Gigio Donnarumma, prodigio milanista con due "zii" d'eccezione.

Il Re dell'Est

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Gigio Donnarumma, prodigio milanista con due "zii" d'eccezione.

Probabilmente qualcuno conosce già questa storia, ma reputo opportuno portarla a conoscenza di tutti per far sì che ciascuno abbia un quadro chiaro della situazione. Le informazioni riportate in questo thread sono facilmente reperibili su google.

Gianluigi Donnarumma, detto "Gigio", è un milanista sfegatato nato in una famiglia rossonera al 100%. Il suo sogno è sempre stato quello di indossare la casacca del Milan, come fatto anche dal fratello, Antonio Donnarumma.
Il piccolo Gigio, non ancora 14 enne e quindi ancora impossibilitato a trasferirsi fuori regione secondo la normativa vigente, stupiva già tutti quanti. Cresciuto calcisticamente nell'ASD Club Napoli, squadra di Castellammare di Stabia, fu "scoperto" da Ernesto Ferraro, che tra gli altri lanciò Gennaro Iezzo, Alfonso De Lucia e Antonio Mirante, tutti portieri di scuola stabiese. A raccontare un aneddoto significativo è il presidente dell'ASD Club Napoli, Ciro Amore: "Stavamo disputando un torneo con i ragazzi classe '98, perdemmo 6-0 ma non venimmo eliminati e ritrovammo la squadra che ci bastonò in finale. Fu a quel punto che Ernesto ebbe l'illuminazione: mettiamo Gigio in porta. Beh, vincemmo la finale per 1-0 e Donnarumma fece parate straordinarie".
Gli occhi dei più grandi club d'Italia si iniziarono a posare sul giovane talento di Castellammare di Stabia, ma fu l'Inter la squadra che si mosse più concretamente con Roberto Samaden, responsabile del settore giovanile dell'Inter, che si recò in Campania per accordarsi con i genitori del ragazzo. La famiglia andò per cinque giorni a Milano, il ragazzo si iscrisse ad una scuola milanese, e ci furono anche dei pre-contratti firmati.
Ma fu in quel preciso istante, poco prima che Gigio andasse sulla sponda sbagliata del Naviglio, che tutto cambiò grazie ad una telefonata.
Il Milan, tra i club interessati al ragazzo, non aveva ancora mosso dei passi concreti fino a quando l'allora agente del giocatore, Vincenzo Raiola (cugino procuratore del più celebre Mino), alzò la cornetta e, come spiega il presidente dell'ASD Club Napoli, disse a Galliani come stavano le cose: "Non puoi perdere un'occasione simile...".
E fu così che, grazie ai buonissimi rapporti tra i Raiola e Adriano Galliani, il Milan riuscì ad accaparrarsi quello che oggi è considerato il miglior talento del mondo nel suo ruolo.
Il club rossonero, come riporta stabia24, pagò 100.000 euro equamente divisi tra la famiglia di Gigio e il club ASD Napoli, riuscendo a portare Donnarumma al Milan ed esaudendo il desiderio del ragazzo che, tuttavia, fin dagli albori è sempre stato seguito dal team Raiola. Prima Vincenzo, oggi Mino. Potentissimi procuratori che possiamo definire gli "zii adottivi" (calcisticamente parlando) del più forte portiere del prossimo ventennio.

La fortuna del Milan, quindi, è senza dubbio quella di avere un fenomeno dalla dichiarata fede rossonera. Ma ogni medaglia presenta sempre due facce e, in questo caso, l'altra è rappresentata dal consolidato legame tra i Raiola e Gigio fin dagli albori. Qualcosa che probabilmente va oltre il rapporto tra procuratore e assistito. Non solo stima e fiducia, ma verosimilmente una sincera amicizia e riconoscenza.

Pertanto quelli che pensano o chiedono a Gigio di cambiare procuratore, prima di continuare a pensarlo, dovrebbero conoscere bene tutta la storia. E poi comportarsi di conseguenza, accettandola per quella che è.

L'unico modo per provare a trattenere a lungo Donnarumma è costruire un Milan vincente ma, in caso contrario, non è utopistico pensare che il ragazzo ascolti il consiglio dello "zio Mino" e quindi si accasi altrove per favorire la sua carriera. Perché come ha detto lui stesso: "Io sono milanista e spero di restare al Milan, ma al mio futuro ci pensa il mio procuratore".
 
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tifoso evorutto

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Probabilmente qualcuno conosce già questa storia, ma reputo opportuno portarla a conoscenza di tutti per far sì che ciascuno abbia un quadro chiaro della situazione. Le informazioni riportate in questo thread sono facilmente reperibili su google.

Gianluigi Donnarumma, detto "Gigio", è un milanista sfegatato nato in una famiglia rossonera al 100%. Il suo sogno è sempre stato quello di indossare la casacca del Milan, come fatto anche dal fratello, Antonio Donnarumma.
Il piccolo Gigio, non ancora 14 enne e quindi ancora impossibilitato a trasferirsi fuori regione secondo la normativa vigente, stupiva già tutti quanti. Cresciuto calcisticamente nell'ASD Club Napoli, squadra di Castellammare di Stabia, fu "scoperto" da Ernesto Ferraro, che tra gli altri lanciò Gennaro Iezzo, Alfonso De Lucia e Antonio Mirante, tutti portieri di scuola stabiese. A raccontare un aneddoto significativo è il presidente dell'ASD Club Napoli, Ciro Amore: "Stavamo disputando un torneo con i ragazzi classe '98, perdemmo 6-0 ma non venimmo eliminati e ritrovammo la squadra che ci bastonò in finale. Fu a quel punto che Ernesto ebbe l'illuminazione: mettiamo Gigio in porta. Beh, vincemmo la finale per 1-0 e Donnarumma fece parate straordinarie".
Gli occhi dei più grandi club d'Italia si iniziarono a posare sul giovane talento di Castellammare di Stabia, ma fu l'Inter la squadra che si mosse più concretamente con Roberto Samaden, responsabile del settore giovanile dell'Inter, che si recò in Campania per accordarsi con i genitori del ragazzo. La famiglia andò per cinque giorni a Milano, il ragazzo si iscrisse ad una scuola milanese, e ci furono anche dei pre-contratti firmati.
Ma fu in quel preciso istante, poco prima che Gigio andasse sulla sponda sbagliata del Naviglio, che tutto cambiò grazie ad una telefonata.
Il Milan, tra i club interessati al ragazzo, non aveva ancora mosso dei passi concreti fino a quando l'allora agente del giocatore, Vincenzo Raiola (cugino procuratore del più celebre Mino), alzò la cornetta e, come spiega il presidente dell'ASD Club Napoli, disse a Galliani come stavano le cose: "Non puoi perdere un'occasione simile...".
E fu così che, grazie ai buonissimi rapporti tra i Raiola e Adriano Galliani, il Milan riuscì ad accaparrarsi quello che oggi è considerato il miglior talento del mondo nel suo ruolo.
Il club rossonero, come riporta stabia24, pagò 100.000 euro equamente divisi tra la famiglia di Gigio e il club ASD Napoli, riuscendo a portare Donnarumma al Milan ed esaudendo il desiderio del ragazzo che, tuttavia, fin dagli albori è sempre stato seguito dal team Raiola. Prima Vincenzo, oggi Mino. Potentissimi procuratori che possiamo definire gli "zii adottivi" (calcisticamente parlando) del più forte portiere del prossimo ventennio.

La fortuna del Milan, quindi, è senza dubbio quella di avere un fenomeno dalla dichiarata fede rossonera. Ma ogni medaglia presenta sempre due facce e, in questo caso, l'altra è rappresentata dal consolidato legame tra i Raiola e Gigio fin dagli albori. Qualcosa che probabilmente va oltre il rapporto tra procuratore e assistito. Non solo stima e fiducia, ma verosimilmente una sincera amicizia e riconoscenza.

Pertanto quelli che pensano o chiedono a Gigio di cambiare procuratore, prima di continuare a pensarlo, dovrebbero conoscere bene tutta la storia. E poi comportarsi di conseguenza, accettandola per quella che è.

L'unico modo per provare a trattenere a lungo Donnarumma è costruire un Milan vincente ma, in caso contrario, non è utopistico pensare che il ragazzo ascolti il consiglio dello "zio Mino" e quindi si accasi altrove per favorire la sua carriera. Perché come ha detto lui stesso: "Io sono milanista e spero di restare al Milan, ma al mio futuro ci pensa il mio procuratore".

Parliamoci chiaro, un altra condizione imprescindibile per trattenere Gigio è anche che la società
accetti di riacquistarlo periodicamente da Raiola, sotto forma di procure.
Ma nulla di nuovo, accadeva già con Van Basten secoli fa...


Già in questo rinnovo il pizzaiolo vorrà incassare un 10/15 di M, a parte l'ingaggio,
nel prossimo rinnovo fra circa un triennio ne vorrà un altra 20 minimo.
 

Il Re dell'Est

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Parliamoci chiaro, un altra condizione imprescindibile per trattenere Gigio è anche che la società
accetti di riacquistarlo periodicamente da Raiola,
ma nulla di nuovo, accadeva già con Van Basten secoli fa...

Certo, anche con Kakà fino alla cessione. Ma una società forte e ambiziosa non si fa problemi in tal senso.

Altrimenti scordiamoci un Totti che, pur di restare nella sua amata città/squadra, accetti di guadagnare tanto (comunque meno che altrove) senza vincere nulla in una squadra dalle perenni e ristrette ambizioni. Quei giocatori per me non esistono più. E, più in generale, le bandiere - che mettono i soldi/carriera in secondo piano - sono morte da un pezzo.
 
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Certo, anche con Kakà fino alla cessione. Ma una società forte e ambiziosa non si fa problemi in tal senso.

Altrimenti scordiamoci un Totti che, pur di restare nella sua amata città/squadra, accetti di guadagnare tanto (comunque meno che altrove) senza vincere nulla in una squadra dalle perenni e ristrette ambizioni. Quei giocatori per me non esistono più. E, più in generale, le bandiere - che mettono i soldi/carriera in secondo piano - sono morte da un pezzo.

Ciao Re!!!
Rispondo alla tua osservazione facendo un parallelismo.
Ricordi quando sheva arrivò al milan? Preso sottobraccio da maldini, sheva , boban si affermò da subito e in breve tempo divenne un campione straordinario.
Ci fu un periodo nel quale ebbi paura di 'perderlo' perchè quel piccolo milan poteva stare anche stretto a quel grande sheva e io che ero pazzo del nostro cerbiatto avevo questo timore.
Non circolavano voci di trasferimento ma va da se che un grande giocatore abbia grandi ambizioni r grandi corteggiatori.
Per fortuna arrivò il ciclo di ancelotti e sheva fu uno dei protagonisti di quella meravigliosa cavalcata ma per quanti anni andriy fece caterve di gol che non andavano di pari passo coi trionfi della squadra?
Per gigio credo assisteremo a qualcosa del genere, non andrà via dal milan oggi e nemmeno domani ma se a medio termine il milan restasse ancora mediocre allora credo che donnarumma si guarderebbe attorno, visto che i corteggiatori non mancano.
Grandi giocatori in grandi clubs.
 

Dumbaghi

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Certo, anche con Kakà fino alla cessione. Ma una società forte e ambiziosa non si fa problemi in tal senso.

Altrimenti scordiamoci un Totti che, pur di restare nella sua amata città/squadra, accetti di guadagnare tanto (comunque meno che altrove) senza vincere nulla in una squadra dalle perenni e ristrette ambizioni. Quei giocatori per me non esistono più. E, più in generale, le bandiere - che mettono i soldi/carriera in secondo piano - sono morte da un pezzo.

Bingo, a me ricorda tanto la vicenda Kakà

Capitan futuro è Romagnoli, facciamocene una ragione
 

Milanforever26

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Certo, anche con Kakà fino alla cessione. Ma una società forte e ambiziosa non si fa problemi in tal senso.

Altrimenti scordiamoci un Totti che, pur di restare nella sua amata città/squadra, accetti di guadagnare tanto (comunque meno che altrove) senza vincere nulla in una squadra dalle perenni e ristrette ambizioni. Quei giocatori per me non esistono più. E, più in generale, le bandiere - che mettono i soldi/carriera in secondo piano - sono morte da un pezzo.

Da quando siamo arrivati che oltre ad offrire un lauto ingaggio al giocatore si deve anche "oliare" l'agente?

A queste condizioni via subito...il Milan non ha bisogno di pagare il pizzo
 
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Probabilmente qualcuno conosce già questa storia, ma reputo opportuno portarla a conoscenza di tutti per far sì che ciascuno abbia un quadro chiaro della situazione. Le informazioni riportate in questo thread sono facilmente reperibili su google.

Gianluigi Donnarumma, detto "Gigio", è un milanista sfegatato nato in una famiglia rossonera al 100%. Il suo sogno è sempre stato quello di indossare la casacca del Milan, come fatto anche dal fratello, Antonio Donnarumma.
Il piccolo Gigio, non ancora 14 enne e quindi ancora impossibilitato a trasferirsi fuori regione secondo la normativa vigente, stupiva già tutti quanti. Cresciuto calcisticamente nell'ASD Club Napoli, squadra di Castellammare di Stabia, fu "scoperto" da Ernesto Ferraro, che tra gli altri lanciò Gennaro Iezzo, Alfonso De Lucia e Antonio Mirante, tutti portieri di scuola stabiese. A raccontare un aneddoto significativo è il presidente dell'ASD Club Napoli, Ciro Amore: "Stavamo disputando un torneo con i ragazzi classe '98, perdemmo 6-0 ma non venimmo eliminati e ritrovammo la squadra che ci bastonò in finale. Fu a quel punto che Ernesto ebbe l'illuminazione: mettiamo Gigio in porta. Beh, vincemmo la finale per 1-0 e Donnarumma fece parate straordinarie".
Gli occhi dei più grandi club d'Italia si iniziarono a posare sul giovane talento di Castellammare di Stabia, ma fu l'Inter la squadra che si mosse più concretamente con Roberto Samaden, responsabile del settore giovanile dell'Inter, che si recò in Campania per accordarsi con i genitori del ragazzo. La famiglia andò per cinque giorni a Milano, il ragazzo si iscrisse ad una scuola milanese, e ci furono anche dei pre-contratti firmati.
Ma fu in quel preciso istante, poco prima che Gigio andasse sulla sponda sbagliata del Naviglio, che tutto cambiò grazie ad una telefonata.
Il Milan, tra i club interessati al ragazzo, non aveva ancora mosso dei passi concreti fino a quando l'allora agente del giocatore, Vincenzo Raiola (cugino procuratore del più celebre Mino), alzò la cornetta e, come spiega il presidente dell'ASD Club Napoli, disse a Galliani come stavano le cose: "Non puoi perdere un'occasione simile...".
E fu così che, grazie ai buonissimi rapporti tra i Raiola e Adriano Galliani, il Milan riuscì ad accaparrarsi quello che oggi è considerato il miglior talento del mondo nel suo ruolo.
Il club rossonero, come riporta stabia24, pagò 100.000 euro equamente divisi tra la famiglia di Gigio e il club ASD Napoli, riuscendo a portare Donnarumma al Milan ed esaudendo il desiderio del ragazzo che, tuttavia, fin dagli albori è sempre stato seguito dal team Raiola. Prima Vincenzo, oggi Mino. Potentissimi procuratori che possiamo definire gli "zii adottivi" (calcisticamente parlando) del più forte portiere del prossimo ventennio.

La fortuna del Milan, quindi, è senza dubbio quella di avere un fenomeno dalla dichiarata fede rossonera. Ma ogni medaglia presenta sempre due facce e, in questo caso, l'altra è rappresentata dal consolidato legame tra i Raiola e Gigio fin dagli albori. Qualcosa che probabilmente va oltre il rapporto tra procuratore e assistito. Non solo stima e fiducia, ma verosimilmente una sincera amicizia e riconoscenza.

Pertanto quelli che pensano o chiedono a Gigio di cambiare procuratore, prima di continuare a pensarlo, dovrebbero conoscere bene tutta la storia. E poi comportarsi di conseguenza, accettandola per quella che è.

L'unico modo per provare a trattenere a lungo Donnarumma è costruire un Milan vincente ma, in caso contrario, non è utopistico pensare che il ragazzo ascolti il consiglio dello "zio Mino" e quindi si accasi altrove per favorire la sua carriera. Perché come ha detto lui stesso: "Io sono milanista e spero di restare al Milan, ma al mio futuro ci pensa il mio procuratore".

Ora capisco tante cose ma non tutte.
Il donnarumma 14enne era già un fenomeno tra i pali e questo lo si è capito anche perchè non lo si manca di rimarcarlo.
Ma io francamente non capisco la posizione della famiglia di donnarumma nè quella del cugino di raiola.
Che sia fondamentale oggi per un ragazzo che vuole emergere nel calcio avere un agente già in tenera lo riconosco , perchè purtroppo senza determinati agganci non si ha visibilità e non si hanno chances.
Nel caso del nostro fenomeno però credo non ci sarebbero stati problemi perchè basta vederlo all'opera per capire che è un mostro.
Non capisco però le ansie della famiglia donnarumma come non vedo questi grandi meriti del cugino di raiola.
Mi spiego meglio : si parla tanto di questo ruolo del cugino di raiola nella carriera di gigio come si parla parecchio di questa telefonata che avrebbe indirizzato gigio verso il milan anzichè verso l'inter.
A me pare inverosimile perchè all'epoca dei fatti donarumma aveva un fratello (antonio ) che giocava già nel milan.
Si parla quindi del milan come se fosse estraneo in casa donnarumma ma quando hai un ragazzo che gioca nelle giovanili del club rossonero a me pare poco credibile non vi fossero rapporti tra la famiglia donnarumma e galliani.
Punto numero due : chi era che seguiva la carriera di antonio donnarumma? possibile che il procuratore di antonio non seguisse anche gigio?
Due figli con due procure diverse?
Avere un fratello che gioca già per il milan offre già una certa visibilità e fa capire certe dinamiche alla famiglia donnarumma quindi non credo al ruolo di vincenzo raiola come santone delle situazione.
A voler esser sincero quindi credo sia molto più plausibile che i raiola si siano fiondati sulla gallina dalle uova d'oro e non il contrario.
 

Il Re dell'Est

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Da quando siamo arrivati che oltre ad offrire un lauto ingaggio al giocatore si deve anche "oliare" l'agente?

A queste condizioni via subito...il Milan non ha bisogno di pagare il pizzo

Pizzi non se ne pagano ma non possiamo nemmeno farcelo scippare a zero o svenderlo senza rinnovo.
Quindi direi che in questo caso possiamo anche accettare un compromesso che tuteli le nostre casse per poi, proprio come facemmo con Kakà, venderlo ad un prezzo congruo.
 

Milanforever26

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Pizzi non se ne pagano ma non possiamo nemmeno farcelo scippare a zero o svenderlo senza rinnovo.
Quindi direi che in questo caso possiamo anche accettare un compromesso che tuteli le nostre casse per poi, proprio come facemmo con Kakà, venderlo ad un prezzo congruo.

Si si ma allora si rinnovi e poi se chiede mazzette nel contratto fuori dalle balle già in estate, si prende un buon portiere senza bisogno del pseudo fenomeno del futuro (che poi è tutto da vedere se a 22 anni sarà ancora considerato così...) e ci liberiamo anche del panzone..
 

The Ripper

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Certo, anche con Kakà fino alla cessione. Ma una società forte e ambiziosa non si fa problemi in tal senso.

Altrimenti scordiamoci un Totti che, pur di restare nella sua amata città/squadra, accetti di guadagnare tanto (comunque meno che altrove) senza vincere nulla in una squadra dalle perenni e ristrette ambizioni. Quei giocatori per me non esistono più. E, più in generale, le bandiere - che mettono i soldi/carriera in secondo piano - sono morte da un pezzo.

La gente, purtroppo non lo capisce.

Ci siamo così Gallianizzati, e il mondo calcistico italiano è così mediocre, che è scandaloso dare un contratto da 4 mln ad un 18enne. Ma quel 18enne già un top nel suo ruolo! Ma a questo 18enne è stato offerto un contratto di 5 anni. 5 anni son tanti. Tra 5 anni ne avrà 23, sarà ancora giovane ma già con 7 stagioni da professionsita... esperienza... Gli stai semplicemente dando un ingaggio anche in prospettiva.
Poi arriva il City e il Real che sganciano 40mln per 18enni brasiliani e si dice "Eeeeeh non si può competereeeehhh".

Poi si invoca l'addio di Raiola... Poi si invoca il nome di Verratti. Ma, oh wait! Verratti da quando è al PSG (19 anni) ha firmato ben 4 rinnovi ed arrivato a 7,5mln! Quanti anni ha Verratti? Esattamente quelli che avrà Donnarumma al termine del contratto che gli stiamo proponendo (e non mi meraviglierei che il problema per Raiola sono proprio gli anni...). Il procuratore di Verratti è Raiola? No.

Quindi riflettere prima di parlare. Non stiamo giocando a Football Manager e se bisogna competere con le big europee non possiamo permetterci di vendere i nostri giocatori migliori.

Il ragazzo se ne vuole andare? Allora il discorso cambia. Ma se il problema sono i soldi e noi i soldi li abbiamo, un punto di incontro lo troviamo sicuramente. Ovviamente nessuno qui sta dicendo di dare a Donnarumma 10mln all'anno. Dico solo che si sta esagerando col ragazzo.
 
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