Il discorso è complicato, basta guardare il video inserito da Stanis per farsi un'idea. Vorrei anche un parere di [MENTION=208]Morto che parla[/MENTION] per capirci qualcosa di più.
Purtroppo ho avuto la possibilità di informarmi molto poco a riguardo.
Da quanto ho capito, le banche private rivaluteranno le proprie azioni di Bankitalia a livello contabile.
Fin qui tutto normale, anzi, è pure strano che ci abbiano messo così tanto: per le imprese "normali" le rivalutazioni vengono fatte quasi tutti gli anni (sono stato da poco ad un convegno di aggiornamento. Le leggi di rivalutazione negli ultimi 14 anni sono state 10, a occhio).
Il problema è fiscale. Se lo Stato avesse bisogno di risorse e intendesse prenderle da questa operazione, allora la rivalutazione dovrebbe generare una riserva immediatamente tassabile. Per le rivalutazioni di cui sopra (quelle delle imprese normali) non è così: generano (a determinate condizioni) riserve in sospensione di imposta. Se la legge fosse la stessa, l'unico risultato sarebbe dare maggiore solidità alle banche (niente "regalini", quelle sono boiate giornalistiche. E' anzi una cosa più giusta rivalutare, se il valore di mercato è superiore al costo di iscrizione) e le casse erariali non vedrebbero un euro.
Però non escludo assolutamente che sia stata fatta una legge ad hoc.
Questo per quel poco che ho letto/sentito a riguardo, ma il mio parere conta poco. Non lavoro mai con le banche se non come fornitori terzi di denaro. Non so gestire il TUB, nè un bilancio bancario.
Diciamo che se il fulcro del discorso si focalizza su "Bankitalia passa alle banche private tramite una rivalutazione" la risposta è CATEGORICAMENTE NO.
Se Tizio Caio e Sempronio posseggono il 33,3% a testa del Milan, e a due di loro dai la possibilità di rivalutare la quota nel loro bilancio, le percentuali non cambiano di una virgola.
Cambiano solo i valori "gli sghei" che iscrivi a bilancio.