I cinesi vogliono il 51% del Milan. Per ora. Ecco l'offerta

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Comincia a diventare un po' frustrante la situazione, ma cerchiamo di tenere duro, temo che la trattativa verrà tirata per le lunghe.
 

mark

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Ormai lo abbiamo capito, non si deciderà nulla fino ai primi di giugno (sperando che l'annuncio arrivi proprio il 5 nella cerimonia UEFA). Una volta concluso questo parto travagliato, si metterà sotto contratto il nuovo allenatore. E poi inizieremo il mercato. Le tappe saranno queste.

Il problema, dal mio punto di vista, è che iniziare dopo il 5 giugno potrebbe essere già troppo tardi visto che bisogna rifondare completamente la squadra.
 

Il Re dell'Est

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Ecco la ricostruzione della GdS, a firma Mario Pagliara e Marco Pasotto. I cinesi hanno le idee chiare: vogliono la maggioranza e la vogliono subito. Per questo hanno offerto a Silvio una cifra molto alta: 580M per il 51% del Milan, con una serie di clausole e opzioni che li porteranno ad avere il 70% nel giro di 4 anni. La proposta è stata regolarmente formalizzata a metà di questa settimana.
I cinesi non gradirebbero neanche entrare prima in minoranza: vogliono poter avere subito il controllo del pacchetto azionario. Costoro, tuttavia, sono stati già informati che la riposta di Silvio non arriverà in tempi rapidi. L'ex premier si è preso del tempo per valutarla anche perché in questi giorni è impegnato nella campagna elettorale. Ma non facciamo l'errore di dare per spacciato Mr Bee.
Riavvolgiamo il nastro: l'accelerata è avvenuta sabato scorso, quando Miss Cina, la famigerata dama, è arrivata ad Arcore. Una dimostrazione forte di come il governo di Pechino, tramite una sua emissaria, voglia puntare con decisione sul Milan. La dama si è palesata dopo che la cordata ha concluso la due diligence, peraltro con esito positivo. Da quel momento è scattata la fase due: confezionare l'offerta e affondare il colpo. Prima uno scambio di documenti, contatti, poi l'offerta: il Milan è stato valutato 1,2 miliardi (debiti compresi). I cinesi dunque non hanno modificato di una virgola la loro linea, nonostante ad Arcore abbiano trovato un Silvio molto combattuto che sembrerebbe voler cedere solo la minoranza. Rispetto alla prima idea (30% a salire fino al 70%), i cinesi hanno alzato il tiro arrivando a richiedere il 51%. In questa fase, Richard Lee è uscito di scena ed è stato sostituito dalla dama cinese, che peraltro ha blindato le posizioni di Galliani e Barbara: anche se i cinesi prenderanno la maggioranza, la loro poltrona sarà salva. La cordata della dama, infatti, ha apprezzato il lavoro svolto dagli AD nel corso del tempo: da un lato gli affari commerciali di Lady B, Casa Milan, il progetto stadio ormai avviato. Dall'altro, la ventennale esperienza di Galliani, il costruttore dei trionfi passati del Milan. Inoltre Berlusconi resterebbe sulla poltrona come presidente (onorario).
I tifosi rossoneri, tuttavia, dovranno essere pazienti. Infatti in questo momento l’agenda di Silvio è fitta d’impegni: fine settimana in Liguria, il 13 o il 14 in Puglia, il 16 o il 17 a Napoli. Difficile quindi che la risposta arrivi prima di inizio giugno, sia nei confronti dei cinesi che di Bee che peraltro è tornato a cinguettare "Per me esiste solo il Milan.. forza rossonero". Quindi da una parte c'è Bee che aveva offerto 500M per il 60%, sentendosi rispondere 3 giorni dopo da Silvio che era disposto a cedere solo tra il 40% e il 49% per 300M. E poi c'è la cordata del governo di Pechino, disposto ad offrire ben 580M per il 51%. La partita è apertissima. Ma il vincitore non arriverà a breve.


Cattura.jpg

Secondo il Corriere dello Sport, trapelano sempre più conferme su chi sarebbe l'imprenditore a capo della cordata: è Mr Zong, patron della future cola, con un patrimonio di 11,7 miliardi, che avrebbe il pieno appoggio del governo di Pechino.
 
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Casnop

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Secondo il Corriere dello Sport, trapelano sempre più conferme su chi sarebbe l'imprenditore a capo della cordata: è Mr Zong, patron della future cola, con un patrimonio di 11,7 miliardi, che avrebbe il pieno appoggio del governo di Pechino.

Zong Qinghou è anche delegato all'Assemblea Nazionale del Popolo della Repubblica Popolare Cinese. Xiao Wunan, vicepresidente di APECF (istituzione patrocinata dal Partito, come TUTTO in Cina), ospite di Berlusconi ad Arcore, è (fonte Next Magazine) amico personale e di famiglia di Xi Jinping, Segretario Generale del Partito Comunista cinese e Presidente della Repubblica Popolare Cinese. Ah, ma per Bellinazzo la cordata rappresentata da Richard Lee non rappresenta il governo di Pechino... :muhahah:
 

-Lionard-

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I cinesi sono più solidi finanziariamente di Bee. Con loro non solo non ci sarebbero di mezzo banche e prestiti particolari (buyout leverage?) ma si avrebbe anche il supporto indiretto del governo di Pechino. L'unica cosa che non mi convince è che questi imprenditori probabilmente non sanno neanche come sia fatto un pallone e quindi si affiderebbero integralmente alla vecchia gestione. Passi per Berlusconi presidente onorario, passi per Barbara che si occuperà di progetti speciali ma Galliani ancora responsabile indiscusso della parte sportiva è una follia. Infatti nessuno parla di Maldini per l'ipotesi cinese e temo non sia un caso(siamo sicuri che sappiano chi sia?). Bee non dà garanzie per tante ragioni ma almeno è davvero appassionato di calcio e secondo me nel giro di un paio di anni avrebbe silurato Galliani.

Qui ci vogliono idee nuove, visioni strategiche ed un progetto tecnico serio. Non è dando tanti soldi ed uno stadio privato a questa proprietà che si tornerà a vincere. Ci vogliono uomini nuovi altrimenti si tornerà ai gloriosi anni in cui si aveva un monte ingaggi superiore a Bayern Monaco e Chelsea (vedi 2011/2012) ma si veniva sconfitti dalla Juve di Pepe, Padoin, Matri e Vucinic.
 
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Dentro i cinesi e fuori il pelato, magari con un dirigente "traghettatore" verso un nuovo organigramma societario (Don Fabio?)......sarebbe troppo bello
 

Toby rosso nero

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Ecco la ricostruzione della GdS, a firma Mario Pagliara e Marco Pasotto. I cinesi hanno le idee chiare: vogliono la maggioranza e la vogliono subito. Per questo hanno offerto a Silvio una cifra molto alta: 580M per il 51% del Milan, con una serie di clausole e opzioni che li porteranno ad avere il 70% nel giro di 4 anni. La proposta è stata regolarmente formalizzata a metà di questa settimana.
I cinesi non gradirebbero neanche entrare prima in minoranza: vogliono poter avere subito il controllo del pacchetto azionario. Costoro, tuttavia, sono stati già informati che la riposta di Silvio non arriverà in tempi rapidi. L'ex premier si è preso del tempo per valutarla anche perché in questi giorni è impegnato nella campagna elettorale. Ma non facciamo l'errore di dare per spacciato Mr Bee.
Riavvolgiamo il nastro: l'accelerata è avvenuta sabato scorso, quando Miss Cina, la famigerata dama, è arrivata ad Arcore. Una dimostrazione forte di come il governo di Pechino, tramite una sua emissaria, voglia puntare con decisione sul Milan. La dama si è palesata dopo che la cordata ha concluso la due diligence, peraltro con esito positivo. Da quel momento è scattata la fase due: confezionare l'offerta e affondare il colpo. Prima uno scambio di documenti, contatti, poi l'offerta: il Milan è stato valutato 1,2 miliardi (debiti compresi). I cinesi dunque non hanno modificato di una virgola la loro linea, nonostante ad Arcore abbiano trovato un Silvio molto combattuto che sembrerebbe voler cedere solo la minoranza. Rispetto alla prima idea (30% a salire fino al 70%), i cinesi hanno alzato il tiro arrivando a richiedere il 51%. In questa fase, Richard Lee è uscito di scena ed è stato sostituito dalla dama cinese, che peraltro ha blindato le posizioni di Galliani e Barbara: anche se i cinesi prenderanno la maggioranza, la loro poltrona sarà salva. La cordata della dama, infatti, ha apprezzato il lavoro svolto dagli AD nel corso del tempo: da un lato gli affari commerciali di Lady B, Casa Milan, il progetto stadio ormai avviato. Dall'altro, la ventennale esperienza di Galliani, il costruttore dei trionfi passati del Milan. Inoltre Berlusconi resterebbe sulla poltrona come presidente (onorario).
I tifosi rossoneri, tuttavia, dovranno essere pazienti. Infatti in questo momento l’agenda di Silvio è fitta d’impegni: fine settimana in Liguria, il 13 o il 14 in Puglia, il 16 o il 17 a Napoli. Difficile quindi che la risposta arrivi prima di inizio giugno, sia nei confronti dei cinesi che di Bee che peraltro è tornato a cinguettare "Per me esiste solo il Milan.. forza rossonero". Quindi da una parte c'è Bee che aveva offerto 500M per il 60%, sentendosi rispondere 3 giorni dopo da Silvio che era disposto a cedere solo tra il 40% e il 49% per 300M. E poi c'è la cordata del governo di Pechino, disposto ad offrire ben 580M per il 51%. La partita è apertissima. Ma il vincitore non arriverà a breve.


Cattura.jpg


Una qualche ufficialità sui cinesi, per almeno portarli al livello di Bee, deve però arrivare entro metà della prossima settimana.. se no non ci credo più. Ormai è tempo, hanno agito bene nell'ombra ma non si può farlo all'infinito.
Vedremo se esce questo comunicato Fininvest su cui si rumoreggia.
 

Tempesta Perfetta

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"La cordata della dama, infatti, ha apprezzato il lavoro svolto dagli AD nel corso del tempo: da un lato gli affari commerciali di Lady B, Casa Milan, il progetto stadio ormai avviato. Dall'altro, la ventennale esperienza di Galliani, il costruttore dei trionfi passati del Milan."

LOL

"Ma non facciamo l'errore di dare per spacciato Mr Bee."

Che fanno? Mettono le mani avanti?
 

Dumbaghi

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Secondo il Corriere dello Sport, trapelano sempre più conferme su chi sarebbe l'imprenditore a capo della cordata: è Mr Zong, patron della future cola, con un patrimonio di 11,7 miliardi, che avrebbe il pieno appoggio del governo di Pechino.

Resto dell'idea che il finanziatore capo-cordata sarà Mr.Pink


Questi cinesi si nascondono dietro a un muro di discrezione e Zong è solo il nome più famoso e ricco legato al calcio cinese


Facile da associare
 
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