Incredibile: per i concorsi pubblici conterà il voto e...l'Ateneo!

Super_Lollo

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Se la preparazione è scarsa e lo studente pure, non c'è bisogno di graduatorie di istituto, se un concorso è serio lo seghi e basta. Ma potrebbe esserci il caso di uno che arriva da un istituto scarso, ma è un genio...che fai, lo siluri e fai passare uno meno bravo ma che arriva dalla Bocconi?

No no assolutamente , la valutazione è sempre indipendente dall ateneo di provenienza ... Constatavo il fatto che laureati ( ovviamente non tutti ) hanno una preparazione ridicola e la maggior parte delle volte mi capita questa cosa con atenei del sud Italia .

Poi oh , mi è capitato anche bocconiani scarsi come pochi .
 

James Watson

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Se ne parla da decenni dell'abolizione del valore legale del titolo di studio (cioè di quella norma che di fatto prevede che la laurea in una data materia presa in una o l'altra università abbia lo stesso valore), fondamentalmente la questione è, come faceva intuire lollo, stroncare quelle università considerate "laureifici" (mi si passi il termine) che fanno laureare cani e porci senza fare una vera e propria selezione.
Io penso che, alla fine, una persona debba essere giudicata in base alle capacità e alle motivazioni personali, ma sono d'accordo a trovare un modo per stroncare queste "università facili" quindi se l'abolizione del valore legale può essere una strada ben venda. Personalmente non ce l'ho con nessuno, ma penso a gente che si è laureata andando praticamente al mare e a me che ho dovuto sudare lacrime e sangue per prendermi le mie lauree alla Statale a Milano.
Che poi, il problema non riguarda solo l'università ma l'intero settore scuola. Quando ero studente io mi ricordo che andavo a fare gli esami, non credevo di essere una cima nella mia materia ma studiavo tanto e cercavo soprattutto di capire i concetti e di imparare a ragionare con i concetti che apprendevo, facendo collegamenti tra le varie materie pensando "cosa farei se mi ritrovassi nella situazione x".. studiavo studiavo e alla fine portavo a casa bei voti, pensando di non meritarmeli neanche perché non credevo di essere migliore degli altri (che erano evidentemente molto bravi a "far credere di saperne di più").
Poi sono passato dall'altra parte della barricata (o della scrivania) e ho visto, nel corso degli ultimi anni, un decadimento mostruoso del livello degli studenti (e parlo sempre della statale di milano, in un corso di laurea piuttosto complesso, non scienza delle merendine pomeridiane), gente che si presenta agli esami orali e non sa nemmeno articolare un discorso in italiano corretto, per non parlare della incapacità di rispondere veramente ad una domanda..

(sottolineo che ho sempre frequentato scuole pubbliche, sono fermamente convinto che il mito anglosassone de "la scuola privata è migliore della pubblica" non sia affatto vero, almeno in Italia. La scuola privata certamente possiede risorse maggiori, ma la preparazione che ti da una scuola pubblica "seria" quelle private se la sognano (salvo qualche rara eccezione).)
 

Super_Lollo

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Se ne parla da decenni dell'abolizione del valore legale del titolo di studio (cioè di quella norma che di fatto prevede che la laurea in una data materia presa in una o l'altra università abbia lo stesso valore), fondamentalmente la questione è, come faceva intuire lollo, stroncare quelle università considerate "laureifici" (mi si passi il termine) che fanno laureare cani e porci senza fare una vera e propria selezione.
Io penso che, alla fine, una persona debba essere giudicata in base alle capacità e alle motivazioni personali, ma sono d'accordo a trovare un modo per stroncare queste "università facili" quindi se l'abolizione del valore legale può essere una strada ben venda. Personalmente non ce l'ho con nessuno, ma penso a gente che si è laureata andando praticamente al mare e a me che ho dovuto sudare lacrime e sangue per prendermi le mie lauree alla Statale a Milano.
Che poi, il problema non riguarda solo l'università ma l'intero settore scuola. Quando ero studente io mi ricordo che andavo a fare gli esami, non credevo di essere una cima nella mia materia ma studiavo tanto e cercavo soprattutto di capire i concetti e di imparare a ragionare con i concetti che apprendevo, facendo collegamenti tra le varie materie pensando "cosa farei se mi ritrovassi nella situazione x".. studiavo studiavo e alla fine portavo a casa bei voti, pensando di non meritarmeli neanche perché non credevo di essere migliore degli altri (che erano evidentemente molto bravi a "far credere di saperne di più").
Poi sono passato dall'altra parte della barricata (o della scrivania) e ho visto, nel corso degli ultimi anni, un decadimento mostruoso del livello degli studenti (e parlo sempre della statale di milano, in un corso di laurea piuttosto complesso, non scienza delle merendine pomeridiane), gente che si presenta agli esami orali e non sa nemmeno articolare un discorso in italiano corretto, per non parlare della incapacità di rispondere veramente ad una domanda..

(sottolineo che ho sempre frequentato scuole pubbliche, sono fermamente convinto che il mito anglosassone de "la scuola privata è migliore della pubblica" non sia affatto vero, almeno in Italia. La scuola privata certamente possiede risorse maggiori, ma la preparazione che ti da una scuola pubblica "seria" quelle private se la sognano (salvo qualche rara eccezione).)

Esatto clap clap .. questo intendevo .
 

Louis Gara

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Pare che l'emendamento sia stato ritirato. Per fortuna, era una roba agghiacciante
 

Il Re dell'Est

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Pare che l'emendamento sia stato ritirato. Per fortuna, era una roba agghiacciante

Ministro Madia: "Siamo pronti a modificare o cancellare la valutazione degli atenei nei concorsi pubblici. Vogliamo evitare discriminazioni. Aspettiamo il parere della Commissione Cultura."
 

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