Quello che veramente sarebbe fondamentale è acquisire tempi di gioco, tecnica in velocità, anche giocando facile, più ancora che la regia pura o la visione di gioco.
E' stato questo il limite del Milan targato De Jong, perché per quanto si possa voler bene al ragazzo, i suoi limiti non riguardavano solo l'assenza di piede per il lancio lungo o la creatività nei piccoli spazi, ma proprio la ritmica dell'impostazione: riceveva, stoppava in due tempi, si girava dalla parte sbagliata, arretrava, la toccava altre tre volte... e poi la passava vicino (quando non indietro ai difensori) a Poli, Muntari, Essien ed all'immobile Montolivo, che non miglioravano le cose.
E la difesa prendeva le misure senza far fatica, in attesa di vedere da che lato del letto si era alzato Menez.
Non abbiamo necessariamente bisogno di qualcuno che possa passare la palla dal punto A ai punti B, C, D, E, F, G, perché ha mille soluzioni alla Pirlo. Ma serve qualcuno o più di uno che sappia passare la palla dal punto A al punto B con un terzo del tempo di chi c'era fino all'anno scorso (e che, ahimè, in buona parte c'è ancora).
Senza andare troppo lontano, Van Bommel non poteva essere catalogato come regista puro, perché aveva a sua volta limiti tecnici. Eppure il suo modo di giocare facile aveva tutto un altro ritmo rispetto a Nigel, come emergeva chiaramente quando facevano coppia in nazionale.