La Repubblica nella bufera per “Europa senza confini”

Ramza Beoulve

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L’ilarità di tutto il web si sta scatenando contro La Repubblica che pubblica una notizia che riporta “ Oltre 10 mila persone a Milano nella manifestazione EuropaSenzaMuri organizzata da Leu ( Boldrini ) contro il Governo 5stelle-Lega”

Tutto normale se non fosse che le foto mostrano si e no 2000 persone di cui un 80/90% con persone di colore probabilmente reperite dagli stessi organizzatori per “ fare numero”. Presenti molte associazioni di settore.

Un altra volta La Repubblica si distingue per modifica della realtà e creazione di quelle FakeNews tanto combattute.


Questi sono gli stessi che poi si lagnano degli hacker russi, delle "feic nius" e che vorrebbero mettere il bavaglio alla rete...

In un prossimo futuro - se a questa gentaglia viene lasciata la mano libera - scopriremo che Orwell con il suo Ministero della Verità sarà stato un'altra volta profetico...

La guerra è pace, La libertà è schiavitù e L'ignoranza è forza.
 

FiglioDelDioOdino

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L’ilarità di tutto il web si sta scatenando contro La Repubblica che pubblica una notizia che riporta “ Oltre 10 mila persone a Milano nella manifestazione EuropaSenzaMuri organizzata da Leu ( Boldrini ) contro il Governo 5stelle-Lega”

Tutto normale se non fosse che le foto mostrano si e no 2000 persone di cui un 80/90% con persone di colore probabilmente reperite dagli stessi organizzatori per “ fare numero”. Presenti molte associazioni di settore.

Un altra volta La Repubblica si distingue per modifica della realtà e creazione di quelle FakeNews tanto combattute.

Non è una novità ed è una cosa normalissima per le più importante testate del mondo, come il NYT per esempio.
E' un problema che esiste da decenni, da secoli, e chi ci sta dietro sono sempre gli stessi: Scalfari fa parte del popolo eletto.
In Germania la si chiamava Lügenpresse.

Viviamo in un mondo orwelliano, nemmeno ci aggorgiamo che stanno cambiando il significato delle parole: razzista per esempio dovrebbe voler dire un'altra cosa: chi si occupa di, chi studia, le differenze tra le razze.
Al pari del dentista, che non è uno che odia i denti.
Non dovrebbe nemmeno essere un termine offensivo quindi: le razze sono differenti, chi lo sa dovrebbe essere stimato, e andrebbe invece denigrato chi dice che siamo tutti uguali.
E sapendo che siamo diversi non implica odio. Per esempio per me le donne sono diverse da me ma non le odio certo per la loro diversità.
D'altra parte la diversità è celebrata dagli "antirazzisti", ammettendo così l'esistenza della differenza razziale.
E' un mondo pazzo e alla rovescia.
 

MasterGorgo

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Non è una novità ed è una cosa normalissima per le più importante testate del mondo, come il NYT per esempio.
E' un problema che esiste da decenni, da secoli, e chi ci sta dietro sono sempre gli stessi: Scalfari fa parte del popolo eletto.
In Germania la si chiamava Lügenpresse.

Viviamo in un mondo orwelliano, nemmeno ci aggorgiamo che stanno cambiando il significato delle parole: razzista per esempio dovrebbe voler dire un'altra cosa: chi si occupa di, chi studia, le differenze tra le razze.
Al pari del dentista, che non è uno che odia i denti.
Non dovrebbe nemmeno essere un termine offensivo quindi: le razze sono differenti, chi lo sa dovrebbe essere stimato, e andrebbe invece denigrato chi dice che siamo tutti uguali.
E sapendo che siamo diversi non implica odio. Per esempio per me le donne sono diverse da me ma non le odio certo per la loro diversità.
D'altra parte la diversità è celebrata dagli "antirazzisti", ammettendo così l'esistenza della differenza razziale.
E' un mondo pazzo e alla rovescia.

Concordo.
Putroppo abbiamo creato una società centrata sulla totale esaltazione dell'ego. Tutto deve apparire comodo.
Devoti al consenso, liberi di fare, di dire tutto, lavoriamo solo per noi e sopratutto non tolleriamo più "l'altro" ma solo il conforme.
Spesso soli su un PC siamo schiavi di noi stessi: e questa forma di schiavitù é altrettanto grave che altre del passato!
Il problema é ben più vasto di false e abbiette moralizzazioni perchè incombe silente il rovescio della medaglia : la proliferazione di patologie mentali ...e a riguardo il PD ne é un termometro facilmente consultable e splendidamente aggiornato.
 

zlatan

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No ma guarda che io ho riportato solo la notizia.

Mi autocito e ti ricopio il mio pensiero :

Facciamo un discorso sensato ?

Io non ero non sono e non sarò mai un razzista. Lavoro giornalmente con gente di ogni estrazione sociale /culturale e proveniente da tutto il mondo.

Io giro il mondo per lavoro e ripeto non sono e mai sarò un razzista intollerante verso le altre culture o persone.

Ma , c'è un ma grande come una casa in tutto questo.

l'emorragia di profughi in questi anni completamente incontrollata ha portato una situazione disastrosa nelle nostre città e soprattutto nelle nostre periferie. Io ne so qualcosa.

Gente che arriva qui e solo il 2% è possibile di regolare permesso di soggiorno.

Ciò cosa comporta ? che il restante 98% siano in italia senza poter sostanzialmente ne mangiare ne lavorare e quindi ( poverini ) sono costretti a delinquere e spacciare.

Se io sono contro questo tipo di "sfruttamento" perchè capisco che alla malavita faccia piacere avere manodopera nera da usare NON SONO RAZZISTA . E' questo che cerco di spiegare da anni io sono all opposto sono contrario a far venire qui le persone a morire di fame.

Se io dico chiudiamo i porti non lo dico perchè odio il nero o lo straniero ma solo perchè qui in Italia tutta l'africa non ci sta e sarebbe un disastro EPOCALE far sbarcare e accogliere tutti.

Io non sono un RAZZISTA.

Totalmente d'accordo con te. Ma oggi se dici certe cose, sei un fascista e stop.
Per i finti buonisti del casso, devono entrare tutti tanto a loro cosa importa mica se ne occupano loro poi. Quindi ad oggi dire che non possono entrare tutti, semplicemente perchè poverini poi non saprebbero come fare per vivere, equivale a dire che sei un fascista razzista. Poi in realtà noi ci preoccupiamo che non vengano qui a morire di fare e a rubare di conseguenza, ai finti buonisti non importa nulla invece, quindi indovina un pò chi è il vero razzista??? Ma va bè è una causa persa....
 

mil77

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Forse perché le associazioni di volontariato che si occupano dell'assistenza non amano le piazzate, a differenza di altri. Duemila bastano e avanzano a testimoniare il lavoro quotidiano (gratis) di migliaia di volontari delle più disparate associazioni. Il messaggio che doveva passare è che Milano prende le distanze dal fascismo e dal razzismo, sempre e comunque, altrimenti cesserebbe di essere Milano. E chi sbandiera argomenti molto di moda ultimamente ("per gli italiani non si fa nulla. per gli stranieri tutto") ti assicuro che l'accoglienza e l'assistenza in italia dà sollievo agli stranieri e agli italiani, senza fare distinzioni. Che cosa posso dirti? Ti auguro di non averne mai bisogno.

Parole lontane anni luce dalla realtà....io sono 15 anni che faccio volontariato per la Caritas e tu non hai idea di quanti italiani e stranieri regolari (che vengono comunque aiutati) si lamentano per non dire di peggio degli stranieri clandestini....sia per il lavoro nero sia x le attività illegali di questi. Ma soprattutto gli stranieri regolari...testuali parole" le figure che ci fanno fare davanti agli italiani"
 

gabri65

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Non è una novità ed è una cosa normalissima per le più importante testate del mondo, come il NYT per esempio.
E' un problema che esiste da decenni, da secoli, e chi ci sta dietro sono sempre gli stessi: Scalfari fa parte del popolo eletto.
In Germania la si chiamava Lügenpresse.

Viviamo in un mondo orwelliano, nemmeno ci aggorgiamo che stanno cambiando il significato delle parole: razzista per esempio dovrebbe voler dire un'altra cosa: chi si occupa di, chi studia, le differenze tra le razze.
Al pari del dentista, che non è uno che odia i denti.
Non dovrebbe nemmeno essere un termine offensivo quindi: le razze sono differenti, chi lo sa dovrebbe essere stimato, e andrebbe invece denigrato chi dice che siamo tutti uguali.
E sapendo che siamo diversi non implica odio. Per esempio per me le donne sono diverse da me ma non le odio certo per la loro diversità.
D'altra parte la diversità è celebrata dagli "antirazzisti", ammettendo così l'esistenza della differenza razziale.
E' un mondo pazzo e alla rovescia.

Vorrei prendere spunto dal discorso diversi=odio per dire due cosine, espandendo e andando un po' oltre. Spero di non risultare incomprensibile e andare OT.

1^ cosa) Il razzismo. A parte l'uso largamente inopportuno, vorrei far osservare che i primi razzisti sono, generalizzando, proprio le varie popolazioni nordafricane e sub-sahariane. Fanno vedere in continuazione video in cui si vedono persone che usano metodi da lager nazista con gente dello stesso colore di pelle. Non venitemi a dire che lo siamo anche noi, è limitato e al massimo esiste lo sfottò nord/sud. Se il razzismo va corretto, correggiamolo dove nasce e provoca disastri.
2^ cosa) La differenza razziale. E' venuto il momento di smetterla con questa pseudo-cultura del "siamo tutti uguali". Non è così, e per un semplice fatto di evoluzione naturale, la diversità è un patrimonio, il razzismo e il colore della pelle non c'entrano niente. Scusatemi se vado su temi scientifici, ma la natura ha accuratamente creato in milioni di anni di evoluzione questo meccanismo di diversità proprio per salvaguardare la sopravvivenza. In un mondo dove non esistono razze, basterebbe un solo virus non immediatamente curabile per sterminare tutto il genere umano. Con la biodiversità invece, il problema è limitato e controllabile. Spiace per chi lo subisce, ma se non altro non si creerebbe diffusione incontrollata e la rimanente popolazione può andare avanti. Non c'è niente di odioso, è semplicemente naturale. Basta accettarlo. Per chi non lo accetta, allora significa che sei troppo egoista per occuparti dell'umanità in generale: notato la contraddizione?
 
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L uomo, potenzialmente, ha tutta l intelligenza e l empatia necessaria per vivere in armonia. È evidente che, se oggi 2018 stiamo ancora a cercare di rapportarci con l altro da sé, c'è ancora molto su cui lavorare (ma in questo senso siamo principianti in generale, non sono con l africano, vedi orde di matrimoni di gente che dopo anni ancora non si conosce, e via di odio, tradimento, divorzio...omicidio!).

Il razzismo nasce sostanzialmente per la paura del diverso, parola degli psicologi. La stessa paura che un cowboy ha incontrando un indiano dall aspetto strano, e viceversa.

Ci sono poi i fenomeni razzisti per compensare una qualche mancanza personale. Così come c'è l impiegato che lavora dalla mattina alla sera perché non ha altro da fare, c'è la persona frustrata dalla vita che schiuma rabbia e a denti stretti dice "sporco *****".
C'è anche il razzismo per senso di appartenenza.

La lega oggi sembra del tutto diversa. Penso che oggi alcuni la temano pensando che fino a pochi anni fa al nord alle feste leghista era tutto un odio al *******. In 10 anni è tutto finito?
Non è quindi facile capire chi sostiene Salvini per buonsenso circa il traffico programmato di esseri umani, e chi, sotto sotto, non può vedere africani, cinesi etc
 

FiglioDelDioOdino

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Cioè stai dando del razzista a me ? Vallo a dire alle 30 persone di etnie diverse a cui do da mangiare.

Hai una piantagione di cotone?


Siamo, noi Bianchi (o Europei, Occidentali, come volete), così focalizzati su noi stessi, nel cercare di essere il più giusti possibile, al punto da non considerare proprio gli altri popoli e razze, se non come tutte buone, inferiori, irrilevanti.
Ovvero l'antirazzista, il buonista, il liberale, è in realtà uno che crede nella superiorità della cultura occidentale;
infatti considera un aiuto il portare la nostra civiltà nel terzo mondo, considera chi vive nelle capanne di fango dei poveracci; agli africani si danno scarpe da ginnastica, jeans, t-shirts ecc... coca-cola, pizza, hamburger; i nostri film e la nostra musica. La nostra religione. La nostra democrazia.
In pratica il liberale cestina le culture dei popoli non occidentali per propinargli la propria.

Poi ci sono gli amanti dell'esotico, dell'etnico -- solitamente amanti dell'ecologico. Questi hanno più rispetto delle culture aliene, ma alla fine le vivono come un passatempo, uno stile alternativo, una moda, un tatuaggio, una cena in un ristorante indiano -- ma non ci vanno certo con un calesse portato da un paria che muore di fame a cui dai due spicci! No ci vanno con un SUV da 3 tonnellate sgasando allegramente mentre gli altri devono andare in bici per salvare il pianeta dall'inquinamento, mangiando un tandoori mentre chiacchierano sulla prossima vacanza in Oriente, andandoci con un ecologissimo aereo...

Ma pochi si pongono la questione di come siano gli altri popoli veramente, che vengono semplicemente considerati curiosamente strani, sotto-sotto inferiori, da colonizzare con l'amore universale-ecologico-multietnico-multirazziale.

Invece in realtà i popoli non europei sono tutti razzisti, nazionalisti.
Siamo invece proprio Noi la razza, o i popoli, meno razzisti al Mondo, amanti dell'esotico, universalisti, pronti a fare un mea culpa se lo straniero non è trattato al meglio, anche a discapito del vicino di casa.
Il termine stesso 'razzista' non esiste nelle altre culture, è una cosa tutta nostra. E non per niente solo i Bianchi possono essere razzisti... Noi non vogliamo proprio essere razzisti. Mentre il resto delle razze nemmeno considera la possibilità, perchè è una cosa ovvia e normale preferire il proprio popolo allo straniero.

Si parla per esempio dell'odio che il Vietnamita ha nei confronti del Cinese? Del Giapponese verso il Cinese e viceversa? E i Coreani?
E l'odio che avevano tra di loro i nativi americani?

Un cowboy incontra un pellerossa, e il cowboy è razzista per la paura del diverso. Perchè non si pensa il contrario?
Il pellerossa non ha paura del cowboy in quanto diverso? Non può essere razzista?
No, il cowboy non deve essere razzista, quel che pensa e sente il pellerossa non importa niente.
Così pure l'immigrato clandestino africano non può essere razzista, non è possibile nemmeno pensarlo, siamo noi soltanto che ci poniamo il problema nei loro confronti.
 
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