Tutti stanno cambiando metodi di allenamento visto che ormai si gioca praticamente di continuo, ogni 3 giorni. Andrebbero sicuramente evitati i carichi di lavoro monstre di una volta, ma non si può nemmeno esagerare in senso opposto sennò alla lunga ti trovi male se devi fare sforzi piuttosto intensi per 90 minuti e più e per un lungo periodo di tempo. La brillantezza e la velocità non "bastano" se non hai autonomia per giocare tante partite. Il Milan di Allegri dopo un iniziale (troppo lungo) periodo di coma che segue alla preparazione / ai carichi iniziali poi migliora prima in tenuta e poi anche in brillantezza e velocità, il problema è che le altre partono forte e poi dopo la differenza non è che sia poi abissale, e poi tendono a scoppiare meno nel finale. Insomma, bisogna trovare il giusto equilibrio, ormai un atleta deve essere in forma tutto l'anno, anche quando non gioca e l'allenamento deve essere mirato a mantenere quello stato di forma con dei non eccessivi carichi di lavoro periodici che servirebbero per la tenuta a lungo termine.
Parlo da profano ma dovrebbe funzionare più o meno così.
Poi ci sono altri fattori che incidono, quelli psicologici e motivazionali (i risultati buoni o cattivi possono influire sulla testa e indirettamente anche sul fisico) e quelli chimici (per me il doping nel calcio c'è, non come nell'atletica e nel ciclismo, ma c'è)