Il piano dei cinesi per acquistare il Milan.

Albijol

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Clamorosa indiscrezione del Corriere della Sera: la trattativa coi cinesi potrebbe chiudersi in soli due giorni. Berlusconi vuole l'offerta giusta, ma ha comunque fretta di chiudere. Il presidente del Milan non ha per nulla apprezzato l'atteggiamento spavaldo di Bee Taechaubol e non è convinto dalle garanzie offerte.
La proposta cinese avrebbe inoltre interessi nella costruzione della stadio, ma offrirebbe soprattutto l'assicurazione che Berlusconi cerca per rilanciare il Milan a grandi livelli.

IO tifo i cinesi solo per vedere Alciato in rianimazione :fuma:
 

Aron

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IO tifo i cinesi solo per vedere Alciato in rianimazione :fuma:

Anche stamattina zero notize sulla cordata cinese su Sky Sport.
Boh, veramente, io sono senza parole.

Sky Sport è diventata praticamente una portavoce di Bee.
Ma il dovere di fare un minimo di informazione imparziale dov'è finito?
 

ralf

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Come riporta la GdS, a firma Mario Pagliara e Marco Pasotto, c'è un aspetto non trascurabile nella trattativa tra i cinesi di Lee e Berlusconi: qualunque sia il pacchetto azionario, in caso di cessione delle quote verrebbe creato appositamente un fondo in cui far confluire tutti i capitali degli imprenditori interessati e capitanati da Lee e dalla dama cinese. Sarà un fondo ad hoc, chiamato S.V.P. (special purpose vehicle). Tecnicamente si tratta di una società veicolo, avrà un proprio bilancio, e nulla vieta che abbia anche un proprio patrimonio: qui verranno versati gli investimenti dei magnati interessati all'operazione, quindi Zong e Wanda Group su tutti, più un terzo rimasto nell'ombra. Tuttavia dopo l'affondo di Bee, da Pechino non è ancora arrivata la controproposta. Berlusconi intanto dialoga senza fretta. La cordata di Lee è arrivata al Milan grazie ad un advisor nord americano. La storia sarebbe cominciata tra la fine del 2014 e l'inizio del 2015. I cinesi punterebbero ad una scalata graduale della società: inizialmente propongono di entrare con un 30-40%, scrivendo però da subito un patto di acquisto. Un accordo che preveda nel giro di 3-4 anni di arrivare al 70%. In questa cordata di Lee, tuttavia, si annida anche un misterioso imprenditore lombardo, con interessi a Pechino nel campo del lusso e della moda. Un uomo stimato da anni da Berlusconi, negli ultimi mesi molto attivo su questo fronte, e influente in questa trattativa.
Intanto Silvio ha deciso di prendersi del tempo e definire tutto entro massimo il 30 giugno, così da iniziare la nuova stagione con il rinnovato assetto dirigenziale. Inoltre da Arcore sottolineano come l'esposizione mediatica di Bee sia eccessiva ed evitabile. Un aspetto che alla fine potrebbe avere un suo peso.





La Gazzetta dello Sport non si ferma e continua a battere, incessantemente, la pista cinese per il Milan del futuro. La rosea sostiene che la corsa al club rossonero non è affatto chiusa: i cinesi sono in piena corsa, contro Mr Bee, per la scalata al Milan.

Ecco, di seguito, il titolo della Gazzetta oggi 5 Maggio in edicola:

Ecco il piano di Pechino per sedurre Berlusconi. I cinesi pronti a costituire un fondo per avere il Milan.


Tutti i dettagli nelle prossime ore.


Si continua da QUI -)
http://www.milanworld.net/cessione-milan-il-mistero-della-dama-cinese-cordata-lee-vt27814-7.html

Sulla "dama cinese" Carlo Festa del Sole24Ore scrive che la trattativa con la cordata cinese è tuttora in corso e l’ex-premier avrebbe chiesto ai suoi avvocati di verificare la concretezza dell’offerta.E che questa intermediaria avrebbe espresso l’interesse del governo di Pechino ad acquisire il controllo del Milan come passaporto per l’organizzazione dei prossimi Mondiali di Calcio e che diverse fonti la confermano
 

Aron

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Prendiamo l'articolo di Next Magazine di Hong Kong di un mese e mezzo fa, più volte citato qui a Milan World. Prendiamo poi quanto riportato ieri dalla Gazzetta sulla cordata cinese. Consideriamo infine il lancio della Xinhua, agenzia di stampa ufficiale del Partito Comunista cinese, e le interviste ai media occidentali rilasciate da Fu Yixiang, vice presidente della Camera di commercio Italia-Cina. Io vedo solo informazioni coerenti, praticamente sovrapponibili: un consorzio di imprenditori basati in Cina ma con proiezione sui mercati globali (Wahaha Group di Zong Qinghou, Wanda Group di Wang Jianlin, Alibaba di Jack Ma, Huawei di Ren Zhengfei e Richard Yu, altri), un fondo comune di investimento ad hoc per l'acquisizione del Milan, un programma a tre anni di acquisizione della maggioranza del capitale sino al 75 per cento ed il sostenimento pro quota dei debiti consolidati verso le banche e fornitori, con impegno nei settori commerciale (valorizzazione del marchio Milan sul mercato asiatico, quotazione sulle borse di Hong Kong o Shangai), immobiliare (sostenimento dei costi di costruzione del nuovo stadio e valorizzazione del suo asset immobiliare e commerciale) e sportivo (investimento sulla prima squadra per il suo rilancio). Il tutto, con la conferma a tre-cinque anni di tutti gli organi societari (i due Berlusconi, Galliani) per la parte di loro competenza (sportiva, nuovo stadio) per il tempo programmato di ritorno della squadra alla sua normale competitività (Italia, Europa, mondo) e la costruzione del nuovo stadio (Silvio Berlusconi Stadium?). Dopo, l'apertura totale al mercato ed all'azionariato popolare simil-Spagna. Senza il trambusto di Mr. Bee della scorsa settimana, a pensarci bene, questo sarebbe stato il filo conduttore dei progetti futuri del Milan. Il tempo dirà se questo filo ci porterà all'uscita dal labirinto delle chiacchiere delle varie bande giornalistiche che girano in Italia!

Ricostruzione molto credibile.

Tra l'altro questo fondo di investimento che secondo la Gazzetta potrebbe essere indipendente al punto da avere un bilancio e patrimoni propri, potrebbe aggirare il Fair Play finanziario.
 

Aron

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Sulla "dama cinese" Carlo Festa del Sole24Ore scrive che la trattativa con la cordata cinese è tuttora in corso e l’ex-premier avrebbe chiesto ai suoi avvocati di verificare la concretezza dell’offerta.E che questa intermediaria avrebbe espresso l’interesse del governo di Pechino ad acquisire il controllo del Milan come passaporto per l’organizzazione dei prossimi Mondiali di Calcio e che diverse fonti la confermano

Solo Sky Sport fa finta di nulla ormai.
Anche Repubblica e Il Sole 24 ore stanno seguendo ormai la pista cinese.
 

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Clamorosa indiscrezione del Corriere della Sera: la trattativa coi cinesi potrebbe chiudersi in soli due giorni. Berlusconi vuole l'offerta giusta, ma ha comunque fretta di chiudere. Il presidente del Milan non ha per nulla apprezzato l'atteggiamento spavaldo di Bee Taechaubol e non è convinto dalle garanzie offerte.
La proposta cinese avrebbe inoltre interessi nella costruzione della stadio, ma offrirebbe soprattutto l'assicurazione che Berlusconi cerca per rilanciare il Milan a grandi livelli.

in 2 giorni sarebbe un sogno così finiamo tutti di impazzire passando da una trattativa all'altra. Ma anche se accadesse (dubito) non lo sapremo certo in 2 giorni perchè è chiaro che Silvio vuole comunque far credere che la maggioranza della società ce l'ha lui, e soprattutto i meriti del ritorno del Milan ad alti livelli.
 

Il Re dell'Est

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Come riporta la GdS, a firma Mario Pagliara e Marco Pasotto, c'è un aspetto non trascurabile nella trattativa tra i cinesi di Lee e Berlusconi: qualunque sia il pacchetto azionario, in caso di cessione delle quote verrebbe creato appositamente un fondo in cui far confluire tutti i capitali degli imprenditori interessati e capitanati da Lee e dalla dama cinese. Sarà un fondo ad hoc, chiamato S.V.P. (special purpose vehicle). Tecnicamente si tratta di una società veicolo, avrà un proprio bilancio, e nulla vieta che abbia anche un proprio patrimonio: qui verranno versati gli investimenti dei magnati interessati all'operazione, quindi Zong e Wanda Group su tutti, più un terzo rimasto nell'ombra. Tuttavia dopo l'affondo di Bee, da Pechino non è ancora arrivata la controproposta. Berlusconi intanto dialoga senza fretta. La cordata di Lee è arrivata al Milan grazie ad un advisor nord americano. La storia sarebbe cominciata tra la fine del 2014 e l'inizio del 2015. I cinesi punterebbero ad una scalata graduale della società: inizialmente propongono di entrare con un 30-40%, scrivendo però da subito un patto di acquisto. Un accordo che preveda nel giro di 3-4 anni di arrivare al 70%. In questa cordata di Lee, tuttavia, si annida anche un misterioso imprenditore lombardo, con interessi a Pechino nel campo del lusso e della moda. Un uomo stimato da anni da Berlusconi, negli ultimi mesi molto attivo su questo fronte, e influente in questa trattativa.
Intanto Silvio ha deciso di prendersi del tempo e definire tutto entro massimo il 30 giugno, così da iniziare la nuova stagione con il rinnovato assetto dirigenziale. Inoltre da Arcore sottolineano come l'esposizione mediatica di Bee sia eccessiva ed evitabile. Un aspetto che alla fine potrebbe avere un suo peso.





La Gazzetta dello Sport non si ferma e continua a battere, incessantemente, la pista cinese per il Milan del futuro. La rosea sostiene che la corsa al club rossonero non è affatto chiusa: i cinesi sono in piena corsa, contro Mr Bee, per la scalata al Milan.

Ecco, di seguito, il titolo della Gazzetta oggi 5 Maggio in edicola:

Ecco il piano di Pechino per sedurre Berlusconi. I cinesi pronti a costituire un fondo per avere il Milan.


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Come riporta Carlo Festa, Sole 24 Ore, sarebbe proprio la "signorina Rossi" la causa del mancato accordo tra Bee e Berlusconi. In una vicenda che ormai assume i contorni di una soap, da diverse fonti emergono i dettagli che spiegherebbero il motivo per cui Silvio si sia concesso del tempo con Mr Bee. Due giorni prima di sabato (quando Silvio ha incontrato Bee) una emissaria del governo di Pechino avrebbe contattato prima i legali di Berlusconi, poi i suoi collaboratori e infine lo stesso Silvio. Il nome della dama cinese sarebbe molto comune da quelle parti. Il presidente del Milan avrebbe chiesto ai suoi collaboratori di verificare la concretezza dell'offerta di questa cordata. L'emissaria di Pechino avrebbe espresso l'interesse del governo cinese ad acquisire il Milan come passaporto per poter ospitare i mondiali di calcio. Una storia che assomiglia più ad una favola, ma che invece trova conferma da diverse fonti. Ultimo dettaglio: questa dama non c'entra nulla con Mister Lee, anzi secondo fonti attendibili costui sarebbe stato usato solo per fare pressioni a Bee.
 

ralf

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Intanto Silvio ha deciso di prendersi del tempo e definire tutto entro massimo il 30 giugno, così da iniziare la nuova stagione con il rinnovato assetto dirigenziale. Inoltre da Arcore sottolineano come l'esposizione mediatica di Bee sia eccessiva ed evitabile. Un aspetto che alla fine potrebbe avere un suo peso.





La Gazzetta dello Sport non si ferma e continua a battere, incessantemente, la pista cinese per il Milan del futuro. La rosea sostiene che la corsa al club rossonero non è affatto chiusa: i cinesi sono in piena corsa, contro Mr Bee, per la scalata al Milan.

Ecco, di seguito, il titolo della Gazzetta oggi 5 Maggio in edicola:

Ecco il piano di Pechino per sedurre Berlusconi. I cinesi pronti a costituire un fondo per avere il Milan.


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Sul manager milanese che potrebbe essere coinvolto nella cordata cinese,che ha forti interessi nel campo del lusso a Pechino,ho cercato su Forbes e potrebbe essere o Patrizio Bertelli o Armani, gli unici due milanesi che hanno a che fare con il lusso
 

Aron

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in 2 giorni sarebbe un sogno così finiamo tutti di impazzire passando da una trattativa all'altra. Ma anche se accadesse (dubito) non lo sapremo certo in 2 giorni perchè è chiaro che Silvio vuole comunque far credere che la maggioranza della società ce l'ha lui, e soprattutto i meriti del ritorno del Milan ad alti livelli.

In due giorni è certamente difficile, però attenzione che Berlusconi ha annullato tutti gli impegni politici che aveva in settimana, quindi è completamente occupato sul Milan.

L'ufficializzazione secondo me ci sarà il 5 giugno alla cerimonia di premiazione Uefa. Prima di allora avremo solo notizie ufficiose.
 

Il Re dell'Est

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Sul manager milanese che potrebbe essere coinvolto nella cordata cinese,che ha forti interessi nel campo del lusso a Pechino,ho cercato su Forbes e potrebbe essere Patrizio Bertelli

AD di Prada, marito di Miuccia, con un patrimonio da 4 miliardi di dollari. Magari!

P.S. Prada è quotata ad Hong Kong.
 
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