Governo balla,caos iva e bonus

Andris

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Scusami ma non sai di cosa parli. Quelle che descrivi tu sono meno del 10% delle piccole imprese italiane. Anche i tedeschi hanno una rete di piccole imprese che lavorano per le grandi ma sono molte meno delle nostre. Nessuna economia moderna può basarsi sulle micro imprese.
Le grandi sono le uniche in grado di fare ricerca, di assumere lavoro qualificato, di pagare salari soddisfacenti.
Certo che va incoraggiato chi tenta di mettersi in proprio ma su 100 che ci provano, altrove resistono in 10. Da noi, grazie all'evasione, resistono molti di più.
Non significa che bisogna ucciderle, ma solo che non bisogna sussidiarle implicitamente.

so benissimo di cosa parlo lavorando con le PMI.
mai visto aziende che sopravvivono con l'evasione,cioè che pagando le tasse chiuderebbero perchè questo stai dicendo tu.
al massimo c'è chi ritarda i pagamenti dell'iva,ma poi arriva la rateizzazione e sono obbligati a mettersi in regola.
anche lo stato fa questo con pagamento ritardato di mesi o anni addirittura.
chi ha del nero è per intascare di più,non per sopravvivere.
tu di che aziende stai parlando ?
l'evasione di sopravvivenza è roba del fruttivendolo in crisi perchè si è aperto l'ipermercato vicino et similia,peraltro poi si verifica unicamente grazie al cliente che sta al gioco con la sua relativa convenienza di prezzo più basso.
questo pensi sia il problema ?
spero di no,l'evasione è questione di decine di miliardi e sono fatti non dalla somma dei fruttivendoli ma dalle aziende che porti ad esempio tu.

guarda che se un percettore principale di reddito in una famiglia viene meno lo stato è costretto a rinunciare a molte tasse,oltre a garantire dei sussidi.
hai fatto i conti per dire che convenga sfottere il fruttivendolo o chi per lui oppure dare gratis molte cose ad una famiglia intera ?
 
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so benissimo di cosa parlo lavorando con le PMI.
mai visto aziende che sopravvivono con l'evasione,cioè che pagando le tasse chiuderebbero perchè questo stai dicendo tu.
al massimo c'è chi ritarda i pagamenti dell'iva,ma poi arriva la rateizzazione e sono obbligati a mettersi in regola.
anche lo stato fa questo con pagamento ritardato di mesi o anni addirittura.
chi ha del nero è per intascare di più,non per sopravvivere.
tu di che aziende stai parlando ?
l'evasione di sopravvivenza è roba del fruttivendolo in crisi perchè si è aperto l'ipermercato vicino et similia,peraltro poi si verifica unicamente grazie al cliente che sta al gioco con la sua relativa convenienza di prezzo più basso.
questo pensi sia il problema ?
spero di no,l'evasione è questione di decine di miliardi e sono fatti non dalla somma dei fruttivendoli ma dalle aziende che porti ad esempio tu.

guarda che se un percettore principale di reddito in una famiglia viene meno lo stato è costretto a rinunciare a molte tasse,oltre a garantire dei sussidi.
hai fatto i conti per dire che convenga sfottere il fruttivendolo o chi per lui oppure dare gratis molte cose ad una famiglia intera ?

Un fenomeno del genere non si giudica sulla base dell'esperienza personale
 
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Tu fai il ragionamento che tutti non le vogliono pagare. Io ti posso assicurare che per alcuni non si tratta di non voler pagare, ma proprio di non poterle pagare. Ho fra i clienti diverse attività commerciali con fatturati mensili inferiori ai mille euro, a gestione familiare. Il poco nero che riescono a fare è ciò che manda avanti la famiglia, e spesso non basta neanche.

Come ho detto sopra, occorre distinguere chi non paga per avidità da chi non lo fa per necessità. E mi dispiace ammetterlo, ma nel nostro paese la piccola (siamo sul 10% secondo me) percentuale di persone che non può pagare nasconde e in parte giustifica chi invece lo fa per scopi molto meno nobili.
Però il tuo discorso si basa sul presupposto che fare nero non sia una cosa poi così grave. Per dire, tu non diresti mai "per sopravvivere devono commettere un paio di rapine al mese, e neanche bastano". A mio parere è proprio un problema di errata percezione del disvalore del fare nero, dovuto al fatto che non vi siano sanzioni serie e applicate con certezza. Se iniziassimo a sanzionare chiunque fa nero, graduando ovviamente in base alla quantità ed escludendo la punibilità per chi lo fa davvero per necessità, secondo me nel lungo periodo cambierebbe la mentalità del cittadino.
Poi, ovviamente, sono d'accordo con te su tutto il resto: abbiamo tasse troppo alte, bisogna colpire i grandi patrimoni e chi fa nero per scopi poco nobili e via dicendo. Ma, a mio parere, per far sì che la classe politica inizi ad affrontare seriamente la questione, è necessario che venga una spinta dal basso che la metta con le spalle al muro obbligandola a intervenire, cosa assolutamente impossibile fino a quando il fare nero non verrà percepito dalla maggioranza dei cittadini come un problema serio.
 

MarcoG

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Però il tuo discorso si basa sul presupposto che fare nero non sia una cosa poi così grave. Per dire, tu non diresti mai "per sopravvivere devono commettere un paio di rapine al mese, e neanche bastano". A mio parere è proprio un problema di errata percezione del disvalore del fare nero, dovuto al fatto che non vi siano sanzioni serie e applicate con certezza. Se iniziassimo a sanzionare chiunque fa nero, graduando ovviamente in base alla quantità ed escludendo la punibilità per chi lo fa davvero per necessità, secondo me nel lungo periodo cambierebbe la mentalità del cittadino.

Stiamo dicendo la stessa cosa. La punibilità è esclusa per chi fa qualsiasi reato in stato di necessità o bisogno, anche se l'aspetto prettamente penalista è leggermente più complesso.
Il problema di fondo è che chi ha bisogno di fare nero, in genere, per sopravvivere, deve cambiare lavoro, perché vuol dire che il mercato non finanzia abbastanza quel tipo di attività: non si deve usare il nero per sopravvivere al mercato.
Ma ci sono tante, tantissime situazioni dove il problema del nero diventa un sopravvivere per disparate ragioni.

Io sono del sud, e gestisco un'associazione di volontariato. Ti posso assicurare che ci sono situazioni dove lo Stato, che si occupa di prendere sempre quello che deve avere dai poveri, finisce per non essere equilibrato.

C'è un alimentari sotto la sede, che ha fatto richiesta di alcune sovvenzioni regionali per ristrutturare lo stabile dove risiede, sovvenzioni concesse. Il proprietario ha effettuato i lavori di tasca sua ed è in attesa della restituzione di parte della somma. Sono passati 5 anni e non si è visto neanche un centesimo (dovevano arrivare a rate a partire dall'anno successivo). Nel mentre continua a pagare tutte le tasse, inclusa la spazzatura che, un po' come succede altrove, viene presa random (e puoi capire per un alimentari di che tipo di problema si tratti). E' prossimo ad un fallimento indotto.

Un altro esempio. Ho in studio un ragazzo laureato in giurisprudenza con 110 e lode (media del 29.3, non parliamo di uno che ha preso 8 punti in tesi di laurea per capirci), specializzato, con un master, abilitato avvocato. Fa il civilista. Gli avvocati civilisti vengono tendenzialmente pagati alla fine della causa. Ma in italia le cause durano 4/5 anni per grado, di media. Questo ragazzo non vede soldi. Ok, può fare un altro lavoro nel mentre? un part time? No, perché lo stato impedisce a chiunque sia iscritto in un albo di avvocati di fare qualsiasi lavoro stipendiato o autonomo. Bene, allora non paga le tesse nel mentre? Sbagliato, ci sono circa 550 euro di spese fisse fra albo professionale e assicurazione, cui si aggiungono circa 2200 euro di cassa forese (si, paga i contributi anche se non fattura niente: avrà quindi una pensione, ma non ha i soldi per farsi una famiglia).
Tu dirai, vabbé cambia lavoro. Certo, peccato che ha studiato 15 anni per raggiungere un altissimo livello professionale in un settore, ed ora, senti senti, non lo assumono neanche in un mac donald perché troppo qualificato, visto che la Legge prevede stipendi minimi differenti a secondo del titolo di laurea. Ora, lui è in studio, quindi riceve aiuto e supporto da noi, ma di fatto, stai svalutando un giovane volenteroso professionista a cui avresti dovuto dire prima della laurea che c'erano simili limiti lavorati, non inventarti a posteriori incompatibilità (i vecchi avvocati possono insegnare ad esempio, i nuovi no).

Tutto questo per dire che non mi meraviglio che molti avvocati miei colleghi prendano acconti o soldi in nero. Il sistema si comporta in maniera totalmente iniqua e spinge a ragionamenti che possono o non possono essere condivisibili, ma di certo di fatto portano ad evasione.

Se il governo inizia a lavorare per risolvere queste situazioni, e diventa meno intransigente con chi guadagna poco o niente, allora puoi permetterti di mandare in galera alla prima evasione. Ma quando vedi persone molto facoltose che se la tolgono con una multa, capisci che il sistema non funziona e che prima devi risolvere questi problemi. Punire si, ma solo chi ha un reddito ritenuto congruo per una vita dignitosa.
Scusa se sono stato prolisso.
 
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