Stato sovrano che ha totale libertà sulla politica economica, occupazionale e migratoria.
Basterebbe questo per risolvere buona parte dei problemi del nostro paese.
Fabri ha individuato il problema: politica economica.
Oggi adottiamo una politica economica di tipo liberista, che non sta risolvendo in alcun modo la crisi; io credo alla corrente keynesiana, che vede nella spesa in deficit, e non nella
spending review, la soluzione: nazionalizzazione di settori strategici (leggasi politica industriale); investimenti pubblici; spesa pubblica.
Keynes, però, non lo puoi mettere in pratica, perché la politica economica è dettata dal Trattato di Maastricht, che noi e la stragrande maggioranza dei paesi dell'UE abbiamo sottoscritto.
A questo punto, dunque, il dibattito politico dovrebbe interrogarsi sulle possibilità della nostra politica economica e ripensare Maastricht; ora, le soluzioni, per me, sono tre:
1) Italexit: temo sia la soluzione più impraticabile, perché per ritornare ad una politica economica autonoma hai bisogno di mercati ricettivi, che ti permettano di vendere i tuoi prodotti, grazie anche alla cosiddetta svalutazione competitiva; questo, con un'eventuale Italexit, non lo potremmo fare, perché l'Italia è talmente integrata nel tessuto economico europeo che finirebbe per causare una nuova recessione in tutta l'Eurozona, con mercati compressi e impossibili da sfruttare per l'Italia tornata alla Lira (faccio per dire). Il vero problema non è se possiamo uscire o no dall'Euro, ma il fatto che uscendo resteremmo completamente isolati, con gli altri paesi a passarsela anche peggio di noi.
2)Creare un'opposizione politica europea alla Germania: attualmente la Germania è lo stendardo di Maastricht; quindi, bisognerebbe mettere insieme una corrente politica opposta a quella tedesca, che pretenda la messa in discussione di Maastricht. Insomma, si dovrebbe creare una sorta di unione mediterranea, con paesi coma la Spagna, il Portogallo e la Grecia.
3)Stati Uniti d'Europa: altrimenti, per superare Maastricht devi soltanto creare uno Stato federale europeo, con l'elezione di un nuovo Parlamento, con Senato e Camera dei rappresentanti, se fatto sul modello statunitense, e con la nascita di un Tesoro europeo.
Anche in questo caso, però, non sarebbe scontato il superamento del paradigma liberista, perché il Trattato cesserebbe sicuramente d'esistere, visto che la politica economica diventerebbe compito dei nuovi governi europei, ma la politica economica rischierebbe lo stesso una deriva neoliberista col partito che andrebbe alla presidenza dei nuovi Stati Uniti; in tal caso, andrebbe contrapposto un partito d'ispirazione keynesiana, probabilmente mediterraneo, con un ritorno al punto 2: la creazione di una nuova corrente politica europea, che si opponga alla direzione tedesca e, in parte, alla direzione francese.