Huffington Post - da domani versione italiana

Blu71

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In bocca al lupo Huffington Post

Parte domani con la direzione di Lucia Annunziata la versione italiana del celebre sito americano. Un nuovo modo di fare informazione, senza gossip e con molte idee (24 settembre 2012)

Il sogno è americano. Realizzare in Italia quel che ha fatto "The Huffington Post" negli Stati Uniti: entrare cioè in milioni di case e uffici, scalare le classifiche del Web fino a diventare uno dei siti più seguiti al mondo. Ma la ricetta del nuovo Huffington italiano, che sarà on line da martedì 25 settembre, ha ingredienti e sapori di casa nostra. Dell'HuffPo made in Usa resta il format, resta il titolone multicolore, restano fotomontaggi a tutto schermo e ritmi veloci che alternano le news, rimane insomma l'impronta che ha reso celebre il blog fondato nel 2005 dalla giornalista Arianna Huffington. Quel che cambierà, invece, nello sbarco italiano in collaborazione con il Gruppo Espresso saranno i temi. Già. Il direttore Lucia Annunziata, da qualche settimana in redazione per sfornare i numeri zero, ha fatto le cose a modo suo: «Sarà che sono donna, sarà che sono convinta che nell'Italia della crisi l'intrattenimento, il gossip e le divette non ci possano più stare, fatto sta che non ce le metteremo», racconta.

Chi si aspettava, insomma, la celebre "terza colonna" di Huffington Post, quella che negli Stati Uniti è super-cliccata e ospita le notizie leggere, le fotogallerie più osé e le vite segrete di star e guru degli States, resterà spiazzato. In quello spazio l'Huffington italiano «punta invece sull'approfondimento della cronaca bianca, o anche rosa, ma con uno stile più adatto al nostro mercato. Noi italiani abbiamo già dato su un certo gossip, e quello che negli Usa ancora sfonda il muro del curioso qui è già visto e non lo troverete», aggiunge. Anche sulle news l'approccio vuole essere nuovo: «Ci saranno notizie scritte da noi, con quattro reporter fuori dalla redazione che mandano i pezzi in tempo reale. Niente lanci di agenzia, ma un taglio "editorializzato" del fatto, più approfondito e pensato. E soprattutto cambi veloci sulla home page, ogni due o tre ore. L'obiettivo è tracciare una scia fra i grandi siti di news generalisti e il giornale del giorno dopo».

Punto di forza dell'Huffington italiano, proprio come negli Usa, saranno i blog. Sul tavolo di Lucia Annunziata ci sono già 180 nomi di blogger che lavoreranno on line sul sito: «Con l'obiettivo di arrivare a duecento in poche settimane e di crescere giorno dopo giorno», spiega: «La prima colonna del sito ospiterà le tante voci dal profondo del nostro Paese». Voci diverse. Perché no, contraddittorie. Politici come Matteo Renzi e Giulio Tremonti, Nichi Vendola, Giancarlo Galan e Gianfranco Fini. Ma anche la preside di scuola più giovane d'Italia, medici, addetti della moda, operai, cassintegrati e giornalisti come Antonio Di Bella, Piera Detassis e Paolo Ruffini. E poi comici e volti tv come Geppi Cucciari, esponenti del movimento gay come Paola Concia o Fabrizio Marrazzo, giovani immigrati e studenti del gruppo "Next", scelti fra i ventenni italiani che studiano all'estero, dalla Cina all'Australia. «Voci di disoccupati, voci della Fiom e voci della protesta studentesca, come Francesco Raparelli», raccontano in redazione. «Insomma l'Italia nuova ma anche l'establishment, perché nel nostro Paese ancora queste due visioni convivono.

Messe insieme fanno l'Italia che conta, quella che vogliamo raccontare e anche lasciare libera di narrarsi, fuori dal vecchio schema destra-sinistra, che vive ancora nei giornali, ma in una logica diversa: noi siamo un aereo, un treno su cui si può salire, per andare sopra, sotto, di qua e di là. E' questa, forse, la cosa più audace che faremo».

Il primo turno di redazione aprirà alle 7 del mattino del 25 settembre. Riunione veloce, lettura dei giornali, scelta del primo "splash" da mettere on line, cioè la notizia che, secondo HuffPo, sarà la "running story" destinata a evolversi durante la giornata. Poi, verso le 10, la seconda riunione. Redazione al gran completo, direttore, responsabili dell'home page, delle news e dei blog. Lì nascerà il timone della giornata e, salvo imprevisti, scoop o fatti di cronaca, si programmeranno storie e approfondimenti del giorno. Poi la macchina Huffington si metterà in moto, senza fermarsi fino alle sei-sette di sera, quando è fissato l'ultimo cambio dell'apertura. «Ci sarà parecchio da fare e Lucia ci ha detto: per un po' di mesi dovete essere come la sposa perfetta, sempre al lavoro, poi magari, se le cose vanno bene, si ricomincia a vedere qualche amico la sera», raccontano in redazione. Al lavoro ci sono dodici giornalisti fissi, direttore compreso, e una decina di freelance. Tutti scelti assieme alla casa madre americana. Giovani (età media attorno ai trenta), almeno bilingui (inglese ottimo, altrimenti a casa), internettiani della prima ora. «Inappuntabili», garantisce Annunziata, «valutati, uno per uno, dagli Usa». Come? Via Skype. Niente curriculum all'italiana, insomma, ma colloquio sul Web rigorosamente in inglese. «Chiedono chi sei, da dove vieni, che pensi di volere... ma soprattutto che pensi di poter dare all'Huffington Post», racconta il vicedirettore Gianni Del Vecchio, collaboratore de "l'Espresso" e braccio destro di Lucia Annunziata anche al programma "In mezz'ora" su RaiTre.

Sullo schermo scorrono i titoli del numero zero. Il tema scelto è Renata Polverini, lo scandalo dei fondi di "Er Batman" alla Regione Lazio. E il titolo è: "Pdl (s)fiorito", un gioco di parole che fa il verso al cognome dell'ormai tristemente noto tesoriere del partito di Berlusconi a via della Pisana, finito nella bufera fra ostriche e champagne, Suv e viaggi vip a spese dei contribuenti. «Vi piace?», sorride Lucia Annunziata. «Non sembra nemmeno un sito, sembra un videogioco. Fra fotomontaggi e titoloni colorati». A vederla là in mezzo, jeans e maglioncino, dà proprio l'idea di una nuova partita che comincia. Se alla Rai è una veterana, sulla Rete è al debutto. E i blogger più scafati gliele avevano cantate in tanti, dai maniaci dei social network ai guru del blogghismo libero, convinti che Lucia non avesse, diciamo così, le carte in regola per il salto 2.0. «E devo dire che sono stata quella che ci ha messo più tempo a capire questo sistema, ma è davvero entusiasmante. Abbiamo messo in piedi questa redazione in poche settimane. E sono a pezzi. Ma sono circondata da giornalisti giovani ed espertissimi di Web, che mi stanno insegnando tante cose. Alcuni vengono dai blog, altri da Repubblica.it. Grandi professionisti, che useranno un linguaggio molto mosso», racconta Annunziata. Il sito italiano segue i successi di Canada, Gran Bretagna, Francia e Spagna. «Altro segreto vincente sono le aggregazioni. E ce ne saranno: da "Espresso", "Repubblica", "Corriere"... e con molti pezzi nostri, fotogallery e fotomontaggi. Sarà un'avventura».

Fonte: L'Espresso
 
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