Premetto che l'idea in sè è giusta: tutto ciò che può favorire un gioco più corretto è sempre ben accetto. Ma ci devono essere regole ben chiare e modi di applicazione che non facciano perdere la qualità del gioco. Prendo come esempio l'NBA. Nell'NBA gli arbitri possono consultare il VAR unicamente negli ultimi due minuti di gioco, in modo da non far perdere qualità al resto del gioco, interrompendolo troppo spesso. Nel calcio una soluzione del genere non è possibile, tuttavia ci sono alcune modifiche che mi sembrano obbligatorie da apportare:
1) Quando si utilizza il VAR, il tempo si ferma. Se un arbitro consulta il VAR, lo fa per prendere una decisione migliore, e non può farlo se è costretto a velocizzare la scelta per non perdere troppo tempo
2) La chiamata del VAR è data da una cabina di regia ed è indiscutibile: se deve essere l'arbitro a decidere se ricorrere al VAR, non si va da nessuna parte. Basta pensare a quanto successo in Confederations, con l'arbitro che in Cile-Portogallo non ha voluto consultare il VAR e non ha dato un rigore clamoroso
3) Riduzione delle casistiche di utilizzo: si hanno troppe casistiche in cui è possibile utilizzarlo: io lo userei solo per il fuorigioco su gol realizzati o per negare rigori assegnati. Per rigori da dare e tutte le altre casistiche lascerei la decisione all'arbitro. Anche se il rigore risulta netto. Perchè altrimenti bisognerebbe includere ogni possibile rigore, e si frammenterebbe troppo il gioco. Nei due casi che invece ho citato, il gioco si ferma in ogni caso, e non si interrompe l'inerzia della partita.
Questa la mia visione della cosa.