Le polemiche francamente sono state abbastanza ingigantite dai media. Nel trambusto di questi ultimi giorni sono sfuggite quasi a tutti due cose.
1) Lorenzo Serafini, addetto stampa AS Roma, ha fatto notare che il signor Cavalli non è l'agente di Romagnoli. L'agente di Romagnoli è Sergio Berti.
2) L'avvocato del suddetto signor Cavalli ha inviato una lettera a TMW, l'organo web di Sportitalia e Criscitiello, chiedendo la rimozione dal portale delle parole del suo assistito su Romagnoli e specificando ulteriormente che Cavalli non è l'agente del ragazzo.
Quindi, il tutto nasce da presunti malumori riportati da un solo giornale, La Repubblica a firma Pinci, per tre giorni in più di ferie non accordati. Insomma, uno strappo non proprio irricucibile. Sempre nella confusione generale va ricordato che a maggio 2014, quindi non un'eternità fa, Romagnoli firma il rinnovo con la Roma fino al 2018, con stipendio sui 600000 più bonus. Ora, prima di dire che il ragazzo se ne vuole andare io aspetterei. Può benissimo puntare a fare il secondo/terzo centrale quest'anno, c'è l'incognita Castan, e poi chiedere l'adeguamento a fine stagione. A me pare che in questa vicenda la stampa milanese abbia fatto la parte del leone. Ora che Milan e Inter sembrano aver ritrovato un certo potere d'acquisto, si ha gioco facile a tramutare chiunque in obiettivo di mercato. Poi però bisogna fare i conti con la realtà.