Mi vergogno non poco di essere, alla lontana, un giornalista. Scrivo di videogiochi, ma i dettami del mio lavoro richiedono ugualmente capacità critiche, obiettività e argomentazioni.
Con una classe di giornalisti del genere, tra lo sport, la cronaca, l'economia e la politica, è anche normale che l'Italia sia considerata una delle nazioni più retrograde d'Europa, con una popolazione tenuta letteralmente sotto il gioco della disinformazione, e uno stato che non tutela l'informazione, non intervenendo laddove vengono commessi dei palesi insulti alla deontologia.
Tutti questi assalti a Li, al Milan e a i suoi debiti sono il sintomo di una classe giornalistica di parte, faziosa, che ha l'interesse di incensare solamente i poteri forti e attaccare chi non è più (e non è ancora) nei salotti del potere calcistico. Succede esattamente la stessa cosa per il Napoli, il quale nonostante stia facendo un campionato stellare, mostrando un calcio sontuoso e dominante, viene sempre e comunque considerato dalla stampa un caso più unico che raro. E invece perchè non c'è una notizia di Agnelli e dei recenti procedimenti penali? Perché non c'è una notizia sulla vendita misteriosa del Genoa? Perché non c'è una notizia sull'elusione del Fair Play Finanziario dell'Inter (con prezzi pompati di alcuni giocatori, per questioni di bilancio)?
Che il Milan sia un oggetto misterioso è chiaro a tutti. Ma è pur sempre una società gloriosa, che ha lanciato e tenuto in orbita il movimento calcistico italiano per anni, e che ha fatto divertire milioni di tifosi in tutto il mondo. Non si può trattare così, come un coacervo di pezzenti e manager sconsiderati. Sono tutti lì a scommettere sul nostro fallimento, a vomitare inchiostro ripetendo un mantra che poi non viene mai argomentato a dovere. È chiaro che il Milan è sempre stato scomodo, ha fatto scoppiare troppi fegati nel tempo, e ora tutti i finti giornalisti si stanno prendendo le loro rivincite, pregando che effettivamente il prossimo anno fallisca tutto il nostro progetto.
Ma se non dovesse accadere, sarà ugualmente tutto come se niente fosse successo. Riprenderanno la loro campagna diffamatoria aggrappandosi ad altro. Al contrario, se dovessimo davvero fallire, infieriranno e si faranno belli, nell'attesa della prossima dirigenza su cui accanirsi.
E non sia mai che stasera vincesse il Milan; chi li sente poi i giornali che hanno incensato i nerazzurri e Suning per mesi e mesi, dando contro al barbone Li.
Me lo ricordavo diverso, il mestiere del giornalista.