Il Berlusca non è pazzo

FiglioDelDioOdino

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Direi che il ridimensionamento è iniziato dieci anni fa, allorché si è venduto l'allora simbolo vivente del Milan, Shevchenko, al nascente Chelsea di Roman Abramovich, ed è proseguito con la 'doppia vendita' dell'altro simbolo, Kakà, prima al City di Mansour e poi al Real di Perez. E' stato come un attraversamento della via, portandosi dai quartieri alti a quelli meno nobili. La resa al moderno che avanzava, nel tempo in cui il Milan vantava il più grande fatturato al mondo ed un brand ineguagliabile persino dal Real Madrid. E' proprio quella caduta, secca, alta, verticale, in spregio di ragioni tecniche e sentimentali, che ha fatto più male. Come lo choc del risveglio dopo una notte di bevute forti. Il 2012 ha certificato il dissolvimento in atto da tempo, dimostrato dal mancato miglioramento di quella formidabile squadra di dieci anni fa. :)

Il ridimensionamento è iniziato con la cessione di sheva e l'arrivo di oliviera, anno 2006, altro che il 2010 con Ibra e Thiago

Macchè, Sheva e Kakà si son rivelati per due bidoni per chi li aveva presi!

E il Milan si era rinforzato seppur senza puntare ai giovani!

Il Milan non era ridimensionato nella stagione 2011/2012, anzi era un Milan fortissimo. E ha perso anche per lo scandalo del non-goal di Muntari e altri arbitraggi falsi.

Il ridimensionamento è avvenuto dall'estate del 2012, ovvero il primo mercato di un Berlusca traditore.
 

addox

Zio bello
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E' Sheva il punto di non ritorno.
La cessione di uno dei campioni, ma il simbolo di quella squadra, andava contro proprio le parole del berlusca e contro un modo di intendere il calcio in grande, cioè non cedere i fuoriclasse.
Il perchè sia avvenuto forse non lo sapremo mai, ma sicuramente fu una decisione presa a tavolino e l'inizio dell'allontanamento della proprietà dall'interesse sui risultati sportivi. Il 2012 poteva essere la ripartenza, ma lo smantellamento della squadra riprendeva solo il discorso iniziato sette anni prima.
 

Casnop

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E' Sheva il punto di non ritorno.
La cessione di uno dei campioni, ma il simbolo di quella squadra, andava contro proprio le parole del berlusca e contro un modo di intendere il calcio in grande, cioè non cedere i fuoriclasse.
Il perchè sia avvenuto forse non lo sapremo mai, ma sicuramente fu una decisione presa a tavolino e l'inizio dell'allontanamento della proprietà dall'interesse sui risultati sportivi. Il 2012 poteva essere la ripartenza, ma lo smantellamento della squadra riprendeva solo il discorso iniziato sette anni prima.
C'è chi pensa che la decisione di Silvio di tirare i remi in barca sia stata presa dopo Calciopoli, quando tutti ricevemmo la notizia che il calcio è uno sport di due squadre da 11 giocatori, un pallone, ed alla fine vince sempre la Juventus. Chissà, magari è vero. :)
 
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