Condivido totalmente le tue considerazioni, caro Aron, e francamente mi stupisco nell'udire di taluni presunti atteggiamenti di Carlo Ancelotti, già non attribuibili ad una persona intelligente, a maggior ragione ad una persona della statura morale e professionale di Carlo, che certa stampa mossa dai soliti pregiudizi mostra di non conoscere. Un allenatore non vuole sapere se Berlusconi rimane o cede il 51, il 67 o il 75 per cento delle quote da uno a tre anni: semplicemente, vuole sapere se è possibile arrivare a Thiago Silva e Ibrahimovic, se José Mauri ha firmato, se l'amico Preziosi oltre a Bertolacci molla pure quell'ottimo Perotti, se De Sciglio e Montolivo sono recuperati, se valga la pena di insistere su Menez o cederlo al Monaco in cambio di Kondogbia, se si rinnova il prestito di Destro, se Modic, Mastalli e Locatelli hanno completato il loro processo di maturazione per la prima squadra, o se bisogna prenotare il primo volo per Parigi per trattare Verratti. E se il Presidente o i suoi nuovi soci se la sentono (ma non l'ha ordinato il medico...) di fare una follia per andare a Manchester e prendere l'amatissimo Di Maria, che, povera stella, si sta trovando così male con Van Gaal, che ora gli ha messo in concorrenza pure Depay. Stila, cioè, un progetto tecnico. Senza passione né pregiudizio, e questo per il bene del club che dovrà allenare. Quanto al problema della mancanza di Coppe, esso è inesistente: con ogni probabilità il Milan rientrerà in Champions dall'anno successivo, nel disastro di quest'anno c'è molto della inesperienza di Inzaghi, raccogliere il gruppo e farne una squadra significa recuperare subito 4-5 posizioni in classifica, un mercato senza le milionate sparate da un Berlusconi formato propaganda farà il resto, sufficiente per l'Europa in una stagione con sole trentotto partite. E la Juventus, che magari, dopo una Berlino con triplete, si sfalda come ghiaccio sotto il sole, specie se Pirlo, se Tevez... Di questo parla un uomo come Ancelotti. E chi parla con lui, sa benissimo di non poter offendere la sua intelligenza, proponendogli una ricca sinecura a Milanello e un palo alla San Sebastiano a prendere le frecce dei tifosi.
P.S.: quanto sopra è perfettamente proponibile per Antonio Conte. Semplicemente, cambiare i nomi.