Maggio 2010: la Juventus viene da una stagione disastrosa, resa ancor più amara dal triplete interista. La dirigenza viene completamente azzerata e si assiste all'insediamento della nuova triade Agnelli-Marotta-Paratici. I tifosi sono fiduciosi, ma le loro speranze vengono sgretolate nemmeno all'inizio dell'estate: il 19 Maggio (quello stramaledetto 19 Maggio) la società annuncia l'ingaggio da allenatore di Luigi Delneri, allenatore vecchio, non da grande, che conosce un solo modulo e modo di giocare medioevali. E' l'inizio dell'incubo: un mercato pietoso e imbarazzante fatto di giocatori strapagati rispetto al loro valore dell'epoca (Martinez 12 milioni, Pepe 15, Bonucci 19 e via dicendo), senatori cacciati (Camoranesi e Trezeguet) per far spazio a gente molto mediocre, la cessione azzardata del giocatore dotato del maggior bagaglio tecnico (Diego) senza trovare un sostituto, conferme di giocatori scarsi inspiegabili (Felipe Melo, Grygera e Iaquinta) e, ciliegina sulla torta di sterco, il sogno (più che altro utopia) Dzeko, cullato per un estate intera e infranto dal quasi arrivo di Borriello e Di Natale (meno male che ce la siamo scampata almeno questa) e dal ripiego last-minute/low-cost Quagliarella.
La stagione ovviamente si rivelò un fallimento totale, l'estate successiva Delneri andò via e arrivò Conte, fra lo scetticismo generale di un ambiente ormai super depresso, ma questa è un'altra storia.