Imu-Bankitalia

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C'è però da dire, correggetemi se sbaglio perché come detto non sono competente in materia, che se tutto lo scenario si prospetta come deve, la banca d'italia torna ad essere pubblica. Nel bene e nel male.

Occorre mettere un po' di ordine perché secondo me si sta facendo troppa confusione sulla questione Bankitalia pubblica/privata (non mi riferisco a te, ma in generale alla discussione sviluppatasi nel topic).
Dunque, Bankitalia è qualificata dalle legge bancaria del 36 come "organismo di diritto pubblico". Il che significa che ha una disciplina sua propria, regolata dalla suddetta legge, con forti deroghe rispetto a quanto previsto per le comuni società (una su tutte l'assenza di potere dei soci in merito alla nomina dei membri di Governance). Le quote di Bankitalia DA SEMPRE possono essere detenute solo da Casse di risparmio, Istituti di credito di diritto pubblico e Banche di interesse nazionale, Istituti di previdenza, Istituti di assicurazione. Bankitalia non è MAI stata sotto il controllo STATALE, ma soltanto di istituti bancari ed assicurativi (il principio è quello di preservarne l'indipendenza dal potere politico). Con la differenza che fino alle privatizzazioni degli anni 90, i principali azionisti erano anch'essi Istituti di credito di diritto pubblico (tralasciamo altri aspetti che attengono al progressivo svuotamento di poteri e funzioni che ne hanno accentuato il distacco dal potere pubblico). Il Parlamento nel 2005 tentò di fatto di "nazionalizzare" Bankitalia (senza riuscirci), delegando il Governo a disciplinare con apposito regolamento le modalità di trasferimento delle quote in possesso di soggetti diversi dallo Stato o di altri enti pubblici. Ad oggi, con questa manovra che prevede l'acquisizione delle quote in eccedenza, effettivamente Bankitalia tornerebbe ad essere sostanzialmente controllata dal capitale pubblico. Dovrebbe tuttavia trattarsi di una situazione assolutamente transitoria: i dubbi vertono sulla successiva operazione di ricollocamento delle quote. Ad ogni modo mi pare evidente che lo scopo di tutta questa manfrina è di patrimonializzare le banche private, a fronte delle ulteriori strette provenienti dall'Unione Bancaria, senza gravare sul bilancio dello Stato. I dubbi riguardano la fase transitoria, per il resto non mi pare una roba così nefasta come viene dipinta.
 
M

Morto che parla

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Occorre mettere un po' di ordine perché secondo me si sta facendo troppa confusione sulla questione Bankitalia pubblica/privata (non mi riferisco a te, ma in generale alla discussione sviluppatasi nel topic).
Dunque, Bankitalia è qualificata dalle legge bancaria del 36 come "organismo di diritto pubblico". Il che significa che ha una disciplina sua propria, regolata dalla suddetta legge, con forti deroghe rispetto a quanto previsto per le comuni società (una su tutte l'assenza di potere dei soci in merito alla nomina dei membri di Governance). Le quote di Bankitalia DA SEMPRE possono essere detenute solo da Casse di risparmio, Istituti di credito di diritto pubblico e Banche di interesse nazionale, Istituti di previdenza, Istituti di assicurazione. Bankitalia non è MAI stata sotto il controllo STATALE, ma soltanto di istituti bancari ed assicurativi (il principio è quello di preservarne l'indipendenza dal potere politico). Con la differenza che fino alle privatizzazioni degli anni 90, i principali azionisti erano anch'essi Istituti di credito di diritto pubblico (tralasciamo altri aspetti che attengono al progressivo svuotamento di poteri e funzioni che ne hanno accentuato il distacco dal potere pubblico). Il Parlamento nel 2005 tentò di fatto di "nazionalizzare" Bankitalia (senza riuscirci), delegando il Governo a disciplinare con apposito regolamento le modalità di trasferimento delle quote in possesso di soggetti diversi dallo Stato o di altri enti pubblici. Ad oggi, con questa manovra che prevede l'acquisizione delle quote in eccedenza, effettivamente Bankitalia tornerebbe ad essere sostanzialmente controllata dal capitale pubblico. Dovrebbe tuttavia trattarsi di una situazione assolutamente transitoria: i dubbi vertono sulla successiva operazione di ricollocamento delle quote. Ad ogni modo mi pare evidente che lo scopo di tutta questa manfrina è di patrimonializzare le banche private, a fronte delle ulteriori strette provenienti dall'Unione Bancaria, senza gravare sul bilancio dello Stato. I dubbi riguardano la fase transitoria, per il resto non mi pare una roba così nefasta come viene dipinta.

Grazie mi hai arricchito molto ;)
 

#Dodo90#

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Occorre mettere un po' di ordine perché secondo me si sta facendo troppa confusione sulla questione Bankitalia pubblica/privata (non mi riferisco a te, ma in generale alla discussione sviluppatasi nel topic).
Dunque, Bankitalia è qualificata dalle legge bancaria del 36 come "organismo di diritto pubblico". Il che significa che ha una disciplina sua propria, regolata dalla suddetta legge, con forti deroghe rispetto a quanto previsto per le comuni società (una su tutte l'assenza di potere dei soci in merito alla nomina dei membri di Governance). Le quote di Bankitalia DA SEMPRE possono essere detenute solo da Casse di risparmio, Istituti di credito di diritto pubblico e Banche di interesse nazionale, Istituti di previdenza, Istituti di assicurazione. Bankitalia non è MAI stata sotto il controllo STATALE, ma soltanto di istituti bancari ed assicurativi (il principio è quello di preservarne l'indipendenza dal potere politico). Con la differenza che fino alle privatizzazioni degli anni 90, i principali azionisti erano anch'essi Istituti di credito di diritto pubblico (tralasciamo altri aspetti che attengono al progressivo svuotamento di poteri e funzioni che ne hanno accentuato il distacco dal potere pubblico). Il Parlamento nel 2005 tentò di fatto di "nazionalizzare" Bankitalia (senza riuscirci), delegando il Governo a disciplinare con apposito regolamento le modalità di trasferimento delle quote in possesso di soggetti diversi dallo Stato o di altri enti pubblici. Ad oggi, con questa manovra che prevede l'acquisizione delle quote in eccedenza, effettivamente Bankitalia tornerebbe ad essere sostanzialmente controllata dal capitale pubblico. Dovrebbe tuttavia trattarsi di una situazione assolutamente transitoria: i dubbi vertono sulla successiva operazione di ricollocamento delle quote. Ad ogni modo mi pare evidente che lo scopo di tutta questa manfrina è di patrimonializzare le banche private, a fronte delle ulteriori strette provenienti dall'Unione Bancaria, senza gravare sul bilancio dello Stato. I dubbi riguardano la fase transitoria, per il resto non mi pare una roba così nefasta come viene dipinta.

No, hanno regalato 7.5 miliardi alle banche (cit. di oggi di una deputata 5 stelle con laurea in scienze agrarie!)

Comunque non credo che ci possano essere grossi problemi a piazzare le quote di Banca d'Italia
 
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No, hanno regalato 7.5 miliardi alle banche (cit. di oggi di una deputata 5 stelle con laurea in scienze agrarie!)

Comunque non credo che ci possano essere grossi problemi a piazzare le quote di Banca d'Italia

Credo anch'io, visto che si tratta di un investimento a rischio praticamente zero.
 

Solo

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Bankitalia ha pubblicato un documento dove si fa un po' di chiarezza, anche se la parte sul riacquisto delle quote a me non convince ancora.
 

runner

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Credo anch'io, visto che si tratta di un investimento a rischio praticamente zero.

si però io non ho capito una cosa (o meglio ho una mia idea) se tu "attualizzi" il valore di una quota patrimoniale di banche che non sono solo Italiane, nel senso che i grossi gruppi bancari sono esposti anche all' estero non vai a contaminare quello che garantisce il valore patrimoniale stesso?
 

Solo

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Visco il 3 febbraio ha affermato che "l'oro dal punto di vista civilistico e' di proprieta' della banca". "L'utilizzo che Bankitalia ne puo' fare - ha precisato - non e' libero ma in funzione dei suoi doveri istituzionali".

Non mi piace molto come cosa.
 
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