Il calcio italiano: come farlo ripartire?

accadde_domani

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Qualche tempo fa postai questo su asromaforum. E' un elenco di riforme che a mio avviso faciliterebbero la rinascita del movimento:

1) abolizione delle regole sulla limitazione degli extracomunitari: ogni squadra può tesserare chi vuole senza limiti. Nel Basket è già stato fatto recependo l’accordo di Cotonou. L’attuale normativa non protegge i prodotti del vivaio italiano, permettendo di tesserare stranieri europei ad libitum. Si tratta quindi di regole inutili, oltre che discriminatorie. Ben più efficace sarebbe una misura che imponesse ai club di schierare un numero minimo di giocatori cresciuti nel settore giovanile.
2) Riduzione della Serie A da 20 a 18 squadre, se non a 16. Quando la qualità scarseggia, è meglio concentrarla invece che diluirla, in attesa che torni a crescere.
3) Revisione completa della formula della Coppa Italia sul modello FA Cup: partecipano tutte le squadre dalla terza categoria in su se in possesso di determinati requisiti, i turni preliminari partono ad agosto e le squadre di B-A entrano a gennaio, solo turni secchi con abolizione della semifinale andata-ritorno, gioca in casa rigorosamente la squadra più debole.
4) Istituzione delle squadre B dei team di serie A che partono dalla C o dalla D e possono arrivare al massimo in B. Non partecipano alla coppa nazionale. Questa innovazione sarebbe vitale per consentire uno sviluppo più veloce dei nostri giovani.
5) Trasformazione della Lega Serie A in società per azioni partecipata pariteticamente da tutti i club che ne fanno parte, affidamento delle strategie a un manager che abbia ampi poteri e non sia un pupazzo gestito dai club più potenti.
6) Revisione dei criteri di distribuzione dei diritti TV (e di tutte le altre entrate della neonata società): 50% uguale per tutti, 40% risultati sul campo, 10% bacino d’utenza, capienza stadio etc. Nessun riferimento a parametri come “tradizione”, creati con l’unico scopo di cristallizzare i rapporti di forza esistenti.
7) Imposizione ai club di una politica di sviluppo sotto il profilo del merchandising e dell’immagine.
8) Costituzione, in accordo col Credito Sportivo e con i Comuni delle città che ospitano la Serie A, di un organismo che aiuti le società, finanziariamente e logisiticamente, a costruire stadi di proprietà puntando sulla formula che sembra più adatta nell’attuale quadro normativo: diritto si superficie sull’impianto comunale attribuito al club e ristrutturazione totale a carico dello stesso. Sono da tenere in considerazione anche le opportunità offerte dalla legge sugli stadi di recente approvazione. Stessa formula va studiata per la Serie B.
9) Abolizione tessera del tifoso, informatizzazione del ticketing.
10) Lotta alla violenza e al razzismo negli stadi, campagne di promozione della cultura sportiva.
11) Svolta totale nell'allenamento dei giovani. Focus sulla tecnica di base (ora come ora si cura troppo la parte tattica e atletica) ed aumento del tempo medio di allenamento. In Italia i ragazzini si allenano troppo poco rispetto agli standard europei.

Su quest'ultimo punto la Roma si sta già adeguando. Da anni il settore giovanile, per volere di Bruno Conti, è stato impostato sull'affinamento delle doti tecniche e già i pulcini (9 anni), si allenano con più tecnici in campo per 6 ore settimanali più partita domenicale, quindi grosso modo otto ore. E' sopra la media italiana ma ancora al di sotto di Ajax e Barcellona che rappresentano i modelli. Questo disavanzo si sta tentando di colmare con l'apertura della scuola calcio ufficiale dell'Acqua Acetosa, a partire dalla prossima stagione, che per la prima volta presidierà direttamente la fascia 5-9 anni, da sempre "appaltata" dalla Roma alle varie società locali. Si tratta di un progetto di studio-allenamento integrato che porterà i ragazzini, piccolissimi, a venir seguiti da uno staff competente tutti i giorni, e, inevitabilmente, ad un aumento delle ore di allenamento, senza pesare sulle esigenze scolastiche.

A parte questo, delle riforme proposte, sono certo che nemmeno una vedrà la luce, stante l'assoluta inettitudine che regna sovrana in questo paese.
 
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C'è un particolare. Come abbiamo ben visto, molte nazionali europee sono multietniche, con giocatori di origini turche, africane ecc. Questo perché ottengono molto più facilmente la cittadinanza. Da noi è molto più difficile e se sono buoni finiscono per giocare nelle nazionali di origine...
 
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