Io, da ammiratore del Pirata, con cui è nata (e morta) la mia passione per il ciclismo, non posso che essere d'accordo con chi parla di due pesi e due misure. Non credo che Marco fosse pulito sinceramente, in quegli anni probabilmente il doping era pratica molto comune (dimostrazione ne è la squadra della Mapei, dove il patron Rossi, adesso presidente del Sassuolo, un anno dichiarò che la squadra era pulita, e infatti quell'anno scomparse dalle prime posizioni di ogni competizione), però credo che la disparità di trattamento fra Marco e tutti gli altri scovati successivamente sia qualcosa di esagerato. Non è possibile che lui sia stato demonizzato per anni e altri, compreso il buon Lance, idolatrati come fenomeni in un mondo come quello del ciclismo.