La disoccupazione giovanile

Degenerate X

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vabbè ma che c'entra che i tuoi amici lavoran tutti.

conosci tutta italia?
Si chiamano statistiche. Vengono presi dei campioni dalla popolazione e poi riportati in quella che dovrebbe, teoricamente, essere la percentuale totale su tot milioni in Italia. Non è che per tirare fuori quel 75% facciano molto diversamente da me. Magari anzichè 10 persone fanno una statistica su 10mila, ma poco cambia.
 

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Si chiamano statistiche. Vengono presi dei campioni dalla popolazione e poi riportati in quella che dovrebbe, teoricamente, essere la percentuale totale su tot milioni in Italia. Non è che per tirare fuori quel 75% facciano molto diversamente da me. Magari anzichè 10 persone fanno una statistica su 10mila, ma poco cambia.

Calma, calma. Il discorso è molto più lungo. E penso di parlare con cognizione di causa visto che, tra le altre cose, mi occupo anche di ricerca sociale.

Il processo di ricerca/indagine è lungo, laborioso e tortuoso. Si parte dagli indicatori e si costruiscono gli indici. Per poter fare una statistica sulla disoccupazione c'è bisogno di indicatori che siano complementari con quello che è il tasso di disoccupazione tout court. Quindi parliamo di coloro che hanno un lavoro, quelli che non lo hanno e quelli che non lavorano per scelta. Poi ci sono ulteriori sottogruppi, chiamati "forze di lavoro potenziali". In tutto ciò, viene scelto un campione di famiglie al quale viene sottoposto un questionario quattro volte all'anno. Poi si passa all'elaborazione e al calcolo dei dati raccolti. Con operazioni complicate quanto quelle di raccolta dati ex ante
 
M

Morto che parla

Guest
Ci sono diverse ragioni.

La crisi c'è e si sente.
Una società, oggi, è qualcosa di MOLTO più dinamico (paradossalmente, non sa se esisterà fra cinque anni), quindi prima di investire su un giovane che va plasmato, ci pensa bene.
Ci sono molti più laureati di quelli che servono.
Molti laureati non sono umili abbastanza da prendere determinati lavori o impegni.
 

AndreaDeluxe

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Può sembrare retorico ma l'unica cosa da fare è farsi venire un'Idea e stringere i denti. La situazione è drammatica ma chi si ferma è perduto. Hanno torto gli "anziani" a dire che i giovani non vogliono lavorare (mai generalizzare), ma sbaglia (sia pur in buona fede) anche quel giovane che smette di crederci. Arrivare a 30 anni è un attimo e la vita non è prendere dei soldi per permettersi di andare al lavoro, è fare quel che ci piace. In barba ai professoroni che, al Liceo, ti smontano i sogni dicendo che ciò non sarà mai possibile.
 
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