Higuain:"Dal Milan grandissimo amore. Sì a Ibra".

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E meno male che qui nel forum qualche genio diceva che Higuain mal digeriva il modulo e il gioco di Gattuso... Peccato non ricordarsi i nomi di tali utenti :crazy:
 

Clarenzio

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Bella intervista.
"Il Milan ha il dovere di lottare per tutti gli obiettivi" :grande:
 

Casnop

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Gonzalo Higuain alla Gazzetta dello Sport in edicola oggi 18 ottobre:"Dopo la finale di Coppa Italia ho avuto la sensazione che si fosse rotto qualcosa con la Juve. E poi hanno preso Ronaldo. La decisione di andare via non è mia. Ho dato tutto per la Juve, ho vinto diversi titoli, dopo di che è arrivato Cristiano, il club voleva fare un salto di qualità e pensate che mi hanno detto che non potevo restare e che stavano provando a cercare una soluzione. La soluzione migliore è stata il Milan. Ma niente rivincite. Il mio è un sentimento di affetto perché mi hanno trattato benissimo. Compagni e tifoseria mi hanno dato un affetto enorme. Però non ho chiesto io di andare via. Praticamente, lo dicono tutti, mi hanno cacciato. Al Milan ho avuto da subito un amore grandissimo e così mi hanno convinto. Ognuno difende gli interessi del proprio club. Io posso solo dire che noi abbiamo i mezzi per vincere il derby. Il Milan deve provare a vincere. C’è l’esempio del Leicester, del Siviglia: se fai le cose per bene poi raccogli. E comunque a noi mancano cinque punti a causa delle partite con Napoli e Atalanta. Con quei cinque e magari altri tre del recupero col Genoa saremmo a soli quattro punti dalla Juve. Verso la Juve ? Nessun risentimento. Il mio è un sentimento di affetto perché mi hanno trattato benissimo. Compagni e tifoseria mi hanno dato un affetto enorme. Però non ho chiesto io di andare via. Praticamente, lo dicono tutti, mi hanno cacciato.Alla Juve fanno un gol e vincono le partite, sono micidiali. Noi siamo una squadra che fa gol, ma non dobbiamo pensare di vincere 6-3 o 7-4. Dobbiamo fare un gol e vincere, come fanno loro. È la mentalità vincente della fase difensiva. Dobbiamo imparare a fare un gol e pensare a chiudere la partita così. Alla Juve sono delle macchine da guerra, ti preparano per quello. Ovviamente anche loro sentono pressione quando gli avversari inseguono, ma per ora nessuno è ancora riuscito a togliergli lo scudetto. Al Milan è come se mi fossi tolto 4-5 anni. Sono tornato all’epoca di Napoli e ne sono felice. Milanello è il calcio, il Milan mi ha dato qualcosa in più dopo un Mondiale non bello, ho trovato quello che stavo cercando. Scudetto? Per il campionato forse ci manca qualcosa, è una competizione in cui conta la continuità. Se non siamo attaccati alla Juve è per errori nostri. Obiettivi? Il Milan ha il dovere di lottare per tutti gli obiettivi, non siamo inferiori a nessuno. Stiamo parlando della seconda squadra col maggior numero di Champions. I miei obiettivi sono fare più gol possibile per vincere Europa League e Coppa Italia. Ibra al Milan a gennaio? Premesso che sono cose da chiedere alla società, posso solo dire che a me piace condividere il campo con i grandissimi giocatori, e lui lo è. Sarà bello giocare il derby di Milano. Stiamo vivendo l'attesa con tranquillità e voglia di fare bene. Io cerco sempre di dare il meglio di me. Sto attraversando un momento di forma ottimo e lo sto sfruttando anche grazie ad un mister capace di esprimere il calcio che piace a me. Gattuso? Ha qualcosa di diverso. Ti guarda in faccia e senti quanto ama il calcio. Lui sta provando a tirare fuori il meglio di me, io apprezzo chi fa così con me. Muore per i suoi giocatori. La squadra sta con lui. E' uno molto intenso. Non ce ne sono molti di allenatori così. E' un onore essere allenato da lui. Mi sta migliorando. Sarri è colui che mi ha fatto esprimere al meglio, e Gattuso gli somiglia molto. Al Milan mi hanno voluto tutti, al Chelsea mi voleva solo l'allenatore. Non mi piace stare senza il pallone, quindi sento che annoio e provo ad arretrare. Ma ora siamo migliorati, siamo più corti e guadagniamo metri. Sono aumentate le possibilità di stare vicino alla porta. All'inizio avevamo un baricentro troppo basso ma vorrei ricordare che comunque abbiamo segnato dieci gol in tre partite. Facciamo tanti gol, dobbiamo subirne di meno. Rapporti fuori dal campo con Icardi? Capita di parlare? No, non parliamo. Saremmo una coppia compatibile in campo? Direi di sì, non è un problema giocare con un altro attaccante. Mi adatto a tutti e tutti si devono adattare a me. Il mio idolo? Ronaldo il fenomeno. Gli porterei via tutto. Non c'è nulla che io sappia fare meglio di lui. I giocatori più talentuosi che ho incontrato sono stati Messi e Guti, quest'ultimo quello che mi ha sorpreso di più. Nazionale? Nulla, io sto pensando al Milan. La dirigenza dice che serviranno tre anni per tornare a vincere? Io sono qui ora e penso a vincere quest'anno. Non posso aspettare tre anni. Dobbiamo avere la consapevolezza di poter vincere qualcosa già quest'anno. E se non ce la faremo, vedremo la prossima. Ma dobbiamo far capire ai tifosi che siamo in grado di fare una bella annata. Io capitano? Non mi piace l'idea. Non potrei. Mi piace aiutare la squadra, ma il capitano è una responsabilità troppo grande. Cutrone mi considera maestro? Ma io non mi considero il maestro di nessuno. Ma se lui mi vede come un esempio, sono contento. Vuol dire che ho fatto le cose per bene in carriera. Derby? Sarebbe straordinario unirmi ai grandi bomber rossonero che hanno segnato nel derby al primo anno. Ma per me è importante vincere. Cosa prometto? I tre punti e qualche giorno di tranquillità e gioia fino al Betis. Il Milan vincerà perchè? Per avere la consapevolezza di non essere inferiore a nessuno. Se ce l'avremo, porteremo la partita dalla nostra parte.

Higuain a Il Giornale:"Dispiaciuto per la classifica. Abbiamo perso cinque punti tra Napoli e Atalanta. Se non siamo attaccati alla Juve è per nostri errori. Scudetto? Ci manca ancora qualcosa. L'obiettivo è portare il Milan in Champions e provarci in Coppa Italia ed Europa League. Ma il Milan deve provare a vincere subito, io non posso aspettare. Il Milan deve vincere per avere la consapevolezza di non essere inferiore a nessuno, che è diverso dall'essere migliore di tutti. Icardi? Non è una sfida tra di noi. Il calcio non è il tennis. Lui ha margini di miglioramento. Non abbiamo rapporti. Ibra? Mi piace giocare con i grandi campioni. Lui lo è".
I cinque punti di Napoli ed Atalanta sono ina ferita aperta, si deve portare a casa una partita che si vince con due gol di scarto e l'inerzia del gioco a favore, si deve portare a casa una partita a casa che si vince al 91esimo dopo un match dominato. Lì, anche per nostra colpa, abbiamo portato a casa meno di quanto meritassimo. La nostra classifica è sottostimata. :sisi:
 

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