Ha detto cose importantissime, tanto per cominciare su se stesso, riguardo al fatto che fosse considerato un calciatore totale dice che in fondo il portiere sapeva parare meglio di lui, il terzino giocare sulla fascia meglio di lui etc. e quindi è tutta una questione di caratteristiche, ognuno ha le sue caratteristiche e io sono assolutamente d'accordo, non si possono fare classifiche vere e proprie perché ognuno dei grandi lo è stato a modo suo.
Da qui si riallaccia a Xavi e dice che Xavi è un giocatore simile a lui perché capace di alzare o abbassare il ritmo a seconda della situazione, ecco, questo gioco di ritmi lo vorrei far capire a tanti tifosi che non si spiegano il perché di certi risultati sportivi, lo vorrei spiegare soprattutto agli juventini, questo significa essere una grande squadra, non imporsi sempre e dominare sempre ma anche capire quando bisogna subire.
Un altro discorso importantissimo è quello dell'allenatore che non può allenare quindici persone, ci dev'essere chi spiega la difesa, chi l'attacco, chi le palle alte, una cosa rivoluzionaria all'epoca ma che non si è capita a fondo neanche oggi e se ci pensate è quello che vorrebbe fare Seedorf, spero in questo senso ci dia tante soddisfazioni questo nuovo modo di allenare.
Infine un altro discorso che mi è piaciuto tantissimo è quello sulla vittoria perché dice che in un campionato di venti squadre non possono vincere tutte, vince una, non per questo le altre vanno in campo per soffrire, bisogna divertirsi, gareggiare, fare sana competizione e alla fine complimenti al migliore, noi invece siamo ossessionati dalla vittoria, nell'Italia del calcio come nell'Italia in generale, non so quanto possa essere vero ma lo dice anche della sua Olanda, si scendeva in campo per giocare e divertirsi se poi non si vince morta lì, una filosofia che dovrebbe essere applicata nella propria vita oltre che nello sport.