Intervista esclusiva di Sky a Mr Bee

Dany20

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Intervista esclusiva di Alessandro Alciato di Sky a Mr Bee Taechaubol. Ecco, di seguito, le parole del broker thailandese:"Perchè ho scelto il Milan? Perchè è il club migliore. L'ho sempre seguito, fin da bambino. Se acquisterò il 49 o il 51% del Milan? Mi spiace ma non posso dirlo (sorride). Galliani e Barbara resteranno al loro posto? Non posso rispondere. Chi sono le persone dietro di me, gli investitori? Per il momento, non posso rispondere nemmeno a questo. Quando chiuderemo la trattativa? Mancano solo pochi dettagli. Credo che chiuderemo entro poche settimane. Maldini? (sorride) lavoreremo per il bene del club e dei tifosi. I miei obiettivi per il Milan? Voglio riportare questa squadra a vincere campionati e Champions. Se è vero che sono pronti 100 milioni per il mercato? Nemmeno a questo posso rispondere! (sorride ancora una volta)".
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Djici

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Intervista esclusiva di Alessandro Alciato di Sky a Mr Bee Taechaubol. Ecco, di seguito, le parole del broker thailandese:"Perchè ho scelto il Milan? Perchè è il club migliore. L'ho sempre seguito, fin da bambino. Se acquisterò il 49 o il 51% del Milan? Mi spiace ma non posso dirlo (sorride). Galliani e Barbara resteranno al loro posto? Non posso rispondere. Chi sono le persone dietro di me, gli investitori? Per il momento, non posso rispondere nemmeno a questo. Quando chiuderemo la trattativa? Mancano solo pochi dettagli. Credo che chiuderemo entro poche settimane. Maldini? (sorride) lavoreremo per il bene del club e dei tifosi. I miei obiettivi per il Milan? Voglio riportare questa squadra a vincere campionati e Champions. Se è vero che sono pronti 100 milioni per il mercato? Nemmeno a questo posso rispondere! (sorride ancora una volta)".

Non e una critica a Bee che giustamente non puo rispondere a queste domande... ma e proprio un intervista INUTILE.
A parte dire che il Milan e la squadra migliore non risponde a nulla.
Poi i sorrisi sembrano dire la verita... speriamo bene.
 

666psycho

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Intervista esclusiva di Alessandro Alciato di Sky a Mr Bee Taechaubol. Ecco, di seguito, le parole del broker thailandese:"Perchè ho scelto il Milan? Perchè è il club migliore. L'ho sempre seguito, fin da bambino. Se acquisterò il 49 o il 51% del Milan? Mi spiace ma non posso dirlo (sorride). Galliani e Barbara resteranno al loro posto? Non posso rispondere. Chi sono le persone dietro di me, gli investitori? Per il momento, non posso rispondere nemmeno a questo. Quando chiuderemo la trattativa? Mancano solo pochi dettagli. Credo che chiuderemo entro poche settimane. Maldini? (sorride) lavoreremo per il bene del club e dei tifosi. I miei obiettivi per il Milan? Voglio riportare questa squadra a vincere campionati e Champions. Se è vero che sono pronti 100 milioni per il mercato? Nemmeno a questo posso rispondere! (sorride ancora una volta)".

faceva prima a non rilasciare interviste...
 

Il Re dell'Est

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Bee ai microfoni del Corriere della Sera: "Ho già investito nel football tante volte, in Premier League e in Championship, ma non mi interessava. Se faccio una cosa, voglio ottenere il massimo. Qualche tempo fa ho cominciato a investire creando delle accademie, all’interno di un programma di sviluppo del calcio in Cina, in accordo con il governo, che dovrebbe coinvolgere 200 milioni di bambini. Ho scelto il Milan perché è la squadra n° 1 e ho capito subito che questa era l’idea che aspettavo. Fino a 16 anni sono cresciuto a Sydney e da quelle parti il calcio italiano è il più popolare. A quei tempi il Milan era campione di tutto e il mio idolo era Marco Van Basten. Credo che unire al Milan, che resta un brand importantissimo, il mio background da uomo d’affari basato in Asia e il mio network di conoscenze, sia una grande opportunità che possa permettere al club di diventare ancora più forte. Sarebbe un onore far parte della storia del Milan. L'attuale momento difficile fa parte della normalità, infatti in tutti i business ci sono alti e bassi. Probabilmente ora neanche la serie A è al livello degli altri campionati. Ma alla fine il Milan resta il più grande nome del calcio italiano: è solo in un momento di calo, però la famiglia Berlusconi ha tutta la conoscenza e l’esperienza per portarlo in alto perché l’ha già fatto. Non sono deluso da questo rinvio, per niente. C’è stato un fraintendimento, questo è un affare complesso e non ci aspettavamo assolutamente di chiudere. Abbiamo tanti punti da discutere, dettagli da sistemare e ci serve ancora un po’ di tempo. Tutto però procede secondo le nostre previsioni, anzi visto quanto è complicato l’affare stiamo addirittura procedendo in maniera veloce. C’è stata un po’ di confusione su questo. Credo di non aver capito ancora bene l'importanza del calcio in italia (sorride) e forse non lo capirò mai del tutto. Quello che so è che il Milan è un club italiano e continuerà sempre ad appartenere all’Italia: io sono un investitore, voglio solo aiutarlo a espandersi in Asia e nel mondo. Non ho visto l'ultima partita perché stavo discutendo con il presidente ad Arcore. Certo il Milan attualmente non è dove dovrebbe essere: ossia lottare per lo scudetto e nelle fasi finali di Champions. Una volta raggiunto l’accordo, ci tireremo su le maniche e ci metteremo subito al lavoro: con il management giusto e investimenti intelligenti torneremo a vincere. Aver conosciuto Berlusconi è un onore, è una persona da cui posso imparare molto. Se sono consapevole di poter entrare nella storia del calcio italiano? Non del tutto! (sorride) Ho concluso affari anche più grossi, ma per tutto quello che il calcio rappresenta credo che questo sia senza dubbio quello più importante".
 
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Bee ai microfoni del Corriere della Sera: "Ho già investito nel football tante volte, in Premier League e in Championship, ma non mi interessava. Se faccio una cosa, voglio ottenere il massimo. Qualche tempo fa ho cominciato a investire creando delle accademie, all’interno di un programma di sviluppo del calcio in Cina, in accordo con il governo, che dovrebbe coinvolgere 200 milioni di bambini. Ho scelto il Milan perché è la squadra n° 1 e ho capito subito che questa era l’idea che aspettavo. Fino a 16 anni sono cresciuto a Sydney e da quelle parti il calcio italiano è il più popolare. A quei tempi il Milan era campione di tutto e il mio idolo era Marco Van Basten. Credo che unire al Milan, che resta un brand importantissimo, il mio background da uomo d’affari basato in Asia e il mio network di conoscenze, sia una grande opportunità che possa permettere al club di diventare ancora più forte. Sarebbe un onore far parte della storia del Milan. L'attuale momento difficile fa parte della normalità, infatti in tutti i business ci sono alti e bassi. Probabilmente ora neanche la serie A è al livello degli altri campionati. Ma alla fine il Milan resta il più grande nome del calcio italiano: è solo in un momento di calo, però la famiglia Berlusconi ha tutta la conoscenza e l’esperienza per portarlo in alto perché l’ha già fatto. Non sono deluso da questo rinvio, per niente. C’è stato un fraintendimento, questo è un affare complesso e non ci aspettavamo assolutamente di chiudere. Abbiamo tanti punti da discutere, dettagli da sistemare e ci serve ancora un po’ di tempo. Tutto però procede secondo le nostre previsioni, anzi visto quanto è complicato l’affare stiamo addirittura procedendo in maniera veloce. C’è stata un po’ di confusione su questo. Credo di non aver capito ancora bene l'importanza del calcio in italia (sorride) e forse non lo capirò mai del tutto. Quello che so è che il Milan è un club italiano e continuerà sempre ad appartenere all’Italia: io sono un investitore, voglio solo aiutarlo a espandersi in Asia e nel mondo. Non ho visto l'ultima partita perché stavo discutendo con il presidente ad Arcore. Certo il Milan attualmente non è dove dovrebbe essere: ossia lottare per lo scudetto e nelle fasi finali di Champions. Una volta raggiunto l’accordo, ci tireremo su le maniche e ci metteremo subito al lavoro: con il management giusto e investimenti intelligenti torneremo a vincere. Aver conosciuto Berlusconi è un onore, è una persona da cui posso imparare molto. Se sono consapevole di poter entrare nella storia del calcio italiano? Non del tutto! (sorride) Ho concluso affari anche più grossi, ma per tutto quello che il calcio rappresenta credo che questo sia senza dubbio quello più importante".

Interessante che ha lavorata gia insieme al governo cinese per le academie di calcio. Fa capire anche con le frasi un po dopo che gl nuovi introiti e le nuove sponsorship del Milan verranno dal Asia. Speriamo bene.
 

prebozzio

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Bee ai microfoni del Corriere della Sera: "Ho già investito nel football tante volte, in Premier League e in Championship, ma non mi interessava. Se faccio una cosa, voglio ottenere il massimo. Qualche tempo fa ho cominciato a investire creando delle accademie, all’interno di un programma di sviluppo del calcio in Cina, in accordo con il governo, che dovrebbe coinvolgere 200 milioni di bambini. Ho scelto il Milan perché è la squadra n° 1 e ho capito subito che questa era l’idea che aspettavo. Fino a 16 anni sono cresciuto a Sydney e da quelle parti il calcio italiano è il più popolare. A quei tempi il Milan era campione di tutto e il mio idolo era Marco Van Basten. Credo che unire al Milan, che resta un brand importantissimo, il mio background da uomo d’affari basato in Asia e il mio network di conoscenze, sia una grande opportunità che possa permettere al club di diventare ancora più forte. Sarebbe un onore far parte della storia del Milan. L'attuale momento difficile fa parte della normalità, infatti in tutti i business ci sono alti e bassi. Probabilmente ora neanche la serie A è al livello degli altri campionati. Ma alla fine il Milan resta il più grande nome del calcio italiano: è solo in un momento di calo, però la famiglia Berlusconi ha tutta la conoscenza e l’esperienza per portarlo in alto perché l’ha già fatto. Non sono deluso da questo rinvio, per niente. C’è stato un fraintendimento, questo è un affare complesso e non ci aspettavamo assolutamente di chiudere. Abbiamo tanti punti da discutere, dettagli da sistemare e ci serve ancora un po’ di tempo. Tutto però procede secondo le nostre previsioni, anzi visto quanto è complicato l’affare stiamo addirittura procedendo in maniera veloce. C’è stata un po’ di confusione su questo. Credo di non aver capito ancora bene l'importanza del calcio in italia (sorride) e forse non lo capirò mai del tutto. Quello che so è che il Milan è un club italiano e continuerà sempre ad appartenere all’Italia: io sono un investitore, voglio solo aiutarlo a espandersi in Asia e nel mondo. Non ho visto l'ultima partita perché stavo discutendo con il presidente ad Arcore. Certo il Milan attualmente non è dove dovrebbe essere: ossia lottare per lo scudetto e nelle fasi finali di Champions. Una volta raggiunto l’accordo, ci tireremo su le maniche e ci metteremo subito al lavoro: con il management giusto e investimenti intelligenti torneremo a vincere. Aver conosciuto Berlusconi è un onore, è una persona da cui posso imparare molto. Se sono consapevole di poter entrare nella storia del calcio italiano? Non del tutto! (sorride) Ho concluso affari anche più grossi, ma per tutto quello che il calcio rappresenta credo che questo sia senza dubbio quello più importante".
Intervista molto interessante. Sicuramente da queste parole Bee emerge come una persona intelligente, equilibrata e con ottime capacità diplomatiche.
 

Djici

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Bee ai microfoni del Corriere della Sera: "Ho già investito nel football tante volte, in Premier League e in Championship, ma non mi interessava. Se faccio una cosa, voglio ottenere il massimo. Qualche tempo fa ho cominciato a investire creando delle accademie, all’interno di un programma di sviluppo del calcio in Cina, in accordo con il governo, che dovrebbe coinvolgere 200 milioni di bambini. Ho scelto il Milan perché è la squadra n° 1 e ho capito subito che questa era l’idea che aspettavo. Fino a 16 anni sono cresciuto a Sydney e da quelle parti il calcio italiano è il più popolare. A quei tempi il Milan era campione di tutto e il mio idolo era Marco Van Basten. Credo che unire al Milan, che resta un brand importantissimo, il mio background da uomo d’affari basato in Asia e il mio network di conoscenze, sia una grande opportunità che possa permettere al club di diventare ancora più forte. Sarebbe un onore far parte della storia del Milan. L'attuale momento difficile fa parte della normalità, infatti in tutti i business ci sono alti e bassi. Probabilmente ora neanche la serie A è al livello degli altri campionati. Ma alla fine il Milan resta il più grande nome del calcio italiano: è solo in un momento di calo, però la famiglia Berlusconi ha tutta la conoscenza e l’esperienza per portarlo in alto perché l’ha già fatto. Non sono deluso da questo rinvio, per niente. C’è stato un fraintendimento, questo è un affare complesso e non ci aspettavamo assolutamente di chiudere. Abbiamo tanti punti da discutere, dettagli da sistemare e ci serve ancora un po’ di tempo. Tutto però procede secondo le nostre previsioni, anzi visto quanto è complicato l’affare stiamo addirittura procedendo in maniera veloce. C’è stata un po’ di confusione su questo. Credo di non aver capito ancora bene l'importanza del calcio in italia (sorride) e forse non lo capirò mai del tutto. Quello che so è che il Milan è un club italiano e continuerà sempre ad appartenere all’Italia: io sono un investitore, voglio solo aiutarlo a espandersi in Asia e nel mondo. Non ho visto l'ultima partita perché stavo discutendo con il presidente ad Arcore. Certo il Milan attualmente non è dove dovrebbe essere: ossia lottare per lo scudetto e nelle fasi finali di Champions. Una volta raggiunto l’accordo, ci tireremo su le maniche e ci metteremo subito al lavoro: con il management giusto e investimenti intelligenti torneremo a vincere. Aver conosciuto Berlusconi è un onore, è una persona da cui posso imparare molto. Se sono consapevole di poter entrare nella storia del calcio italiano? Non del tutto! (sorride) Ho concluso affari anche più grossi, ma per tutto quello che il calcio rappresenta credo che questo sia senza dubbio quello più importante".

Intervista interessante.
Mi piace molto come parla... a parte quando dice "sono solo un investitore".
Speriamo bene.
 

Brain84

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A me il fatto che dichiari di essere solo un investirore invece fa piacere. Si affiderà a persone di sicura caratura ed esperienza per creare un Milan vincente senza metterci troppo il naso. Questo è un aspetto molto positivo
 

mefisto94

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Bee ai microfoni del Corriere della Sera: "Ho già investito nel football tante volte, in Premier League e in Championship, ma non mi interessava. Se faccio una cosa, voglio ottenere il massimo. Qualche tempo fa ho cominciato a investire creando delle accademie, all’interno di un programma di sviluppo del calcio in Cina, in accordo con il governo, che dovrebbe coinvolgere 200 milioni di bambini. Ho scelto il Milan perché è la squadra n° 1 e ho capito subito che questa era l’idea che aspettavo. Fino a 16 anni sono cresciuto a Sydney e da quelle parti il calcio italiano è il più popolare. A quei tempi il Milan era campione di tutto e il mio idolo era Marco Van Basten. Credo che unire al Milan, che resta un brand importantissimo, il mio background da uomo d’affari basato in Asia e il mio network di conoscenze, sia una grande opportunità che possa permettere al club di diventare ancora più forte. Sarebbe un onore far parte della storia del Milan. L'attuale momento difficile fa parte della normalità, infatti in tutti i business ci sono alti e bassi. Probabilmente ora neanche la serie A è al livello degli altri campionati. Ma alla fine il Milan resta il più grande nome del calcio italiano: è solo in un momento di calo, però la famiglia Berlusconi ha tutta la conoscenza e l’esperienza per portarlo in alto perché l’ha già fatto. Non sono deluso da questo rinvio, per niente. C’è stato un fraintendimento, questo è un affare complesso e non ci aspettavamo assolutamente di chiudere. Abbiamo tanti punti da discutere, dettagli da sistemare e ci serve ancora un po’ di tempo. Tutto però procede secondo le nostre previsioni, anzi visto quanto è complicato l’affare stiamo addirittura procedendo in maniera veloce. C’è stata un po’ di confusione su questo. Credo di non aver capito ancora bene l'importanza del calcio in italia (sorride) e forse non lo capirò mai del tutto. Quello che so è che il Milan è un club italiano e continuerà sempre ad appartenere all’Italia: io sono un investitore, voglio solo aiutarlo a espandersi in Asia e nel mondo. Non ho visto l'ultima partita perché stavo discutendo con il presidente ad Arcore. Certo il Milan attualmente non è dove dovrebbe essere: ossia lottare per lo scudetto e nelle fasi finali di Champions. Una volta raggiunto l’accordo, ci tireremo su le maniche e ci metteremo subito al lavoro: con il management giusto e investimenti intelligenti torneremo a vincere. Aver conosciuto Berlusconi è un onore, è una persona da cui posso imparare molto. Se sono consapevole di poter entrare nella storia del calcio italiano? Non del tutto! (sorride) Ho concluso affari anche più grossi, ma per tutto quello che il calcio rappresenta credo che questo sia senza dubbio quello più importante".

Il 99% delle parole sono ruffianeria però mi piace lo stesso.:ave:
 
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