Galliani dirà a Berlusconi che il ragazzo si chiama Iturbinho, così il nostro Presidentissimo rinuncerà ai soldi della colazione e destinerà il budget per il suo acquisto. In questo modo partirà il blitz dell'antennista che si recherà a Verona e farà chiudere a chiave Iturbe in una stanza di un motel, mentre tra gozzovigli e banchetti vari cercherà di strappare qualche milioncino dalla trattativa. Chiusa la trattativa, Galliani mostrerà il suo faccione alle telecamere di mezzo mondo, glorificando il nostro amato Brescidente per l'immane spesa sostenuta, e rispondendo in loop "siamo a posto così ora" alle domande dei giornalisti che chiedono informazioni su qualche rinforzo a centrocampo. Da dietro le telecamere sarà possibile ascoltare le voci fuori campo dei dirigenti del Verona: "mamma che pezzente".
Iturbe arriva a Milanello, Berlusconi atterra con il suo elicottero sul campo e si chiude in una stanza con tutti i giocatori. Fa salire Iturbe su un tavolino e gli farà fare giuramento di trascinare questa squadra di pippe. Dopo, tolto il collare e il guinzaglio a Inzaghi, gli spiegherà la formazione da mettere in campo; Inzaghi, abbaiando da bravo fido, ha qualche perplessità circa il resto della rosa. Perplessità subito svanite una volta visto l'altro nuovo acquisto: il grande Dzemaili, preso qualche ora prima da qualche cameriere di Galliani e lasciato a vagare in sede e a farsi foto con i trofei.
Così, Berlusconi esce dalla stanza e si reca sul campo, si aggrappa ad una fune che scende dall'elicottero e si lascia trasportare via verso l'orizzonte.