La differenza sta nel fatto che se l'euro si scioglie si creano anche tante monete "di basso profilo" con cui ce la si gioca.
Se usciamo e le altre nazioni no, noi la svalutazione ce l'abbiamo, gli altri invece continuano ad avere la moneta forte.
Negli anni 90, inoltre, il debito lo si faceva galoppare a piacere (truccando pure i bilanci).
Negli anni 90, Shanghai era una pozzanghera.
Negli anni 90 India e Brasile ancora non avevano fatto schizzare i prezzi dei metalli alle stelle.
Non possiamo ragionare a 20 anni di distanza, altrimenti ritiriamo anche in ballo Galbraith e Keynes...
Ma qui si parte dal presupposto che trenta secondi dopo l'uscita la lira svaluta del 5000000000000000000000%, ma non è così.
E con chi ce la giochiamo? Portogallo? Grecia? Non hanno minimamente un'industria al nostro livello. Intanto recuperiamo competitività nei confronti dei tedeschi, che sono il nostro concorrente principale sui mercati esteri.
Per me possono anche uscire quelli del nord dall'euro, così evitiamo il collasso del cambio per i paesi del sud più deboli e gestiamo il processo con più calma.
Ah, è adesso i bilanci non sono truccati invece... Infatti non sappiamo neanche i debiti nei confronti delle imprese...
La Cina è un'opportunità, sei tu il primo a dirlo, e in ogni caso competere con la Cina con un cambio sopravvalutato non mi sembra d'aiuto.
Che poi non capisco l'astio verso l'uscita, tanto è questione di QUANDO, non SE. E più aspettiamo peggio sarà.