Inchiesta CorSera: più rosso che nero. I pochi soldi di Mr Li.

patriots88

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minchia ma son tutti uguali sti' articoli.

non abbiamo soldi, falliremo domani.
ok

parlassero d'altro.
 
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Wildbone

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Mi vergogno non poco di essere, alla lontana, un giornalista. Scrivo di videogiochi, ma i dettami del mio lavoro richiedono ugualmente capacità critiche, obiettività e argomentazioni.

Con una classe di giornalisti del genere, tra lo sport, la cronaca, l'economia e la politica, è anche normale che l'Italia sia considerata una delle nazioni più retrograde d'Europa, con una popolazione tenuta letteralmente sotto il gioco della disinformazione, e uno stato che non tutela l'informazione, non intervenendo laddove vengono commessi dei palesi insulti alla deontologia.

Tutti questi assalti a Li, al Milan e a i suoi debiti sono il sintomo di una classe giornalistica di parte, faziosa, che ha l'interesse di incensare solamente i poteri forti e attaccare chi non è più (e non è ancora) nei salotti del potere calcistico. Succede esattamente la stessa cosa per il Napoli, il quale nonostante stia facendo un campionato stellare, mostrando un calcio sontuoso e dominante, viene sempre e comunque considerato dalla stampa un caso più unico che raro. E invece perchè non c'è una notizia di Agnelli e dei recenti procedimenti penali? Perché non c'è una notizia sulla vendita misteriosa del Genoa? Perché non c'è una notizia sull'elusione del Fair Play Finanziario dell'Inter (con prezzi pompati di alcuni giocatori, per questioni di bilancio)?

Che il Milan sia un oggetto misterioso è chiaro a tutti. Ma è pur sempre una società gloriosa, che ha lanciato e tenuto in orbita il movimento calcistico italiano per anni, e che ha fatto divertire milioni di tifosi in tutto il mondo. Non si può trattare così, come un coacervo di pezzenti e manager sconsiderati. Sono tutti lì a scommettere sul nostro fallimento, a vomitare inchiostro ripetendo un mantra che poi non viene mai argomentato a dovere. È chiaro che il Milan è sempre stato scomodo, ha fatto scoppiare troppi fegati nel tempo, e ora tutti i finti giornalisti si stanno prendendo le loro rivincite, pregando che effettivamente il prossimo anno fallisca tutto il nostro progetto.

Ma se non dovesse accadere, sarà ugualmente tutto come se niente fosse successo. Riprenderanno la loro campagna diffamatoria aggrappandosi ad altro. Al contrario, se dovessimo davvero fallire, infieriranno e si faranno belli, nell'attesa della prossima dirigenza su cui accanirsi.

E non sia mai che stasera vincesse il Milan; chi li sente poi i giornali che hanno incensato i nerazzurri e Suning per mesi e mesi, dando contro al barbone Li.

Me lo ricordavo diverso, il mestiere del giornalista.
 

goleador 70

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Mi vergogno non poco di essere, alla lontana, un giornalista. Scrivo di videogiochi, ma i dettami del mio lavoro richiedono ugualmente capacità critiche, obiettività e argomentazioni.

Con una classe di giornalisti del genere, tra lo sport, la cronaca, l'economia e la politica, è anche normale che l'Italia sia considerata una delle nazioni più retrograde d'Europa, con una popolazione tenuta letteralmente sotto il gioco della disinformazione, e uno stato che non tutela l'informazione, non intervenendo laddove vengono commessi dei palesi insulti alla deontologia.

Tutti questi assalti a Li, al Milan e a i suoi debiti sono il sintomo di una classe giornalistica di parte, faziosa, che ha l'interesse di incensare solamente i poteri forti e attaccare chi non è più (e non è ancora) nei salotti del potere calcistico. Succede esattamente la stessa cosa per il Napoli, il quale nonostante stia facendo un campionato stellare, mostrando un calcio sontuoso e dominante, viene sempre e comunque considerato dalla stampa un caso più unico che raro. E invece perchè non c'è una notizia di Agnelli e dei recenti procedimenti penali? Perché non c'è una notizia sulla vendita misteriosa del Genoa? Perché non c'è una notizia sull'elusione del Fair Play Finanziario dell'Inter (con prezzi pompati di alcuni giocatori, per questioni di bilancio)?

Che il Milan sia un oggetto misterioso è chiaro a tutti. Ma è pur sempre una società gloriosa, che ha lanciato e tenuto in orbita il movimento calcistico italiano per anni, e che ha fatto divertire milioni di tifosi in tutto il mondo. Non si può trattare così, come un coacervo di pezzenti e manager sconsiderati. Sono tutti lì a scommettere sul nostro fallimento, a vomitare inchiostro ripetendo un mantra che poi non viene mai argomentato a dovere. È chiaro che il Milan è sempre stato scomodo, ha fatto scoppiare troppi fegati nel tempo, e ora tutti i finti giornalisti si stanno prendendo le loro rivincite, pregando che effettivamente il prossimo anno fallisca tutto il nostro progetto.

Ma se non dovesse accadere, sarà ugualmente tutto come se niente fosse successo. Riprenderanno la loro campagna diffamatoria aggrappandosi ad altro. Al contrario, se dovessimo davvero fallire, infieriranno e si faranno belli, nell'attesa della prossima dirigenza su cui accanirsi.

E non sia mai che stasera vincesse il Milan; chi li sente poi i giornali che hanno incensato i nerazzurri e Suning per mesi e mesi, dando contro al barbone Li.

Me lo ricordavo diverso, il mestiere del giornalista.

Un abbraccio Wildbone
 

Clarenzio

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Mi vergogno non poco di essere, alla lontana, un giornalista. Scrivo di videogiochi, ma i dettami del mio lavoro richiedono ugualmente capacità critiche, obiettività e argomentazioni.

Con una classe di giornalisti del genere, tra lo sport, la cronaca, l'economia e la politica, è anche normale che l'Italia sia considerata una delle nazioni più retrograde d'Europa, con una popolazione tenuta letteralmente sotto il gioco della disinformazione, e uno stato che non tutela l'informazione, non intervenendo laddove vengono commessi dei palesi insulti alla deontologia.

Tutti questi assalti a Li, al Milan e a i suoi debiti sono il sintomo di una classe giornalistica di parte, faziosa, che ha l'interesse di incensare solamente i poteri forti e attaccare chi non è più (e non è ancora) nei salotti del potere calcistico. Succede esattamente la stessa cosa per il Napoli, il quale nonostante stia facendo un campionato stellare, mostrando un calcio sontuoso e dominante, viene sempre e comunque considerato dalla stampa un caso più unico che raro. E invece perchè non c'è una notizia di Agnelli e dei recenti procedimenti penali? Perché non c'è una notizia sulla vendita misteriosa del Genoa? Perché non c'è una notizia sull'elusione del Fair Play Finanziario dell'Inter (con prezzi pompati di alcuni giocatori, per questioni di bilancio)?

Che il Milan sia un oggetto misterioso è chiaro a tutti. Ma è pur sempre una società gloriosa, che ha lanciato e tenuto in orbita il movimento calcistico italiano per anni, e che ha fatto divertire milioni di tifosi in tutto il mondo. Non si può trattare così, come un coacervo di pezzenti e manager sconsiderati. Sono tutti lì a scommettere sul nostro fallimento, a vomitare inchiostro ripetendo un mantra che poi non viene mai argomentato a dovere. È chiaro che il Milan è sempre stato scomodo, ha fatto scoppiare troppi fegati nel tempo, e ora tutti i finti giornalisti si stanno prendendo le loro rivincite, pregando che effettivamente il prossimo anno fallisca tutto il nostro progetto.

Ma se non dovesse accadere, sarà ugualmente tutto come se niente fosse successo. Riprenderanno la loro campagna diffamatoria aggrappandosi ad altro. Al contrario, se dovessimo davvero fallire, infieriranno e si faranno belli, nell'attesa della prossima dirigenza su cui accanirsi.

E non sia mai che stasera vincesse il Milan; chi li sente poi i giornali che hanno incensato i nerazzurri e Suning per mesi e mesi, dando contro al barbone Li.

Me lo ricordavo diverso, il mestiere del giornalista.

Il paradosso è che ci sono giornalisti -ed ogni riferimento è puramente casuale- che non perdono occasione per autocelebrarsi, ritenendo ogni loro scoreggia televisiva una notizia e, pur ricamandola di condizionali d'obbligo, contestano e quasi deridono lo spettatore ignorante che osa criticare il loro sapere.
 

IlCigno

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Mi vergogno non poco di essere, alla lontana, un giornalista. Scrivo di videogiochi, ma i dettami del mio lavoro richiedono ugualmente capacità critiche, obiettività e argomentazioni.

Con una classe di giornalisti del genere, tra lo sport, la cronaca, l'economia e la politica, è anche normale che l'Italia sia considerata una delle nazioni più retrograde d'Europa, con una popolazione tenuta letteralmente sotto il gioco della disinformazione, e uno stato che non tutela l'informazione, non intervenendo laddove vengono commessi dei palesi insulti alla deontologia.

Tutti questi assalti a Li, al Milan e a i suoi debiti sono il sintomo di una classe giornalistica di parte, faziosa, che ha l'interesse di incensare solamente i poteri forti e attaccare chi non è più (e non è ancora) nei salotti del potere calcistico. Succede esattamente la stessa cosa per il Napoli, il quale nonostante stia facendo un campionato stellare, mostrando un calcio sontuoso e dominante, viene sempre e comunque considerato dalla stampa un caso più unico che raro. E invece perchè non c'è una notizia di Agnelli e dei recenti procedimenti penali? Perché non c'è una notizia sulla vendita misteriosa del Genoa? Perché non c'è una notizia sull'elusione del Fair Play Finanziario dell'Inter (con prezzi pompati di alcuni giocatori, per questioni di bilancio)?

Che il Milan sia un oggetto misterioso è chiaro a tutti. Ma è pur sempre una società gloriosa, che ha lanciato e tenuto in orbita il movimento calcistico italiano per anni, e che ha fatto divertire milioni di tifosi in tutto il mondo. Non si può trattare così, come un coacervo di pezzenti e manager sconsiderati. Sono tutti lì a scommettere sul nostro fallimento, a vomitare inchiostro ripetendo un mantra che poi non viene mai argomentato a dovere. È chiaro che il Milan è sempre stato scomodo, ha fatto scoppiare troppi fegati nel tempo, e ora tutti i finti giornalisti si stanno prendendo le loro rivincite, pregando che effettivamente il prossimo anno fallisca tutto il nostro progetto.

Ma se non dovesse accadere, sarà ugualmente tutto come se niente fosse successo. Riprenderanno la loro campagna diffamatoria aggrappandosi ad altro. Al contrario, se dovessimo davvero fallire, infieriranno e si faranno belli, nell'attesa della prossima dirigenza su cui accanirsi.

E non sia mai che stasera vincesse il Milan; chi li sente poi i giornali che hanno incensato i nerazzurri e Suning per mesi e mesi, dando contro al barbone Li.

Me lo ricordavo diverso, il mestiere del giornalista.

grazie
 
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Wildbone

Guest
A me fa troppo girare le palle sta roba. E sapete perchè? Perché ne so quanto prima. Perché non mi stanno informando. Perché tra le tante parole e sensazionalismi non si leggono cifre, accordi, fatti; mentre non mancano i condizionali, quelli mai.

Cioè: nemmeno io mi sento sicurissimo sulla situazione del Milan, non mi sento di mettere la mano sul fuoco che tutto andrà bene. Però ho bisogno di informazioni, sono quelle la benzina che alimenta le mie sensazioni e reazioni. Vedo che Montella non ha un'idea di gioco? Reazione: sento che la squadra, nonostante gli ottimi acquisti, sia nelle mani sbagliate. E ho paura. Vorrei avere delle sensazioni circostanziate anche sul fattore Li, che non siano solamente quelle di Fassone, ma anche di qualcuno che prova a fare il giornalista seriamente.
 

krull

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A me fa troppo girare le palle sta roba. E sapete perchè? Perché ne so quanto prima. Perché non mi stanno informando. Perché tra le tante parole e sensazionalismi non si leggono cifre, accordi, fatti; mentre non mancano i condizionali, quelli mai.

Cioè: nemmeno io mi sento sicurissimo sulla situazione del Milan, non mi sento di mettere la mano sul fuoco che tutto andrà bene. Però ho bisogno di informazioni, sono quelle la benzina che alimenta le mie sensazioni e reazioni. Vedo che Montella non ha un'idea di gioco? Reazione: sento che la squadra, nonostante gli ottimi acquisti, sia nelle mani sbagliate. E ho paura. Vorrei avere delle sensazioni circostanziate anche sul fattore Li, che non siano solamente quelle di Fassone, ma anche di qualcuno che prova a fare il giornalista seriamente.
Le informazioni le abbiamo. Purtroppo ce le ha date Fassone. Se non arriviamo in Champions uno verrá ceduto e il prossimo mercato non potrà essere importante come questo. Se non riescono a rifinanziare il debito complessivo con Elliott o non entra un azionista importante passeremo ad Elliott. Queste sono le sole certezze che abbiamo. Ad oggi. Purtroppo. Di quanti soldi ha Li ci importa 0. Solo gli sceicchi del PSG o del City cacciano soldi di tasca loro ma non potranno farlo per sempre. Noi siamo estremamente legati ai risultati sportivi di questa stagione. Si é deciso di fare all in. È un azzardo. Ma é ancora più un azzardo mettere un progetto cosí costoso e pericoloso finanziariamente nelle mani di un allenatore senza esperienza di grandi squadre e in generale di alto livello. Questo é grave. L'altro errore a mio avviso é una gestione della comunicazione troppo avara verso i media tradizionali che non avendo informazioni dirette circa cose positive riempiono gli spazi dedicati al Milan di cose negative (alcune inventate altre meno). É poi troppe parole. Questo é.
 

97lorenzo

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non si intende il motivo per cui mr. Li debba sentirsi obbligato a fornire alla stampa pubblica dimostrazione delle proprie capacità economiche e finanziarie, oltre quelle riservatamente fornite alla federcalcio sulla base delle vigenti norme antiriciclaggio. Pubbliche dimostrazioni a suo tempo non richieste a suning pur in presenza di una catena di controllo societaria facente capo a soggetti basati in stati canaglia sul piano fiscale. Davvero questo ravezzani delira. :nono:

concordo pienamente
 
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Wildbone

Guest
Le informazioni le abbiamo. Purtroppo ce le ha date Fassone. Se non arriviamo in Champions uno verrá ceduto e il prossimo mercato non potrà essere importante come questo. Se non riescono a rifinanziare il debito complessivo con Elliott o non entra un azionista importante passeremo ad Elliott. Queste sono le sole certezze che abbiamo. Ad oggi. Purtroppo. Di quanti soldi ha Li ci importa 0. Solo gli sceicchi del PSG o del City cacciano soldi di tasca loro ma non potranno farlo per sempre. Noi siamo estremamente legati ai risultati sportivi di questa stagione. Si é deciso di fare all in. È un azzardo. Ma é ancora più un azzardo mettere un progetto cosí costoso e pericoloso finanziariamente nelle mani di un allenatore senza esperienza di grandi squadre e in generale di alto livello. Questo é grave. L'altro errore a mio avviso é una gestione della comunicazione troppo avara verso i media tradizionali che non avendo informazioni dirette circa cose positive riempiono gli spazi dedicati al Milan di cose negative (alcune inventate altre meno). É poi troppe parole. Questo é.

In tutto questo il giornalismo non viene fatto come si dovrebbe, e lì sta certamente il più grande dei problemi, per il Milan, per noi e per l'Italia.
 

krull

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In tutto questo il giornalismo non viene fatto come si dovrebbe, e lì sta certamente il più grande dei problemi, per il Milan, per noi e per l'Italia.

Il giornalismo italiano, da sempre, va imboccato e irrorato. Questa campagna mediatica é frutto di una scelta precisa societaria. L'unica emittente pro società é, guarda caso, Sportitalia che é stata irrorata di notizie in anteprima sul mercato e sul closing. Purtroppo é così e lo sapevamo.
 

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