Il clientelismo di Adriano Galliani - Parte I

Splendidi Incisivi

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Lo ammetto: a causa dello sconforto dopo la vicenda Pjaca, mi è venuta voglia di aprire questo topic per gettare un altro po' di fango sul nostro "Amministratore delegato con delega all'area sportiva".
Riporto qui un vecchio dossier realizzato qualche mese fa per la campagna anti-Galliani:

Che Galliani per questa società sia un male da estirpare non è dimostrato soltanto dalla sua scellerata gestione sportiva, ma anche dal metodo di fare mercato.
Di che metodo stiamo parlando? Del clientelismo naturalmente.
Ma prima di tutto analizziamo come dovrebbe funzionare la parte sportiva di una società.
In ogni società sportiva che si rispetti a capo dell'area sportiva c'è il DS, cioè il Direttore sportivo, il quale ha il compito di chiudere gli affari inerenti agli arrivi e alle cessioni dei calciatori della squadra. Al di sotto del DS c'è tutta la sezione di scouting formata da un gruppo più o meno nutrito di osservatori, i quali hanno il compito di girare il mondo, da Wembley sino ai peggiori campi in terra battuta della Patagonia, per visionare i giovani calciatori più promettenti.
La figura che funge da tramite tra gli osservatori e il DS è il capo degli osservatori, il quale valuta quali dei giovani osservati vale la pena prendere o continuare a tenere sotto osservazione e quindi fa arrivare sulla scrivania del DS i nomi più utili alla causa sportiva della squadra; il tutto, possibilmente, in accordo col tecnico.
Tutto questo, naturalmente, non succede al Milan: perché? Perché Galliani, che funge sia da AD che da DS(de facto), non lavora in questo modo ma lavora tramite le amicizie. Infatti i procuratori o gli studi legali amici, i quali gestiscono un certo numero di calciatori, informano sportivamente Galliani e concludono con lui affari.
Certo, di per sé questo metodo non è un male ma è molto limitato, perché un procuratore o uno studio legale può curare le prestazioni sportive soltanto di alcuni giocatori, soltanto di un gruppo ristretto di calciatori, mentre una società sana ha il dovere di visionare tutto il mondo calcistico e non limitatamente quello di una procura o di uno studio legale. La prova di ciò che stiamo dicendo qui di seguito con la lunghissima lista di calciatori passati in maglia rossonera sotto la procura dei soliti noti:

1) Mino Raiola:
Iniziamo subito dicendo che sotto la procura di Raiola è arrivato Zlatan Ibrahimovic, protagonista degli ultimi successi di questo club con uno scudetto e una Supercoppa Italia.
Non neghiamo questo ma saremmo curiosi di chiedere al dottor Adriano Galliani perché siano arrivati in maglia rossonera i seguenti calciatori: Felipe Mattioni, Didac Vilà, Bartosz Salamon, Lucas Roggia.
Di questi calciatori soltanto Vilà e Mattioni hanno collezionato una presenza, mentre Roggia e Salamon zero, il che ci da l'autorizzazione di definire questi calciatori non utili alla causa; allora perché sono stati ingaggiati? Beh, noi tutti sappiamo che esiste una commissione per l'agente in ogni trasferimento, quindi siamo dei complottisti o facciamo bene a pensare che queste operazioni siano servite solo ed esclusivamente ad accrescere la "commissione" raiolana? Ci asteniamo, poi, dall'ipotizzare l'eventuale "commissione" incassata dal nostro AD con delega all'area sportiva Adriano Galliani.
Prima di chiudere il capitolo Raiola c'è ancora qualche nome da fare; infatti sotto la procura di Raiola c'è un certo Mario Balotelli e un certo Ignazio Abate.
Per quanto riguarda Mario Balotelli possiamo ammettere che l'acquisto del 2013 sia stato una scommesso ma qual è il senso della riacquisizione del 2015?
Per quanto riguarda Ignazio Abate parliamo, purtroppo, di un calciatore capace di totalizzare oltre 200 presenze con la maglia del Milan; tuttavia basta un po' di onestà intellettuale per capire quanto Abate sia stato un calciatore modesto per i colori rossoneri, abituati a veder arare la propria fascia destra da gente come Mauro Tassotti e Cafu; aggiungeteci che Ignazio Abate è figlio di Beniamino, il nostro attuale preparatore dei portieri per gli Allievi e la frittata è fatta.

2)Oscar Damiani:
Questo è un altro nome, spesso vicino al Milan, molto interessante. Damiani è un agente FIFA e ha curato gli "affari" rossoneri per la Francia, tuttavia sarà curioso dare uno sguardo a che tipo di affari:
Oscar Damiani ha curato, infatti, il passaggio al Milan di M'Baye Niang, Bakaye Traoré, Taye Taiwo e Kevin Constant.
Su Niang vogliamo concederci il beneficio del dubbio, data la giovane età del giocatore e gli sprazzi di talento lasciati intravedere, tant'è che tutt'oggi il calciatore è titolare nel Milan ma sugli altri calciatori non possiamo non spendere qualche parola negativa.
Bakaye Traoré è l'acquisto più enigmatico della storia rossonera: il giocatore arriva come parametro 0 dal Nancy undicesimo in classifica. Partiamo dal presupposto che, con tutto il rispetto per il Nancy, i giocatori di una squadra di metà classifica francese non possono interessare al Milan.
Tuttavia, su Traoré non si può dire nemmeno che fosse un giovane di prospettiva; infatti il giocatore arriva all'età di 27 anni.
Inoltre, se tale Traoré fosse stato forte, il Nancy undicesimo in classifica l'avrebbe lasciato andare via a parametro 0? Ricordiamo che Traoré non era nemmeno titolare al Nancy; in ogni caso, penso sia un insulto all'intelligenza nostra e dei lettori continuare a spiegare perché Traoré sia soltanto un altro tassello della gigantesca rete clientelare del condor Adriano Galliani.
Kevin Constant è un calciatore che passa al Milan non soltanto sotto l'occhio vigile di Oscar Damiani ma anche con l'appoggio di Enrico Preziosi, la figura assolutamente più importante della nostra trattazione che vedremo dopo.
Constant collezione col Milan ben 57 presenze ma bisogna essere onesti, come con Abate, e ammettere che Constant sia stato un giocatore del tutto inadeguato ai livelli del Milan, d'altronde quando è andato via, se davvero fosse stato un talento inespresso, non si sarebbe accasato soltanto al Trabzonspor, no?
Poi abbiamo Taye Taiwo che col Milan colleziona 4 presenze, meno di Traoré(7); tuttavia su Taiwo qualche speranza l'avevamo dato che veniva da quasi 200 presenze col Marsiglia con un campionato francese, due coppe francesi e una supercoppa francese all'attiva, oltre a svariate presenze in competizioni internazionali.
Taiwo, però, colleziona soltanto 4 presenze, perché? Perché si è rivelato del tutto inadeguato alla causa, eppure nessuno se n'era accordo o il dottor Galliani e l'amico Damiani avevano qualche conticino della spesa in sospeso? Taiwo lascia il Milan, va in prestito prima al QPR, poi alla Dinamo Kiev, quindi viene ceduto al Bursaspor e attualmente milita nell'Helsinki: una carriera certamente non brillante.

3) PDP S.R.L. PASQUALIN D’AMICO PARTNERS:
È arrivato il momento di citare questa società, facente capo ad Andrea D'Amico e Claudio Pasqualin.
Come con Raiola bisogna fare una premessa: quest'accoppiata ci ha portato dei nomi di livello, si pensi ad Oliver Bierhoff, a Gennaro Gattuso o, per andare ancora più indietro nel tempo, a Mauro Tassotti; tuttavia, sempre come con Raiola, il bilancio è moto più negativo che positivo, perché a questa società sono legati tanti altri nomi di passaggio, così fugaci da essere "commissioni" più che dei nomi. Questa compagnia, infatti, porta in maglia rossonera i seguenti calciatori:
Luca Antonini, Maxi Lopez, Salvatore Bocchetti e, per andare un po' più indietro nel tempo, Paolo Sammarco, Samuele Dalla Bona, Massimo Donati, Maurizio Ganz e Filippo Maniero.
Luca Antonini colleziona, malauguratamente, 111 presenze con la maglia del Milan ma, come con Abate, bisogna essere onesti e ammettere quanto sia stato un giocatore modesto, d'altronde un campione di caratura mondiale non sarebbe arrivato prima dall'Empoli e non sarebbe andato, poi, al Genoa e all'Ascoli.
Maxi Lopez, invece, sboccia addirittura nel Barcellona ma ciò nonostante non riesce mai ad affermarsi definitivamente; infatti, in maglia blaugrana in due anni, segna soltanto 2 goal in 19 partite e altrettanto pochi saranno i goal al Maiorca, all'FK Mosca e al Gremio; il giocatore riesce a trovare una sua dimensione soltanto nel Catania ma nonostante tutto Galliani ci si fionda e nel gennaio del 2012 lo porta al Milan: Lopez lascia i rossoneri già a giugno, dopo aver collezione 1 solo goal in 8 misere presenze.
Per Salvatore Bocchetti siamo invece nel gennaio del 2015: il giocatore arriva da una serie di anonime stagioni in Russia tra Rubin Kazan e Spartak Mosca e di fatto al Milan colleziona soltanto 9 presenze con prestazioni assai scadenti, confermando di essere l'eterna promessa che si era proposta anni prima al Genoa.
Sammarco, Dalla Bona, Donati e Maniero sono poco più che nomi negli almanacchi rossoneri, infatti Sammarco passa soltanto dalle giovanili rossonere, fino al 2002, non collezionando alcuna presenza tra i professionisti; Dalla Bona collezioni soltanto 4 presenze col Milan; Donati arriva a 17 prima di andare in giro per anni tra prestitivari; dunque abbiamo Pippo Maniero che colleziona 13 presenze condite da soli 3 goal prima di finire al Venezia.
Infine arriviamo a Maurizio Ganz, giocatore controverso, perché non possiamo dire che non si sia fatto addirittura amare da qualcuno, però stiamo parlando di un giocatore che in soltanto due anni di Milan ha collezionato sì 40 presenze ma anche 9 pochi goal: un giocatore certamente non a livello di campioni come Weah e Shevchenko che proprio in quegli anni sarebbero passati dalle parti di Milanello.
Infine menzione speciale per il solo Claudio Pasqualin, il quale gestì la procura di Gianluigi Lentini al tempo del chiacchieratissimo passaggio al Milan; ci limitiamo soltanto a dire che l'affaire Lentini finì in tribunale per il presunto pagamento di 10 miliardi di lire in nero, ci limitiamo soltanto a dire questo.

4) Studio Legale Tomlillo:
Questo è probabilmente lo studio legale preferito di Adriano Galliani; infatti di qui ci sono passati giocatori del calibro di Antonio Nocerino, Cristian Zaccardo e Pasquale Foggia.
Pasquale Foggia milita tra le file rossonere durante il suo percorso giovanile ma non colleziona alcuna presenza tra i professionisti. Cristian Zaccardo ci diranno che è un campione del mondo ma non ci vuole la sfera di cristallo per sapere di che modesto giocatore si sia trattato, per carità, parliamo di un calciatore che è stato nella spedizione mondiale del 2006 ed è andato anche in Germania al Wolfsburg ma non parliamo certamente di un campione, men che meno nel periodo 2013-15, quando milita tra le file del Milan. Infine abbiamo il nome di Antonio Nocerino che viene acquistato in extremis, per mezzo milione, agli sgoccioli del mercato estivo del 2011; forse Galliani dovendo comprare qualcuno, non sapendo a chi rivolgersi e aprendo frettolosamente la rubrica del telefono ha trovato il numero di Marco Sommella? Procuratore dello studio legale? Ai posteri l'ardua sentenza.

Il post prosegue qui... http://www.milanworld.net/il-clientelismo-di-adriano-galliani-parte-ii-vt38446.html
 

Djici

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Lo ammetto: a causa dello sconforto dopo la vicenda Pjaca, mi è venuta voglia di aprire questo topic per gettare un altro po' di fango sul nostro "Amministratore delegato con delega all'area sportiva".
Riporto qui un vecchio dossier realizzato qualche mese fa per la campagna anti-Galliani:

Che Galliani per questa società sia un male da estirpare non è dimostrato soltanto dalla sua scellerata gestione sportiva, ma anche dal metodo di fare mercato.
Di che metodo stiamo parlando? Del clientelismo naturalmente.
Ma prima di tutto analizziamo come dovrebbe funzionare la parte sportiva di una società.
In ogni società sportiva che si rispetti a capo dell'area sportiva c'è il DS, cioè il Direttore sportivo, il quale ha il compito di chiudere gli affari inerenti agli arrivi e alle cessioni dei calciatori della squadra. Al di sotto del DS c'è tutta la sezione di scouting formata da un gruppo più o meno nutrito di osservatori, i quali hanno il compito di girare il mondo, da Wembley sino ai peggiori campi in terra battuta della Patagonia, per visionare i giovani calciatori più promettenti.
La figura che funge da tramite tra gli osservatori e il DS è il capo degli osservatori, il quale valuta quali dei giovani osservati vale la pena prendere o continuare a tenere sotto osservazione e quindi fa arrivare sulla scrivania del DS i nomi più utili alla causa sportiva della squadra; il tutto, possibilmente, in accordo col tecnico.
Tutto questo, naturalmente, non succede al Milan: perché? Perché Galliani, che funge sia da AD che da DS(de facto), non lavora in questo modo ma lavora tramite le amicizie. Infatti i procuratori o gli studi legali amici, i quali gestiscono un certo numero di calciatori, informano sportivamente Galliani e concludono con lui affari.
Certo, di per sé questo metodo non è un male ma è molto limitato, perché un procuratore o uno studio legale può curare le prestazioni sportive soltanto di alcuni giocatori, soltanto di un gruppo ristretto di calciatori, mentre una società sana ha il dovere di visionare tutto il mondo calcistico e non limitatamente quello di una procura o di uno studio legale. La prova di ciò che stiamo dicendo qui di seguito con la lunghissima lista di calciatori passati in maglia rossonera sotto la procura dei soliti noti:

1) Mino Raiola:
Iniziamo subito dicendo che sotto la procura di Raiola è arrivato Zlatan Ibrahimovic, protagonista degli ultimi successi di questo club con uno scudetto e una Supercoppa Italia.
Non neghiamo questo ma saremmo curiosi di chiedere al dottor Adriano Galliani perché siano arrivati in maglia rossonera i seguenti calciatori: Felipe Mattioni, Didac Vilà, Bartosz Salamon, Lucas Roggia.
Di questi calciatori soltanto Vilà e Mattioni hanno collezionato una presenza, mentre Roggia e Salamon zero, il che ci da l'autorizzazione di definire questi calciatori non utili alla causa; allora perché sono stati ingaggiati? Beh, noi tutti sappiamo che esiste una commissione per l'agente in ogni trasferimento, quindi siamo dei complottisti o facciamo bene a pensare che queste operazioni siano servite solo ed esclusivamente ad accrescere la "commissione" raiolana? Ci asteniamo, poi, dall'ipotizzare l'eventuale "commissione" incassata dal nostro AD con delega all'area sportiva Adriano Galliani.
Prima di chiudere il capitolo Raiola c'è ancora qualche nome da fare; infatti sotto la procura di Raiola c'è un certo Mario Balotelli e un certo Ignazio Abate.
Per quanto riguarda Mario Balotelli possiamo ammettere che l'acquisto del 2013 sia stato una scommesso ma qual è il senso della riacquisizione del 2015?
Per quanto riguarda Ignazio Abate parliamo, purtroppo, di un calciatore capace di totalizzare oltre 200 presenze con la maglia del Milan; tuttavia basta un po' di onestà intellettuale per capire quanto Abate sia stato un calciatore modesto per i colori rossoneri, abituati a veder arare la propria fascia destra da gente come Mauro Tassotti e Cafu; aggiungeteci che Ignazio Abate è figlio di Beniamino, il nostro attuale preparatore dei portieri per gli Allievi e la frittata è fatta.

2)Oscar Damiani:
Questo è un altro nome, spesso vicino al Milan, molto interessante. Damiani è un agente FIFA e ha curato gli "affari" rossoneri per la Francia, tuttavia sarà curioso dare uno sguardo a che tipo di affari:
Oscar Damiani ha curato, infatti, il passaggio al Milan di M'Baye Niang, Bakaye Traoré, Taye Taiwo e Kevin Constant.
Su Niang vogliamo concederci il beneficio del dubbio, data la giovane età del giocatore e gli sprazzi di talento lasciati intravedere, tant'è che tutt'oggi il calciatore è titolare nel Milan ma sugli altri calciatori non possiamo non spendere qualche parola negativa.
Bakaye Traoré è l'acquisto più enigmatico della storia rossonera: il giocatore arriva come parametro 0 dal Nancy undicesimo in classifica. Partiamo dal presupposto che, con tutto il rispetto per il Nancy, i giocatori di una squadra di metà classifica francese non possono interessare al Milan; tuttavia su Traoré non si può dire nemmeno che fosse un giovane di prospettiva, infatti il giocatore arriva all'età di 27 anni e se tale Traoré fosse stato forte, il Nancy undicesimo in classifica l'avrebbe lasciato andare via a parametro 0? Ricordiamo che Traoré non era nemmeno titolare al Nancy ma penso sia un insulto all'intelligenza nostra e dei lettori continuare a spiegare perché Traoré sia soltanto un altro tassello della gigantesca rete clientelare del condor Adriano Galliani.
Kevin Constant è un calciatore che passa al Milan non soltanto sotto l'occhio vigile di Oscar Damiani ma anche con l'appoggio di Enrico Preziosi, la figura assolutamente più importante della nostra trattazione che vedremo dopo.
Constant collezione col Milan ben 57 presenze ma bisogna essere onesti, come con Abate, e ammettere che Constant sia stato un giocatore del tutto inadeguato ai livelli del Milan, d'altronde quando è andato via, se davvero fosse stato un talento inespresso, non si sarebbe accasato soltanto al Trabzonspor, no?
Poi abbiamo Taye Taiwo che col Milan colleziona 4 presenze, meno di Traoré(7); tuttavia su Taiwo qualche speranza l'avevamo dato che veniva da quasi 200 presenze col Marsiglia con un campionato francese, due coppe francesi e una supercoppa francese all'attiva, oltre a svariate presenze in competizioni internazionali.
Taiwo, però, colleziona soltanto 4 presenze, perché? Perché si è rivelato del tutto inadeguato alla causa, eppure nessuno se n'era accordo o il dottor Galliani e l'amico Damiani avevano qualche conticino della spesa in sospeso? Taiwo lascia il Milan, va in prestito prima al QPR, poi alla Dinamo Kiev, quindi viene ceduto al Bursaspor e attualmente milita nell'Helsinki: una carriera certamente non brillante.

3) PDP S.R.L. PASQUALIN D’AMICO PARTNERS:
È arrivato il momento di citare questa società, facente capo ad Andrea D'Amico e Claudio Pasqualin.
Come con Raiola bisogna fare una premessa: quest'accoppiata ci ha portato dei nomi di livello, si pensi ad Oliver Bierhoff, a Gennaro Gattuso o, per andare ancora più indietro nel tempo, a Mauro Tassotti; tuttavia, sempre come con Raiola, il bilancio è moto più negativo che positivo, perché a questa società sono legati tanti altri nomi di passaggio, così fugaci da essere "commissioni" più che dei nomi. Questa compagnia, infatti, porta in maglia rossonera i seguenti calciatori:
Luca Antonini, Maxi Lopez, Salvatore Bocchetti e, per andare un po' più indietro nel tempo, Paolo Sammarco, Samuele Dalla Bona, Massimo Donati, Maurizio Ganz e Filippo Maniero.
Luca Antonini colleziona, malauguratamente, 111 presenze con la maglia del Milan ma, come con Abate, bisogna essere onesti e ammettere quanto sia stato un giocatore modesto, d'altronde un campione di caratura mondiale non sarebbe arrivato prima dall'Empoli e non sarebbe andato, poi, al Genoa e all'Ascoli.
Maxi Lopez, invece, sboccia addirittura nel Barcellona ma ciò nonostante non riesce mai ad affermarsi definitivamente; infatti, in maglia blaugrana in due anni, segna soltanto 2 goal in 19 partite e altrettanto pochi saranno i goal al Maiorca, all'FK Mosca e al Gremio; il giocatore riesce a trovare una sua dimensione soltanto nel Catania ma nonostante tutto Galliani ci si fionda e nel gennaio del 2012 lo porta al Milan: Lopez lascia i rossoneri già a giugno, dopo aver collezione 1 solo goal in 8 misere presenze.
Per Salvatore Bocchetti siamo invece nel gennaio del 2015: il giocatore arriva da una serie di anonime stagioni in Russia tra Rubin Kazan e Spartak Mosca e di fatto al Milan colleziona soltanto 9 presenze con prestazioni assai scadenti, confermando di essere l'eterna promessa che si era proposta anni prima al Genoa.
Sammarco, Dalla Bona, Donati e Maniero sono poco più che nomi negli almanacchi rossoneri, infatti Sammarco passa soltanto dalle giovanili rossonere, fino al 2002, non collezionando alcuna presenza tra i professionisti; Dalla Bona collezioni soltanto 4 presenze col Milan; Donati arriva a 17 prima di andare in giro per anni tra prestitivari; dunque abbiamo Pippo Maniero che colleziona 13 presenze condite da soli 3 goal prima di finire al Venezia.
Infine arriviamo a Maurizio Ganz, giocatore controverso, perché non possiamo dire che non si sia fatto addirittura amare da qualcuno, però stiamo parlando di un giocatore che in soltanto due anni di Milan ha collezionato sì 40 presenze ma anche 9 pochi goal: un giocatore certamente non a livello di campioni come Weah e Shevchenko che proprio in quegli anni sarebbero passati dalle parti di Milanello.
Infine menzione speciale per il solo Claudio Pasqualin, il quale gestì la procura di Gianluigi Lentini al tempo del chiacchieratissimo passaggio al Milan; ci limitiamo soltanto a dire che l'affaire Lentini finì in tribunale per il presunto pagamento di 10 miliardi di lire in nero, ci limitiamo soltanto a dire questo.

4) Studio Legale Tomlillo:
Questo è probabilmente lo studio legale preferito di Adriano Galliani; infatti di qui ci sono passati giocatori del calibro di Antonio Nocerino, Cristian Zaccardo e Pasquale Foggia.
Pasquale Foggia milita tra le file rossonere durante il suo percorso giovanile ma non colleziona alcuna presenza tra i professionisti. Cristian Zaccardo ci diranno che è un campione del mondo ma non ci vuole la sfera di cristallo per sapere di che modesto giocatore si sia trattato, per carità, parliamo di un calciatore che è stato nella spedizione mondiale del 2006 ed è andato anche in Germania al Wolfsburg ma non parliamo certamente di un campione, men che meno nel periodo 2013-15, quando milita tra le file del Milan. Infine abbiamo il nome di Antonio Nocerino che viene acquistato in extremis, per mezzo milione, agli sgoccioli del mercato estivo del 2011; forse Galliani dovendo comprare qualcuno, non sapendo a chi rivolgersi e aprendo frettolosamente la rubrica del telefono ha trovato il numero di Marco Sommella? Procuratore dello studio legale? Ai posteri l'ardua sentenza.

Il post prosegue qui... http://www.milanworld.net/il-clientelismo-di-adriano-galliani-parte-ii-vt38446.html

Forse sbaglio io ma mi sembra che hai dimenticato l'ultimo Ely di Raiola... preso a zero ma pagato OTTO MILIONI
 

Djici

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Giusto. Quando l'ho scritto era ancora da noi e non si sapevano le cifre per le quali era andato a bilancio.

Bel lavoro che hai fatto.
Purtroppo se vogliamo scrivere tutte le porcherie che ha fatto in questi anni bisogna si arriva facilmente alla parte 10
 

Splendidi Incisivi

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Bel lavoro che hai fatto.
Purtroppo se vogliamo scrivere tutte le porcherie che ha fatto in questi anni bisogna si arriva facilmente alla parte 10
Infatti ho altri pezzi sul trattamento riservato alle nostre bandiere e sul mercato degli ultimi dieci anni. Forse li pubblicherò.
 

mandraghe

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Infine arriviamo a Maurizio Ganz, giocatore controverso, perché non possiamo dire che non si sia fatto addirittura amare da qualcuno, però stiamo parlando di un giocatore che in soltanto due anni di Milan ha collezionato sì 40 presenze ma anche 9 pochi goal: un giocatore certamente non a livello di campioni come Weah e Shevchenko che proprio in quegli anni sarebbero passati dalle parti di Milanello.




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Questa parte non la condivido per niente. Ganz fu molto utile per vincere lo scudetto di Zac ed inoltre segnò il secondo gol del derby di Coppa Italia vinto 5 a 0. Questo accadde appena pochi giorni dopo la famosa frase di Moratti che recitava una cosa del tipo "abbiamo dato Ganz al Milan perché si devono aiutare i bisognosi". Vedere segnare Ganz fu una goduria immensa.
 

Jino

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Gran lavoro, nulla da dire. Però mi permetto, non per difendere Galliani, di dire che gli acquisti vanno contestualizzati e non valutati col senno di poi, perchè è facile.

Esempio? Donati era un bel prospetto italiano, è stato preso ed è andata male, ma non lo si può definire un "favore". Traorè al contrario si, s'era capito fin da subito era un acquisto "sospetto".

Della tua lunga lista oltre a Donati ci sono stati altri giocatori che oggettivamente all'acquisto c'era da esser felici, poi le cose non vanno sempre bene purtroppo.

Diciamo che sono gli ultimi cinque anni a lasciare tutti esterefatti, troppi nomi privi di logica sempre con gli stessi individui.
 
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