Il Milan resta a San Siro. Si cercheranno negoziazioni con l'Inter.

Renegade ha scritto:

Secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, il progetto dello stadio al Portello sarebbe definitivamente compromesso per il Milan. La società di Via Aldo Rossi e Fondazione Fiera sono ormai molto distanti e nessuna delle due parti è voluta scendere a compromessi per ricucire il rapporto. Il Milan resta dunque a San Siro e cercherà di negoziare con l'Inter per la sua gestione, con i nerazzurri che non hanno preso bene la notizia. Nessuna delle due società vuole spendere centinaia di milioni per rinnovarlo e poi condividerlo in due. E' quindi probabile che tutto resti come nella situazione attuale ancora per svariati anni, con le due società in battaglia per contendersi il Meazza.

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A Monaco Bayern e Monaco 1860 giocano entrambe all'Allianz Arena, della quale condividono costi di gestione ed utili, dunque penso che sia una cosa che si può fare e che possa rendere. Se davvero Milan ed Inter vogliono andare avanti devono comprare lo stadio dal comune (che è il suo padrone) e devono svilupparlo insieme. E' difficile (e lo è, non dico di no) ma non la vedo come una cosa impossibile.
Chiaramente rimarrà ad imperitura memoria la figuraccia fatta per lo stadio al Portello.

Secondo me mancano di fantasia, la coesistenza a San Siro sarebbe ottima per tutte due le squadre,
bisogna avere coraggio e creatività.
Insieme devono investire non solo sullo stadio, ma anche per rendere la zona in cui sorge il cuore sportivo di Milano,
devono lavorare in concerto con gli ippodromi del galoppo e quello del trotto, magari costruire un nuovo palazzetto dello sport fronte stadio e creare una polisportiva come aveva tentato di fare il Milan negli anni 80 con forti squadre di pallacanestro, pallavolo ecc,
in modo di avere eventi sportivi o musicali ( ma anche cinema, centri commerciali o altro) di rilevanza quasi tutti i giorni e attirare gente e consumi.
Io alle metodologie di sfruttamento dei ricavi da stadio di stile anglosassone non credo, noi abbiamo un altra cultura e abitudini.