Siete rimasti indietro. Ora non è più stupro solo se usi la forza, ma anche se l’altro ti dice “sì, voglio fare sesso” solo perché in qualche modo sente di NON poter dire di no.
Per esempio, io cammino sul marciapiede davanti a un bar e il barista, sulla soglia della porta, mi sorride e mi dice buongiorno. A quel punto io non posso resistere e devo per forza entrare a prendere un caffè. Vent’anni dopo però posso accusare il barista di avermi rubato un euro, perché io quel caffè non lo volevo sul serio, è stato lui a costringermi con i suoi giochetti psicologici, con il suo sorriso e il suo buongiorno irresistibile.
Se io chiedo a una ragazza di uscire e lei mi risponde di sì, devo stare attento: magari lo dice solo perché convinta che io sia un “potente” e che potrei rovinarle la vita, in caso mi dicesse “no”. Poi potrebbe accusarmi di aver abusato del mio potere. Ma io non ho nessun potere, sono un morto di fame, le direi. E lei risponderebbe: sì, ma io credevo che tu fossi un potente, quindi è come se lo fossi sul serio, e ho fatto sesso con te solo per questo, stupratore!
Ecco perché quando parlo con le ragazze porto sempre una macchina della verità dentro uno zainetto da alpinista. Prima di andare troppo oltre, collego la macchina della verità alla ragazza e poi le chiedo “hai desiderio di avere un rapporto sessuale con il sottoscritto”. Se mi risponde di sì, ma la macchina della verità mi dice che in realtà non è proprio convinta, le indico la porta.