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Si sta assistendo, un pò ovunque, e non da questa stagione, a battute abbastanza ridicole e scontate su Honda ed, in particolare, sulla sua provenienza geografica. Come se il passaporto giapponese fosse automaticamente garanzia di giocatore scarso. Honda, come calciatore, può piacere o meno. Ognuno è liberissimo di esprimere quelle che sono le proprie preferenze in materia calcistica.
Ma la forzatura giapponese = sega è una cosa davvero ridicola. Tra l'altro, Honda non è il primo giapponese a giocare in Serie A. Ce ne sono stati diversi, prima di lui. Il romanista Nakata, ad esempio, era un buonissimo giocatore che vinse lo scudetto, da protagonista, nella Roma di Capello. In quel caso, nessuno si scandalizzava del fatto che la squadra (futura) campione d'Italia schierasse un giapponese.
L'Inter ha Nagatomo il quale, qualche settimana fa, ha indossato anche la fascia di capitano. E non ho letto battute sul passaporto.
Dunque, il "razzismo" calcistico vale solo per Honda?
Ma la forzatura giapponese = sega è una cosa davvero ridicola. Tra l'altro, Honda non è il primo giapponese a giocare in Serie A. Ce ne sono stati diversi, prima di lui. Il romanista Nakata, ad esempio, era un buonissimo giocatore che vinse lo scudetto, da protagonista, nella Roma di Capello. In quel caso, nessuno si scandalizzava del fatto che la squadra (futura) campione d'Italia schierasse un giapponese.
L'Inter ha Nagatomo il quale, qualche settimana fa, ha indossato anche la fascia di capitano. E non ho letto battute sul passaporto.
Dunque, il "razzismo" calcistico vale solo per Honda?