Il Milan chiederà alla Uefa il Voluntary Agreement.

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Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport in edicola oggi, il Milan sarà il primo club al mondo a chiedere alla Uefa e probabilmente ad ottenere il Voluntary Agreement. Di cosa si tratta? Di una sorta di autodenuncia, di mea culpa, che servirà per aggiustare i conti in in un tot numero, concordato, di anni. Se il Milan dovesse qualificarsi per le competizioni europee 2017/2018, la nuova proprietà sa già che il club non rispetterà i parametri richiesti dal Fair Play Finanziario. Proprio per questo motivo, entro il 31 dicembre 2016, il Milan presenterà il V.A. Come per esempio limitazioni alla lista, obiettivi di break even e sanzioni finanziarie condizionate al mancato raggiungimento degli obiettivi, ma, a differenza dell’Inter e della Roma, non dovrà pagare subito una multa. Il ricorso al voluntary agreement inoltre le permetterà di cancellare, a meno in termini di Fair Play, il passivo delle ultime tre stagioni, ma non sarà conteggiato neppure il “rosso” dell’esercizio 2016-17. Il Milan presenterà un business plan che prevede il pareggio del bilancio anche attraverso l'aumento dei ricavi. La nuova proprietà dovrà comunque garantire le perdite previste attraverso una fideiussione.


Anche secondo Bellinazzo il Milan chiederà alla Uefa il Voluntary Agreement in modo da poter operare sul mercato in extra deficit.
 

Super_Lollo

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Se hai un piano finanziario, che immaginiamo che sia quello oggetto degli accordi intervenuti con Fininvest in sede di compravendita delle quote, che preveda a medio termine, due-tre anni, la riespansione del fatturato mediante potenziamento della rete commerciale (merchandising, sponsorship con terze parti non sospette, avvio del progetto stadio proprietario) ed hai il privilegio di garanzie pubbliche statali cinesi, come SDIC, è del tutto conveniente chiedere un piano di rientro dalla esposizione debitoria con UEFA. Si anticipa ora una soluzione concordata, per evitare, tra uno-due anni, all'atto dell'ingresso in Champions League, un pesante contenzioso con la Federazione europea con prevedibili penalizzazioni sul mercato e sul roster proprio in un momento così delicato di potenziamento della squadra e di investimento del club. Due considerazioni: il piano di rientro scatta dal prossimo luglio, esso prevederà un abbuono anche sul bilancio del prossimo anno, quindi fino ad allora si può spingere sulla manetta del gas degli investimenti sul mercato, con obiettivo su quello del prossimo gennaio. Il piano di potenziamento commerciale, di cui prima si è detto, passa anche attraverso importanti sponsorizzazioni pluriennali per garantire liquidità a pronta cassa al club. Esse devono essere non sospette, ovvero non contrattate con soggetti riconducibili a rapporti infragruppo con soci del club in posizione di controllo. Varrebbe allora la pena di ripensare sul perché alcuni grandi gruppi privati cinesi, apparentemente evocati, qualche tempo fa, come protagonisti del consorzio che sta acquistando il club, dalle ultime notizie ne siano fuori o al massimo in quota minoritaria o di non controllo. In Cina sanno fare abile gioco di squadra, per evidenti e legittimi interessi. ;)

Ma infatti , l'acquisto da parte " dello stato " è un vero e proprio lasciapassare per eventuali investimenti a livello di sponsorizzazioni .
Anche se , esempio lampante il PSG se ne frega altamente della riconoscibilità degli stessi player che sostanzialmente si autofinanziano sbattendolo in faccia all UEFA :fuma:
 

naliM77

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Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport in edicola oggi, il Milan sarà il primo club al mondo a chiedere alla Uefa e probabilmente ad ottenere il Voluntary Agreement. Di cosa si tratta? Di una sorta di autodenuncia, di mea culpa, che servirà per aggiustare i conti in in un tot numero, concordato, di anni. Se il Milan dovesse qualificarsi per le competizioni europee 2017/2018, la nuova proprietà sa già che il club non rispetterà i parametri richiesti dal Fair Play Finanziario. Proprio per questo motivo, entro il 31 dicembre 2016, il Milan presenterà il V.A. Come per esempio limitazioni alla lista, obiettivi di break even e sanzioni finanziarie condizionate al mancato raggiungimento degli obiettivi, ma, a differenza dell’Inter e della Roma, non dovrà pagare subito una multa. Il ricorso al voluntary agreement inoltre le permetterà di cancellare, a meno in termini di Fair Play, il passivo delle ultime tre stagioni, ma non sarà conteggiato neppure il “rosso” dell’esercizio 2016-17. Il Milan presenterà un business plan che prevede il pareggio del bilancio anche attraverso l'aumento dei ricavi. La nuova proprietà dovrà comunque garantire le perdite previste attraverso una fideiussione.

Credo che la "storia dei 350 milioni" sia da intendere anche sotto questa ottica, cioè con i 100 che verseranno al closing e le perdite che si registreranno nel triennio prossimo, si pensa di "ricostruire" il Milan affrontando perdite totali di 350 milioni di euro nel prossimo triennio (quasi 100 già a dicembre)che poi si spera di ricoprire a partire tra quattro anni con incrementi consistenti di fatturato.

Per il resto, giocatori big a parte che a gennaio non si muovo, ragazzi, in ottica di questo presunto accordo, non mi stupirei che la nuova proprietà intervenga in maniera pesantissima, come forse nemmeno il City nel gennaio di qualche anno fa...
 

Toby rosso nero

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Anche secondo Bellinazzo il Milan chiederà alla Uefa il Voluntary Agreement in modo da poter operare sul mercato in extra deficit.

Ottimo, il FPF è una cavolata raggirabile in mille modi, e questo lo dimostra.
Il FPF faceva comodo solo a chi non voleva spendere, e lo usava come pretesto.
 

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