In Italia a mio avviso vanno fatte prima di tutto modifiche alla costituzione e burocrazia che consentano di facilitare la governabilità del paese. In secondo luogo il nostro paese ha bisogno di ingenti investimenti (soprattutto sulle strutture, oggi a un livello a dir poco imbarazzante) e liberalizzazioni per ritrovare competitività. Infine vanno assolutamente riformate le leggi sul lavoro permettendo alle aziende (nel frattempo liberate da vincoli burocratici con il primo provvedimento e magari agevolate da liberazioni ed eventuali detassazioni su quelle che decidono di venire qua in Italia) di lincenziare più facilmente i dipendenti (i sindacati, soprattutto la CGIL, la devono smettere di difendere dei totali nullafacenti). Infine riformare i sistemi di lavoro statali del nostro paese. Questi sono provvedimenti assolutamente necessari. Poi si può passare a fare pisciatine come il finanziamento pubblico ai partiti, matrimoni gay ecc. So che l'ho scritto in maniera molto semplicistica, ma volevo essere breve.
Tralasciando l'incapacità e il disinteresse palese della politica verso tutto ciò, ci sono stati altri motivi che non hanno mai permesso riforme radicali.
Il centrosinistra non ha mai avuto un governo stabile a causa della forte frammentazione delle sue forze politiche e i marcati legami con ambienti contrari a questo tipo di politica (i sindacati in primis). In sostanza non sono assolutamente in grado di farlo.
Il centrodestra ha l'ingombrante problema del Berlusca, ormai totalmente fermo nel suo intento di pensare solo al proprio tornaconto, e in grado di stroncare sul nascere chiunque provi ad invadere il suo elettorato con proposte un minimo più concrete (per esempio Monti).