Il livello del giornalismo italiano ormai è ai minimi storici, e non solo quelli sportivi.
Rallegriamoci ed esultiamo: come diceva Mao Tse Tung, molti nemici, molto onore. L'intensità del fuoco mediatico ostile sulla nuova proprietà del Milan è direttamente proporzionale al timore, circondato da interrogativi, che il sistema calcistico juventucentrico prova. Il sistema ha classificato Suning, e le sue prime mosse, come l'espressione di un soggetto economicamente forte ma pasticcione e impreparato, quindi innocuo ai suoi interessi. Del Milan, come dice Tavecchio, nessuno sa nulla, ed allora si fa fuoco di sbarramento, alla cieca, senza bersagli, se va va, se non va il nemico misterioso avanza. Forse perché il management è nuovo, silenzioso, decisamente outsider. E l'ignoto, si sa, spaventa, specie chi detiene il potere che mira a preservare. Il silenzio ed il mistero che avvolge il consorzio si sta rivelando la vera forza, e non un limite. A fatti avvenuti, quel fuoco di sbarramento si sarà rivelato inutile. Pazienza e fiducia, lo diciamo da mesi.