I cinesi in pressing su Berlusconi per il Milan e per lo stadio

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Nuovo aggiornamento da parte di Mario Pagliara e Marco Pasotto, firme GdS.
Da quando sabato scorso ha fatto irruzione la famigerata dama cinese, è iniziata una nuova storia che potrebbe avere un finale diverso da quello immaginato fino a poco prima. Berlusconi non si aspettava di trovarsi di fronte una cordata così seriamente determinata ad ottenere la scalata del Milan. Un gruppo con garanzie economiche talmente solide da far letteralmente barcollare Silvio. Al momento l'intenzione rimane quella di cedere soltanto la minoranza ma il pressing cinese è talmente feroce che potrebbe produrre svolte anche in tempi brevi. I cinesi, infatti, sono pronti ad un rilancio. Questi sono i giorni del Dragone, la cordata cinese sta producendo il massimo sforzo per convincere definitivamente Berlusconi a mollare la sua creatura. Dopo il face to face con la dama, negli ultimi giorni sono proseguiti contatti telefonici e via mail. I cinesi si stanno dimostrando molto aperti al dialogo, ma su un punto non accettano discussioni: la maggioranza, anche graduale, dovrà passare nelle loro mani. E allora facciamo un passo indietro: la prima proposta cinese prevedeva un ingresso col 30-40% e un patto di acquisto per salire al 70% nel giro di 4 anni. Il filo si è interrotto quando Berlusconi, come spesso accade, ha cambiato nuovamente idea sostenendo di non voler cedere più in alcun modo la maggioranza del club. Così da Arcore per il momento offrono questo: una entrata con quote di minoranza e la possibilità di poter gestire il business dello stadio, cosa che ingolosisce Wanda (uno dei gruppi coinvolti). Tuttavia questo scenario non convince affatto l'intera cordata. Insistono per aver la maggioranza nel giro di 4 anni. E se la loro controproposta sarà irrinunciabile, allora Silvio non potrà dire no. Come riporta Ennio Doris a Ballarò: "il marchio del Milan è il più forte nel mondo del calcio ed è fortissimo nei paesi dell'est". Silvio in questo momento si è isolato da tutti: sarà soltanto lui a decidere. Intanto le relazioni con Bee sono in ghiacciaia. Dal 1 maggio, ossia da quando il thailandese ha saputo che Silvio aveva cambiato idea e non voleva più cedere la maggioranza, il rapporto sembra essere del tutto cambiato. Il preliminare che era stato firmato il 5 marzo a Villa San Martino era stato impostato su una cessione subito del 25/30% con dentro un patto per salire col tempo al 60% per un investimento intorno ai 500 milioni. Ma le carte, come detto, sono state ribaltate sabato mattina: Berlusconi, cambiando nuovamente idea, ha offerto poco più del 40% valutandolo 300 milioni e minando le certezze dei soci di Bee.







La Gazzetta dello Sport sicurissima della pista cinese per il Milan del futuro. Anche nell'edizione in edicola oggi, 6 Maggio 2015, la rosea riporta in prima pagina l'interesse del gruppo orientale per la società rossonera. E' pressing. Ecco, di seguito, il titolo:


Pressing cinese su Berlusconi per il Milan e per il nuovo stadio.


Nelle prossime ore, tutti i dettagli
 

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possono pressare quanto vogliono ma per il discorso dello stadio ci sono in ballo troppe cose esterne che il milan non può controllare.
 

Aron

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possono pressare quanto vogliono ma per il discorso dello stadio ci sono in ballo troppe cose esterne che il milan non può controllare.

E' vero, ma dubito che non si faccia al Portello.
Il nodo principale è col concessionario Citroen, ma basta pagare.
 
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La Gazzetta dello Sport sicurissima della pista cinese per il Milan del futuro. Anche nell'edizione in edicola oggi, 6 Maggio 2015, la rosea riporta in prima pagina l'interesse del gruppo orientale per la società rossonera. E' pressing. Ecco, di seguito, il titolo:
Pressing cinese su Berlusconi per il Milan e per il nuovo stadio.
Nelle prossime ore, tutti i dettagli

Bellissima questa.
Anche loro sono sicuri che il Milan finirà ai cinesi, mentre Bellinazzo è sicuro del contrario.
Beati loro.
Io non so come finirà, ma sono certo che uno dei due "sicuri" sarà smentito.
 

Toby rosso nero

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Chiunque abbia deciso di partecipare alla guerra mediatica, a questo dovrà anche accettare la figuraccia in caso di fallimento.

Speriamo che alla fine vinca solo il Milan.
 

Il Re dell'Est

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Nuovo aggiornamento da parte di Mario Pagliara e Marco Pasotto, firme GdS.
Da quando sabato scorso ha fatto irruzione la famigerata dama cinese, è iniziata una nuova storia che potrebbe avere un finale diverso da quello immaginato fino a poco prima. Berlusconi non si aspettava di trovarsi di fronte una cordata così seriamente determinata ad ottenere la scalata del Milan. Un gruppo con garanzie economiche talmente solide da far letteralmente barcollare Silvio. Al momento l'intenzione rimane quella di cedere soltanto la minoranza ma il pressing cinese è talmente feroce che potrebbe produrre svolte anche in tempi brevi. I cinesi, infatti, sono pronti ad un rilancio. Questi sono i giorni del Dragone, la cordata cinese sta producendo il massimo sforzo per convincere definitivamente Berlusconi a mollare la sua creatura. Dopo il face to face con la dama, negli ultimi giorni sono proseguiti contatti telefonici e via mail. I cinesi si stanno dimostrando molto aperti al dialogo, ma su un punto non accettano discussioni: la maggioranza, anche graduale, dovrà passare nelle loro mani. E allora facciamo un passo indietro: la prima proposta cinese prevedeva un ingresso col 30-40% e un patto di acquisto per salire al 70% nel giro di 4 anni. Il filo si è interrotto quando Berlusconi, come spesso accade, ha cambiato nuovamente idea sostenendo di non voler cedere più in alcun modo la maggioranza del club. Così da Arcore per il momento offrono questo: una entrata con quote di minoranza e la possibilità di poter gestire il business dello stadio, cosa che ingolosisce Wanda (uno dei gruppi coinvolti). Tuttavia questo scenario non convince affatto l'intera cordata. Insistono per aver la maggioranza nel giro di 4 anni. E se la loro controproposta sarà irrinunciabile, allora Silvio non potrà dire no. Come riporta Ennio Doris a Ballarò: "il marchio del Milan è il più forte nel mondo del calcio ed è fortissimo nei paesi dell'est". Silvio in questo momento si è isolato da tutti: sarà soltanto lui a decidere. Intanto le relazioni con Bee sono in ghiacciaia. Dal 1 maggio, ossia da quando il thailandese ha saputo che Silvio aveva cambiato idea e non voleva più cedere la maggioranza, il rapporto sembra essere del tutto cambiato. Il preliminare che era stato firmato il 5 marzo a Villa San Martino era stato impostato su una cessione subito del 25/30% con dentro un patto per salire col tempo al 60% per un investimento intorno ai 500 milioni. Ma le carte, come detto, sono state ribaltate sabato mattina: Berlusconi, cambiando nuovamente idea, ha offerto poco più del 40% valutandolo 300 milioni e minando le certezze dei soci di Bee.
 
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mistergao

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Posto che queste sono solo voci e quindi non ha senso commentarle, una cosa mi giunge chiara: Berlusconi sembra ormai un uomo allo sbando, alla completa mercè di sè stesso. Un giorno decide una cosa, il giorno dopo ne decide un'altra, cambia idea ogni due per tre...non è più lucido, cosa che mi spaventa tantissimo.
Aggiungo: può anche essere che i suoi sbalzi d'umore ed i repentini cambi di strategia siano legati anche e soprattutto al pressing delle persone che gli stanno vicino. Per me i figli di primo letto cederebbero il Milan domani, Barbara e Galliani non vogliono mollare il giocattolo, magari Ennio Doris gli fa notare un'altra cosa e 'sto poveraccio non sa più cosa fare.
 

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Da quando sabato scorso ha fatto irruzione la famigerata dama cinese, è iniziata una nuova storia che potrebbe avere un finale diverso da quello immaginato fino a poco prima. Berlusconi non si aspettava di trovarsi di fronte una cordata così seriamente determinata ad ottenere la scalata del Milan. Un gruppo con garanzie economiche talmente solide da far letteralmente barcollare Silvio. Al momento l'intenzione rimane quella di cedere soltanto la minoranza ma il pressing cinese è talmente feroce che potrebbe produrre svolte anche in tempi brevi. I cinesi, infatti, sono pronti ad un rilancio. Questi sono i giorni del Dragone, la cordata cinese sta producendo il massimo sforzo per convincere definitivamente Berlusconi a mollare la sua creatura. Dopo il face to face con la dama, negli ultimi giorni sono proseguiti contatti telefonici e via mail. I cinesi si stanno dimostrando molto aperti al dialogo, ma su un punto non accettano discussioni: la maggioranza, anche graduale, dovrà passare nelle loro mani. E allora facciamo un passo indietro: la prima proposta cinese prevedeva un ingresso col 30-40% e un patto di acquisto per salire al 70% nel giro di 4 anni. Il filo si è interrotto quando Berlusconi, come spesso accade, ha cambiato nuovamente idea sostenendo di non voler cedere più in alcun modo la maggioranza del club. Così da Arcore per il momento offrono questo: una entrata con quote di minoranza e la possibilità di poter gestire il business dello stadio, cosa che ingolosisce Wanda (uno dei gruppi coinvolti). Tuttavia questo scenario non convince affatto l'intera cordata. Insistono per aver la maggioranza nel giro di 4 anni. E se la loro controproposta sarà irrinunciabile, allora Silvio non potrà dire no. Come riporta Ennio Doris a Ballarò: "il marchio del Milan è il più forte nel mondo del calcio ed è fortissimo nei paesi dell'est". Silvio in questo momento si è isolato da tutti: sarà soltanto lui a decidere. Intanto le relazioni con Bee sono in ghiacciaia. Dal 1 maggio, ossia da quando il thailandese ha saputo che Silvio aveva cambiato idea e non voleva più cedere la maggioranza, il rapporto sembra essere del tutto cambiato. Il preliminare che era stato firmato il 5 marzo a Villa San Martino era stato impostato su una cessione subito del 25/30% con dentro un patto per salire col tempo al 60% per un investimento intorno ai 500 milioni. Ma le carte, come detto, sono state ribaltate sabato mattina: Berlusconi, cambiando nuovamente idea, ha offerto poco più del 40% valutandolo 300 milioni e minando le certezze dei soci di Bee.

che il marchio del Milan sia il più forte del mondo è una boiata pazzesca. Ennio Doris conosce il Real Madrid, il Manchester United? ne hanno parlato addirittura a Ballarò della cessione del Milan? mi stupisce
Comunque non si sa più a cosa credere in questa vicenda. Io tifo per la cordata cinese, ma ormai mi sembra che ogni giornale cavalca un'ipotesi sperando di poter poi vantare lo scoop vincente, ma non so quanto queste ipotesi siano supportate da notizie reali
 

ps18ps

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secondo me tutte queste voci vengono da persone vicine a berlusconi che tifano per una soluzione o per l'altra, ma non sanno esattamente che voglia fare berlusconi.
 
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