Il topic degli asinelli

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E qui ci sarebbe anche la storia dell'ermellino o del lermellino :fuma:

Molte parole e molte forme sono state tramandate o tradotte in modo sbagliato nel tempo, fino a diventare giuste a causa di fonti mancanti.

Non ho trovato forme lermellino. Nei primi testi (XIII/XIV sec.) si trovano: hermelino, armellino, ermellino, ermelino, armelino. Curiosamente si è affermata la forma ermellino e non armellino, più vicina all'etimo latino *armeninus (cioè animale che viene dall'Armenia).
 

tamba84

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un pò come dire orbene che trovi su alcuni testi universitari,forma credo antiquata ma si usa.
 
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un pò come dire orbene che trovi su alcuni testi universitari,forma credo antiquata ma si usa.

E' una questione di registri linguistici. Nella lingua parlata o colloquiale, è difficile usare orbene, se non in forma volutamente scherzosa, mentre in un testo letterario/universitario viene usata molto più spesso.
 

Canonista

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E' una cosa che mi aveva detto un mio amico filologo molto giovane (22 anni: triennale, specialistica e diverse pubblicazioni).
Parlavamo di una ragazza poco colta che scriveva i messaggi non con le varie forme di abbreviazione, ma in un italiano tutto suo, molto maccheronico.
Questo amico mi disse che probabilmente anche in tempi meno remoti erano presenti persone dello stesso tipo di questa ragazza che traducevano-trascrivevano testi e che molte delle parole che ad oggi noi diciamo, in origine avevano una forma diversa (a volte in parte, a volte subendo trascrizioni più invasive). E mi ha detto che in qualche manoscritto (non chiedermi quale), si presentava diverse volte la forma "lermellino". La domanda finale era: si riferiscono alla stessa cosa o magari in passato esistevano animali o oggetti diversi da quelli che conosciamo oggi? Poi mi ha fatto un esempio del tipo: "e se magari chi ha tradotto-trascritto avesse un tipo di formaggiera che all'epoca chiamavano lermellino? :lol:"

Alla fine niente di quello che sappiamo è certo, se non per fonti sicure e garantite, delle quali conosciamo tutti i passaggi. Magari domani si scopre che al suo tempo "onta" (per esempio :D) derivava dal gallese e voleva dire ciao!

Non so se quello che scrivo può essere tutto giusto eh, io non sono un di certo un professore, sono solo un tipo un po' curioso. :)
 
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E' del tutto possibile che in qualche manoscritto inedito vi siano forme come lermellino. I casi di concrezione, cioè di fusione, dell'articolo con il sostantivo non sono rari.
ASTRACU(M) > l'astrico > lastrico
Il caso opposto è la discrezione:
LUSCINIOLU(M) > l'usignolo
 

Canonista

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Esatto, usignolo e lastrico sono altri casi (inversi tra loro) che continueremo a portarci avanti nel tempo.

Cosa studi Gre? :)
 

iceman.

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Poi dicono che i miei topic non portano niente di costruttivo :fuma:

Guardate quante cose si imparano, ha che si puo' scrivere senza h e' una perla :ave:
 

Canonista

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Poi dicono che i miei topic non portano niente di costruttivo :fuma:

Guardate quante cose si imparano, ha che si puo' scrivere senza h e' una perla :ave:
Anni e anni di correzioni dei prof buttati nel cesso ve'? :D


Ah, non sopporto la gente che: correzZioni, addizZioni... :fuma:
 
L

Livestrong

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A me mi; gli per loro; gli per le, sono errori? In gran parte sono invenzioni dei maestri e professori, clamorosamente smentite dall'uso di scrittori di tutte le epoche, compresi grandi 'classici'.
Aggiungo che ha si può anche scrivere senza h, ma con l'accento: à. E' una forma antiqua e poco usata ma ancora del tutto lecita.

Sicuro di non confondere la lingua italiana con la licenza poetica? :fuma:

Comunque se ragionassimo così sarebbe anche corretto usare, ad esempio, la "t" al posto della "z" come usavano i latini :cool:

Ogni epoca fa storia a sè
 
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