Incredibile: per i concorsi pubblici conterà il voto e...l'Ateneo!

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Beh, abbiamo visto quanto sono bravi i bocconiani...tasse, pensioni a 69 anni, servi della Germania...e questi dovrebbero essere avvantaggiati?
 

Super_Lollo

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era un po' che volevo rispondere a questo Thread ma per una cosa e l'altra mi ero dimenticato .

Ora , vi do una risposta da datore di lavoro e da chi testa le capacità dei laureati ( nei miei campi ) e vi devo dire che SI , in base a dove una persona si laurea è più preparato o meno .

E' brutto da dire , e sembra razzista ( mai nella mia vitae soprattutto con il sud ) ma le lauree al sud sono molto più " facili " rispetto ad una laurea nella medesima facoltà ma al nord .

Ho assistito a cose imbarazzanti .. LAUREATI IN LINGUE STRANIERE non sapere tenere un discorso in INGLESE ..ma come diavolo è possibile ? ma chi ha fatto gli esami a queste persone?

ho visto ing. andare in difficoltà su calcoli semplicissimi ... e ho visto LAUREATI IN MARKETING traballare alle prime domande che non siano nome e cognome .

Quindi si , gli atenei hanno un peso specifico diverso .

Classifica senza senso ..mi piacerebbe capirne i criteri :
4363-anvur-la-classifica-delle-universita-tutte-le-aree-disciplinari
 

Atletico Maniero

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Lo sappiamo bene che i criteri discretivi non saranno certi riferiti alle università che regalano le lauree e a quelle che non le regalano.

E' una cosa ridicola. Non è che uno sceglie un'università perché la laurea è più facile da conseguire. Non tutti possono permettersi di pagare determinate rette universitarie, di vivere in affitto in città ad esempio come Milano e Roma, né uno può permettersi di viaggiare da un capo all'altro dell'Italia solo perchè è nato chissà in quale luogo sperduto e lontanissimo dell'Italia...
Chi ha un reddito basso può pagare moooolto meno. Le rette non sono sicuramente un problema. Il problema nasce per chi abita al sud e sarebbe costretto ad andare almeno a Roma per frequentare una università fra le prime 20 della classifica che hai postato.
 

danyaj87

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Chi ha un reddito basso può pagare moooolto meno. Le rette non sono sicuramente un problema. Il problema nasce per chi abita al sud e sarebbe costretto ad andare almeno a Roma per frequentare una università fra le prime 20 della classifica che hai postato.

Posso dirti senza problemi di sorta che moltissimi studenti del sud vanno tranquillamente al nord, anzi ora con ryanair & co questo è aumentato in maniera esponenziale. Inoltre usufruendo dei servizi per i meno abbienti, tuttavia oggi chi è veramente svantaggiato è chi si ritrova in una sorta di limbo dove per pochi euro sei considerato fuori merito (demerito) economico, e comunque non hai le possibilità di stare in un alloggio.
Giusto che l'ateneo valga, il problema è che la disparità di conoscenza non avviene sulla base delle stesse materie studiate. Ci sono delle triennali (io parlo per Economia, poi non so altri corsi) che formalmente sarebbero uguali, ma poi hanno materie completamente diverse, chi ha 3 o 5 diritti, chi ha una matematica applicata più o meno approfondita, e teoricamente sarebbero gli stessi corsi di laurea, con lo stesso codice identificativo per dire. Dovrebbero fare delle triennali che siano perfettamente identiche per materie d'insegnamento almeno per i primi due anni poi al terzo anno creare i profili che poi faranno da ponte per la specialistica.
 
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era un po' che volevo rispondere a questo Thread ma per una cosa e l'altra mi ero dimenticato .

Ora , vi do una risposta da datore di lavoro e da chi testa le capacità dei laureati ( nei miei campi ) e vi devo dire che SI , in base a dove una persona si laurea è più preparato o meno .

E' brutto da dire , e sembra razzista ( mai nella mia vitae soprattutto con il sud ) ma le lauree al sud sono molto più " facili " rispetto ad una laurea nella medesima facoltà ma al nord .

Ho assistito a cose imbarazzanti .. LAUREATI IN LINGUE STRANIERE non sapere tenere un discorso in INGLESE ..ma come diavolo è possibile ? ma chi ha fatto gli esami a queste persone?

ho visto ing. andare in difficoltà su calcoli semplicissimi ... e ho visto LAUREATI IN MARKETING traballare alle prime domande che non siano nome e cognome .

Quindi si , gli atenei hanno un peso specifico diverso .

Classifica senza senso ..mi piacerebbe capirne i criteri :
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Se la preparazione è scarsa e lo studente pure, non c'è bisogno di graduatorie di istituto, se un concorso è serio lo seghi e basta. Ma potrebbe esserci il caso di uno che arriva da un istituto scarso, ma è un genio...che fai, lo siluri e fai passare uno meno bravo ma che arriva dalla Bocconi?
 
E

Efferosso

Guest
Se la preparazione è scarsa e lo studente pure, non c'è bisogno di graduatorie di istituto, se un concorso è serio lo seghi e basta. Ma potrebbe esserci il caso di uno che arriva da un istituto scarso, ma è un genio...che fai, lo siluri e fai passare uno meno bravo ma che arriva dalla Bocconi?

Io posso solo portare gli esempi che riguardano la mia persona.
Io ho rischiato di non entrare nell'università che volevo, perché aveva un test di ammissione ed entrava circa il 30%.

Arrivavo con un voto di maturità "Normale", intorno a 80.

Mediamente, da quello che ho avuto modo di sentire, i 90 e i 100 fioccavano come funghi. Mi sono preso abbastanza male, pensando di non riuscire ad entrare.

Poi mi sono dovuto confrontare, dopo, con tanti (decine di studenti) che si bullavano del loro 100 di maturità e del 9 fisso in matematica.
Io ho rischiato in maniera sistematica (sistematica) il debito in matematica per 4 anni in fila.

In università, i vari "Ma come hai fatto ad entrare con un voto di maturità così basso, hai copiato?" dopo 2 settimane di matematica venivano da me a chiedermi come calcolare cose anche abbastanza banali (limiti, derivate, analisi di funzioni abbastanza terra terra, che se hai fatto uno scientifico decente non dovrebbero essere qualcosa di complicato).
Alla fine io ho "rischiato" il 30 in matematica all'università, dopo 5 anni di lacrime e sangue al liceo, dove forse un anno solo ho rischiato il 7 in pagella.

Io sono rimasto fortemente amareggiato. Felice sì, perché evidentemente ho fatto il test di ingresso della vita e la mia scuola superiore mi ha preparato meglio degli altri, però, allo stesso tempo, mi sono messo nei panni di tanti altri, che probabilmente si sono visti scavalcare al momento dell'entrata in università (il voto di liceo pesava al 50%) pur essendo più preparati di altri.

Se tu fai un percorso quinquennale (liceo, università, quello che vuoi) in una scuola che è più difficile alle altre (e questo, per me, è stato un dato di fatto, perché ho visto troppi individui credersi dei geni grazie a dei voti dopati per poi scontrarsi con delle realtà più grandi di loro) non puoi essere messo allo stesso piano della media, su singola giornata. Perché in singola giornata puoi rendere più delle tue possibilità o meno delle tue possibilità. E l'esame può non essere esaustivo, anche.

Arriviamo ad un paradosso che un mal di testa mette in discussione 5 anni di studi, per assurdo.

Se due fanno esattamente lo stesso esame, che copre il, fai, 70% di quello che uno dovrebbe sapere, e allo stesso tempo i due vengono da due università differenti, tutti e due con 110 e lode, ma uno viene dalla Normale e uno viene dall'università parificata di Voghera, vogliamo veramente dire che i due candidati sono uguali?
 

Milanforever26

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Ultim'ora: è stato da poco approvato un emendamento relativo al DDL sulla riforma della P.A.
L'emendamento in questione ha introdotto un nuovo criterio da valutare nei concorsi pubblici. Infatti oltre al «superamento del mero voto minimo di laurea quale requisito per l’accesso», ci sarà la «possibilità di valutarlo in rapporto ai fattori inerenti all’istituzione che lo ha assegnato».

In sostanza un 110 preso alla Bocconi potrebbe essere valutato in modo diverso rispetto ad un 110 preso in un normale Ateneo Statale. Per questo motivo sorgono già molti dubbi circa la legittimità costituzionale di tale norma per una probabile violazione dell'art. 3 della Costituzione.

Legge giustissima secondo me, se si prende in considerazione il voto è anche giusto rapportarlo a dove uno l'ha preso..oppure non si deve guardare niente e si fa solo il test..

Se ci si presenta ad un concorso dove il voto di laurea vale che so, 40 punti su 100, quei 40 punti non sono pochi e quindi non trovo giusto che chi ha preso un 110 in un ateneo del cavolo parta con 40 punti e chi invece ha preso 90 su un ateneo durissimo parta da 20...
Poi siamo onesti, in tutto il mondo si guarda più dove uno si è laureato, solo in Italia si considera importante solamente il voto..
Ok non fare preferenze per chi si può permettere certe facoltà però non va bene neanche penalizzare chi ha fatto un percorso più duro..
 

vota DC

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Uno a cui hanno regalato la laurea non merita un vantaggio per mettersi in pari in un concorso con chi l'ha meritata. Chi si è meritato la laurea non ha bisogno di un vantaggio per mettersi in pari con chi l'ha avuta. Tra l'altro a livello lavorativo per molti è meglio un trafficone con laurea immeritata che cerca di migliorarsi rispetto uno che era preparatissimo ai tempi dell'università e poi ha tirato i remi in barca e si è dimenticato tutto.

Dovrebbe essere questa la "classifica", una roba veramente triste

AteneiTopSerieA.png

A Padova ci va la gente che vuole fare baldoria, però va detto che è superaccessoriata. Quella di Trieste la conosco benissimo essendomi laureato là (tra l'altro forse mi tocca tornarci per un'altra laurea), è messa meglio di Udine (a parte in lingue straniere dove Udine ha molta più scelta) però mi è sempre sembrata un po' povera.
 

Djici

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Posso dirti senza problemi di sorta che moltissimi studenti del sud vanno tranquillamente al nord, anzi ora con ryanair & co questo è aumentato in maniera esponenziale. Inoltre usufruendo dei servizi per i meno abbienti, tuttavia oggi chi è veramente svantaggiato è chi si ritrova in una sorta di limbo dove per pochi euro sei considerato fuori merito (demerito) economico, e comunque non hai le possibilità di stare in un alloggio.
Giusto che l'ateneo valga, il problema è che la disparità di conoscenza non avviene sulla base delle stesse materie studiate. Ci sono delle triennali (io parlo per Economia, poi non so altri corsi) che formalmente sarebbero uguali, ma poi hanno materie completamente diverse, chi ha 3 o 5 diritti, chi ha una matematica applicata più o meno approfondita, e teoricamente sarebbero gli stessi corsi di laurea, con lo stesso codice identificativo per dire. Dovrebbero fare delle triennali che siano perfettamente identiche per materie d'insegnamento almeno per i primi due anni poi al terzo anno creare i profili che poi faranno da ponte per la specialistica.

Vivo in Belgio e quindi per me e difficile capire esattamente come funziona da voi... ma non sarebbe molto piu "semplice" come hai detto tu, fare corsi IDENTICI... ma poi pure li ESAMI UGUALI per tutta l'Italia... come lo fanno in Francia e in Belgio per esempio (ma lo fanno solo a 12, 14 e 18 anni).

Dovrebbero fare cosi per OGNI ANNO.
 

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