MI CACCIO'
«Prima
del Giro di Svizzera 2001, andai a Ferrara da Ferrari che mi fece il
classico test sul Monzuno: su quei 4 Km di salita al 9% battei il
record di Lance. Ferrari sorrise: buon segno, perché non lo avevo mai
visto allegro. Ma quando arrivai in ritiro, Lance era incavolato:
"Monzuno eh? Non penserai mica di essere tu ora l'uomo da battere?". Il
giorno dopo la situazione peggiorò quando il mio ematocrito risultò
49.5, troppo vicino al 50%. Lance era furioso, anche se pure lui a
volte aveva quel valore. Persino sua moglie Kristin mi disse
sarcastica: "Ho sentito che hai grandi numeri, Tyler". Lance si sentiva
insidiato. Una mia intervista a Velonews, innocua, fu presa molto male
da Armstrong. Fui costretto da Bruyneel a scusarmi. Ma non servì: al
Tour venni lasciato a pane e acqua».

RIIS VOLEVA SAPERE
«Così
nel 2002 firmai per la Csc di Bjarne Riis. Nel nostro primo colloquio
mi chiese quali metodi usavamo alla U.S. Postal. Gli raccontai tutto,
ma non delle trasfusioni, forse perché non mi ero trovato bene. Lui
rispose: "Devi assolutamente provarle, ti piaceranno moltissimo".
Eravamo affidati al dottor Eufemiano Fuentes. Mi suggerì di usare il
nome del mio cane per classificare le mie sacche di sangue. Ma il mio
era troppo famoso, così divenni 4142, le ultime cifre del telefono di
un mio amico».

CECCHINI, MAI DOPING
«Cecco (il medico Luigi
Cecchini, ndr) mi ha sempre sconsigliato di doparmi. Non mi ha mai dato
nulla, neppure un'aspirina. Mi mise in guardia su Fuentes e disse di
concentrarmi sui sistemi di allenamento».
da «La Gazzetta dello Sport» del 5 settembre 2012 a firma Massimo Lopes Pegna
 

Kurt91

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Contador è tornato vincendo la Vuelta, come solo i VERI campioni sanno fare! Grazie Alberto!
 

Cm Punk

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:ghign:
Non gli si può dare tutti i torti.. tutta la vicenda doping contador è quantomeno grottesca..

Contador ave: :ave: :ave:
Forse non al massimo della forma fisica (e non il più forte in salita imho), ma di tattica si dimostra sempre mostruoso, capisce che JRO era attaccabile solo in una salita facile come il fuente dè, per quell'attacco se la merita tutta la vuelta :ave: :ave:

Mi dispiace per JRO che perde come un pollo il secondo gt in un anno, difficilmente riuscirà a ripetersi..
Valverde alla fine si porta a casa sia maglia verde e sia classifica combinata, lo odio!
 

prd7

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Non ho seguito la vuelta, ma ho letto e sentito che jro si è dimostrato superiore nelle salite, ma come ha preso 2.30 m da contadope?
 
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