Italia primo paese che mette materia Clima a scuola

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Ne è nata una discussione interessante.

Milanforever hai citato la Cina come modello da seguire. La Cina dal miliardo e mezzo di abitanti sforna i mostri che hanno studiato materie tecniche per 12 ore al giorno tutti i giorni. Ma comunque inventare cose non corrisponde a migliorare la qualità di vita.

Posta anche una vita in piena salute, quella vita può comunque fare schifo.

Prendiamo un settore centrale oggi e in futuro: ma che la velocità della connessione deve aumentare sempre e per sempre? (come vuole la tecnica, che non ha limiti).
E perché? Perché andiamo di fretta? Ma dove corriamo? Sempre più veloci. Ma non ha senso. Finiremmo solo per diventare una massa di nevrotici che passano la vita a girare per il pianeta, sperando di girarlo sempre più velocemente e vorticosamente.

Grazie che la cocaina veniva (viene) considerata la droga "prestazionale" di questi tempi. Bisogna andare veloci. Non si sa perché ma comunque devi correre.

Il mondo chiede solo ingegneri e informatici, ma sarebbe un obbligo verso noi stessi come comunità non piegarci totalmente a questa logica.
Una volta trasformata la società in una società tecnica, dell uomo resta poco, una figura esile, non sviluppata. Non sono menate da santone. La società in questa prospettiva è andare a lavoro per comprare l auto e, una volta comprata, la usi per andare a lavoro. Sarebbe una naturale conseguenza finire sulla via degli psicofarmaci (a proposito, milioni di depressi nel mondo. Certamente una parte sono disoccupati; gli altri no però).
È la società in cui un riccone si alza la mattina e spende un miliardo per fare pubblicità all orologio alla caviglia --> tutti raccolgono i soldi per l orologio alla caviglia
 

Alfabri

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LA nostra classe dirigente è zeppa di liceali e laureati in facoltà umanistiche..giusto per dire il livello...

La verità è che oggi il mondo è cambiato, certe materie sono perdite di tempo che lo stato non può più permettersi..
Si aggiungano ai programmi ore di ginnastica, che trattino anche il benessere fisico o ore di materie come la dialettica..

Io ho tutta una mia idea di riforma della scuola, l'idea è che lo stato non può spendere soldi per insegnarti cose che non servono alla collettività..se uno vuole imparare certe cose si fa i corsi per conto suo..comeoggi la gente se li fa per mille mila interessi privati che ha (cucina, chitarra, PNL, etc..)

Perdonami, ma già seguire un corso di PNL dimostra quanto la scuola sia stata già poco efficace nel fornire i fondamenti del pensiero critico. Andare a depennare ulteriormente questi spazi si dimostra quindi da sè essere una follia.
 

Alfabri

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Milanforever hai citato la Cina come modello da seguire. La Cina dal miliardo e mezzo di abitanti sforna i mostri che hanno studiato materie tecniche per 12 ore al giorno tutti i giorni. Ma comunque inventare cose non corrisponde a migliorare la qualità di vita.

Posta anche una vita in piena salute, quella vita può comunque fare schifo.

Prendiamo un settore centrale oggi e in futuro: ma che la velocità della connessione deve aumentare sempre e per sempre? (come vuole la tecnica, che non ha limiti).
E perché? Perché andiamo di fretta? Ma dove corriamo? Sempre più veloci. Ma non ha senso. Finiremmo solo per diventare una massa di nevrotici che passano la vita a girare per il pianeta, sperando di girarlo sempre più velocemente e vorticosamente.

Grazie che la cocaina veniva (viene) considerata la droga "prestazionale" di questi tempi. Bisogna andare veloci. Non si sa perché ma comunque devi correre.

Il mondo chiede solo ingegneri e informatici, ma sarebbe un obbligo verso noi stessi come comunità non piegarci totalmente a questa logica.
Una volta trasformata la società in una società tecnica, dell uomo resta poco, una figura esile, non sviluppata. Non sono menate da santone. La società in questa prospettiva è andare a lavoro per comprare l auto e, una volta comprata, la usi per andare a lavoro. Sarebbe una naturale conseguenza finire sulla via degli psicofarmaci (a proposito, milioni di depressi nel mondo. Certamente una parte sono disoccupati; gli altri no però).
È la società in cui un riccone si alza la mattina e spende un miliardo per fare pubblicità all orologio alla caviglia --> tutti raccolgono i soldi per l orologio alla caviglia

Fantastico, perfetto.
Noi avremmo la fortuna di poterci ergere a baluardo contro Cina et similia e la psicopatologia nevrotica del presente.
Abbiamo una struttura statale forte, che fornisce lavoro ad un'ampia fette della popolazione, investendo nel welfare (scuola e sanità su tutte).
Ma abbiamo soprattutto qualcosa di diverso da reclamizzare e vendere al mondo: il nostro Paese.
La sua storia, la sua filosofia, la sua arte, la sua lingua, la tipicità unica dei suoi prodotti.
Guarda un po', tutte quelle cose inutili che vengono insegnate a scuola, pur in maniera non ottimale (come qualcuno giustamente sottolinea), perchè invece di comprendere che potremmo essere propugnatori di un differente "modello di società", cerchiamo vanamente di inseguire il modello capitalista (quello che ci porterà all'estinzione, per intenderci) importandolo da culture diverse dalla nostra.
Noi dovremmo essere il popolo che valorizza l'uomo nella sua totalità: salute psichica, salute fisica (e qui giustamente ci va la pratica e la scienza dello sport, di cui tutti dovremmo avere più consapevolezza in effetti), salute "estetica" (saper godere delle bellezza con cui entriamo in contatto ogni giorno), salute alimentare (anche come riconoscimento e perseguimento della qualità e della peculiarità enogastronomica, che è pur sempre una forma di cultura), salute ambientale (e qui, a dispetto dei grandi insegnamenti del passato (Lucrezio, se ci sei batti un colpo) abbiamo ancora molto da approfondire in termini di consapevolezza da parte delle persone, pertanto non pare così bislacca l'idea di approfondire il tema "ambiente e clima" nelle scuole).
 
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Davvero in certi licei fanno studiare altre religioni??? Questa non la sapevo.
Certo, quantomeno sviluppa l'idea della diversità di opinioni, che è già qualcosa.

Ma resto convinto di certi problemi insiti nella religione stessa, per fare un esempio vedi "tesi sull'oggettiva e palese pericolosità psichica dell'insegnamento cristiano" (da cercare su google).

Ma anche altre cose. Posso citare personalmente un episodio vissuto nella mia classe:
un giorno il prof. di religione se ne esce con "oggi vi spiego come si sta in paradiso" (liceo scientifico); segue dovizia di particolari sul paradiso e cosa si fa in paradiso.

Certo, personalmente posso dirti che sei venuto su bene :)
Si ragiona sempre sui grandi numeri, non dico che il catechismo rovini ogni singolo frequentante; basti pensare alla massa di studenti che semplicemente ignora l'ora di religione, finisce per deriderla e diventano professionisti della bestemmia solo per fare i ganzi (come il vizio della sigaretta).
Sicuramente in passato l'indottrinamento ha prodotto danni. Attualmente, a mio parere, con la diffusione della cultura su larga scala le persone tendono ad avere una maggiore autonomia di pensiero. Divorzio, interruzione di gravidanza, parità tra i coniugi ecc sono tutte cose impensabili fino alla metà del Novecento. Anche l'attuale crisi della Chiesta cattolica è collegata a una maggiore impermeabimilità alla sua dottrina.
 
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LA nostra classe dirigente è zeppa di liceali e laureati in facoltà umanistiche..giusto per dire il livello...

La verità è che oggi il mondo è cambiato, certe materie sono perdite di tempo che lo stato non può più permettersi..
Si aggiungano ai programmi ore di ginnastica, che trattino anche il benessere fisico o ore di materie come la dialettica..

Io ho tutta una mia idea di riforma della scuola, l'idea è che lo stato non può spendere soldi per insegnarti cose che non servono alla collettività..se uno vuole imparare certe cose si fa i corsi per conto suo..comeoggi la gente se li fa per mille mila interessi privati che ha (cucina, chitarra, PNL, etc..)
Perdonami, ma mi sembra un'analisi un po' troppo superficiale. La conoscenza(o, almeno, la possibilità di accedere alla conoscenza) è condizione necessaria per l'esistenza stessa della società democratica. In tempi passati, le materie che tu reputi "inutili", erano studiate solo dalle famiglie nobili o alto-borghesi, che spendevano barcate di soldi per assumere precettori. Lo facevano per soggiogare il popolino, tenerlo in condizione di inferiorità e marcare la differenza sociale: voi come noi non potrete mai diventare.
Non a caso, i Paesi che attualmente sono più simili a dittature che a democrazia sono Paesi nei quali ci sono ampie fette della popolazione che vivono in zone rurali con un tasso culturale molto basso.

Tutto questo senza considerare che stiamo parlando di materie che si studiano perché sono connaturate all'essere umano. Noi eravamo nelle caverne, al freddo, in uno stato di costante pericolo per la nostra sopravvivenza e abbiamo sentito l'esigenza di fare "scarabocchi" sulle pareti(giusto per dirne una).
Non penso che un Paese civile possa permettersi di tirar su masse di bifolchi palestrati.
 

gabri65

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Milanforever hai citato la Cina come modello da seguire. La Cina dal miliardo e mezzo di abitanti sforna i mostri che hanno studiato materie tecniche per 12 ore al giorno tutti i giorni. Ma comunque inventare cose non corrisponde a migliorare la qualità di vita.

Posta anche una vita in piena salute, quella vita può comunque fare schifo.

Prendiamo un settore centrale oggi e in futuro: ma che la velocità della connessione deve aumentare sempre e per sempre? (come vuole la tecnica, che non ha limiti).
E perché? Perché andiamo di fretta? Ma dove corriamo? Sempre più veloci. Ma non ha senso. Finiremmo solo per diventare una massa di nevrotici che passano la vita a girare per il pianeta, sperando di girarlo sempre più velocemente e vorticosamente.

Grazie che la cocaina veniva (viene) considerata la droga "prestazionale" di questi tempi. Bisogna andare veloci. Non si sa perché ma comunque devi correre.

Il mondo chiede solo ingegneri e informatici, ma sarebbe un obbligo verso noi stessi come comunità non piegarci totalmente a questa logica.
Una volta trasformata la società in una società tecnica, dell uomo resta poco, una figura esile, non sviluppata. Non sono menate da santone. La società in questa prospettiva è andare a lavoro per comprare l auto e, una volta comprata, la usi per andare a lavoro. Sarebbe una naturale conseguenza finire sulla via degli psicofarmaci (a proposito, milioni di depressi nel mondo. Certamente una parte sono disoccupati; gli altri no però).
È la società in cui un riccone si alza la mattina e spende un miliardo per fare pubblicità all orologio alla caviglia --> tutti raccolgono i soldi per l orologio alla caviglia

D'accordo.

Anche io ho cercato di scrivere qualcosa di simile, e di far capire che almeno noi come popolo, dovremmo avere più coscienza delle nostre radici e costituire, insieme anche ad altri ovviamente, un punto di riferimento per la cultura e l'esaltazione degli aspetti umani della persona.

La nostra arte, il nostro modo di vivere mediterraneo, il nostro paese ricco di individualità e ingegno va preservato in questo mondo che sta correndo verso la meccanizzazione e la spersonalizzazione tecnologica.

La ragione del perché corriamo così tanto è presto detta, ed è sempre la solita ragione: denaro e profitto.

Le grandi aziende, i grandi conglomerati, le multinazionali, hanno instillato questa mentalità della rincorsa al primato per imporsi sui concorrenti e ottenere più guadagno. Ovviamente è una competizione che alza l'asticella, e la velocità cresce esponenzialmente, dove la velocità si riflette sul nostro modo di vivere, essendone noi contemporaneamente gli attori e i consumatori finali dei prodotti.

Inevitabilmente poi, in vari campi, questa corsa al massacro non può che terminare con una implosione che in genere produce effetti devastanti, come ad esempio le crisi e le recessioni iniziate anni fa e che ancora perdurano.

Non so dove andremo a finire con questo modo schizofrenico di fare le cose. Ed è proprio per questo motivo che bisogna cercare di recuperare un po' di umanità e di fare pace con il tempo, anche e soprattutto insegnando a scuola un modo di pensare antico e classico che era sicuramente più vicino alla persona.
 
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Abbiamo una struttura statale forte, che fornisce lavoro ad un'ampia fette della popolazione, investendo nel welfare (scuola e sanità su tutte).
Ma abbiamo soprattutto qualcosa di diverso da reclamizzare e vendere al mondo: il nostro Paese.
La sua storia, la sua filosofia, la sua arte, la sua lingua, la tipicità unica dei suoi prodotti.
Guarda un po', tutte quelle cose inutili che vengono insegnate a scuola, pur in maniera non ottimale (come qualcuno giustamente sottolinea), perchè invece di comprendere che potremmo essere propugnatori di un differente "modello di società", cerchiamo vanamente di inseguire il modello capitalista (quello che ci porterà all'estinzione, per intenderci) importandolo da culture diverse dalla nostra.
Noi dovremmo essere il popolo che valorizza l'uomo nella sua totalità: salute psichica, salute fisica (e qui giustamente ci va la pratica e la scienza dello sport, di cui tutti dovremmo avere più consapevolezza in effetti), salute "estetica" (saper godere delle bellezza con cui entriamo in contatto ogni giorno), salute alimentare (anche come riconoscimento e perseguimento della qualità e della peculiarità enogastronomica, che è pur sempre una forma di cultura), salute ambientale (e qui, a dispetto dei grandi insegnamenti del passato (Lucrezio, se ci sei batti un colpo) abbiamo ancora molto da approfondire in termini di consapevolezza da parte delle persone, pertanto non pare così bislacca l'idea di approfondire il tema "ambiente e clima" nelle scuole).
Esattamente cavzo!!!

E' interessante come la nostra percezione del modello Cina non è variegata, ma sembra sostanzialmente polarizzata: alcuni pensano vada "contrastato", altri invece l'abbracciano.

Perché la Cina (così d'altronde gli americani) esportano massicciamente il loro stile di vita (di dubbio valore) e noi, che abbiamo potenzialmente tutto ciò che hai riportato nel tuo commento, non solo non valorizziamo il nostro stile di vita, ma anzi tendiamo la mano a quello degli altri ?

E figuratevi, sono un fortissimo oppositore di Salvino e miss "io sono giorgia e sono italiana"; quella è banale propaganda, quelli neanche sanno quali sono i nostri veri punti di forza.


Ci sono due cose dalle quali, a mio parere, non si può scampare: il ritmo e il senso della misura.
Tutto ciò che è vivo si attiene a queste leggi. Non si può pensare di godere illimitatamente drogandosi (o drogandosi sempre di più), non si può pretendere di andare sempre più veloci, di azzerare i tempi d'attesa (definiti "morti"), una partita di calcio ha senso se dura 90 minuti e non 1200, e perfino una trombata diventa noiosa dopo 6 ore.

In quest'ottica, insegnare la questione climatica è dare importanza al senso della misura che, dati scientifici alla mano, evidentemente si sta perdendo:

scrivete su google "budget annuale di risorse del pianeta".

Stiamo consumando come se disponessimo di 1,75 pianeti (io ero fermo a 1,5).

In pratica, in questo 2019, in 7 mesi abbiamo consumato ciò che viene generato in 12 mesi
 

Milanforever26

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Milanforever hai citato la Cina come modello da seguire. La Cina dal miliardo e mezzo di abitanti sforna i mostri che hanno studiato materie tecniche per 12 ore al giorno tutti i giorni. Ma comunque inventare cose non corrisponde a migliorare la qualità di vita.

Posta anche una vita in piena salute, quella vita può comunque fare schifo.

Prendiamo un settore centrale oggi e in futuro: ma che la velocità della connessione deve aumentare sempre e per sempre? (come vuole la tecnica, che non ha limiti).
E perché? Perché andiamo di fretta? Ma dove corriamo? Sempre più veloci. Ma non ha senso. Finiremmo solo per diventare una massa di nevrotici che passano la vita a girare per il pianeta, sperando di girarlo sempre più velocemente e vorticosamente.

Grazie che la cocaina veniva (viene) considerata la droga "prestazionale" di questi tempi. Bisogna andare veloci. Non si sa perché ma comunque devi correre.

Il mondo chiede solo ingegneri e informatici, ma sarebbe un obbligo verso noi stessi come comunità non piegarci totalmente a questa logica.
Una volta trasformata la società in una società tecnica, dell uomo resta poco, una figura esile, non sviluppata. Non sono menate da santone. La società in questa prospettiva è andare a lavoro per comprare l auto e, una volta comprata, la usi per andare a lavoro. Sarebbe una naturale conseguenza finire sulla via degli psicofarmaci (a proposito, milioni di depressi nel mondo. Certamente una parte sono disoccupati; gli altri no però).
È la società in cui un riccone si alza la mattina e spende un miliardo per fare pubblicità all orologio alla caviglia --> tutti raccolgono i soldi per l orologio alla caviglia

Scusa ma io non ho detto che questa è la società che serve, io ho detto che lo stato non può investire i propri soldi per produsse una classe di persone che son MENO competitive dei loro corrispettivi stranieri..
Vorrei sottolineare che non lo dico io che la scuola italiana fa c4g4re ma lo dicono tutte le statistiche in cui i nostri alunni/studenti "ultimeggiano" rispetto ai loro connazionali e le varie classifiche dei migliori Istituti Universitari dove le facoltà italiane ci sono, ma non eccellono (solo 3 nelle prime 200)

Insomma..una riforma del sistema sarebbe senza dubbio gradita..
 
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Scusa ma io non ho detto che questa è la società che serve, io ho detto che lo stato non può investire i propri soldi per produsse una classe di persone che son MENO competitive dei loro corrispettivi stranieri..
Vorrei sottolineare che non lo dico io che la scuola italiana fa c4g4re ma lo dicono tutte le statistiche in cui i nostri alunni/studenti "ultimeggiano" rispetto ai loro connazionali e le varie classifiche dei migliori Istituti Universitari dove le facoltà italiane ci sono, ma non eccellono (solo 3 nelle prime 200)

Insomma..una riforma del sistema sarebbe senza dubbio gradita..
Ah ok, capisco

Sì assolutamente la scuola italiana è considerata disastrosa. Anch'io ho letto che gli studenti italiani sono indietro rispetto agli altri.
Cito 3 statistiche:

1) l Italia è all ultimo posto in Europa nella comprensione del testo.

2) il 60% degli italiani legge un solo libro l anno (!!!).

E aggiungo io: per giunta temo quale possa essere questo singolo libro, con Panzironi e Giulia de lillis e 50 sfumature in cima alle classifiche.

Ho un ricordo di un autore che diceva che in Germania buona parte dei 14enni vada in giro con i tascabili, quasi sempre i grandi Classici, creandosi in questo modo una base solida. Ma senza dei dati concreti non mi fido...potrebbe essere l effetto l erba del vicino è sempre più verde

3) capisco possa far specie in un forum di calcio, ma tant'è...mi pare che il giornale più venduto in Italia sia la gazzetta dello sport

La combinazione di questi 3 punti dovrebbe esprimere una qualche forma di verità, se 3 indizi fanno una prova...
 
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